A partire dal 1° ottobre 2025, la auto diesel Euro 5 non dovrebbero essere più libere di circolare nei mesi invernali sulle strade dei comuni più grandi di quattro regioni del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, qui per saperne di più). Per contrastare l’inquinamento, anche se con limitazioni diverse da regione a regione, alle vetture a gasolio fino all’Euro 5 sarà di fatto vietata la circolazione nei giorni feriali, a meno di non equipaggiare il veicolo di un dispositivo GPS che registra gli spostamenti e fissa un tetto massimo di chilometri percorribili nelle zone “vietate”. Un blocco dei diesel Euro 5 che la Lega sta provando a scongiurare con un emendamento al decreto Infrastrutture che ne chiede lo stop.
“Siamo al lavoro per annullare il blocco delle auto con motore Euro 5 diesel”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha bollato il provvedimento come “una delle follie della Commissione von der Leyen”. Le amministrazioni regionali interessate hanno accolto con favore la possibilità di una rimuovere le limitazioni: lo stesso Consiglio regionale della Lombardia aveva approvato nei primi giorni di giugno una mozione per chiedere al governo di di annullare il blocco. A livello procedurale, la Camera grazie all’emendamento presentato dalla Lega potrebbe approvare le modifiche al decreto Infrastrutture prima della sua conversione in legge. Il decreto è stato approvato dal governo lo scorso 19 maggio e la conversione è fissata dopo 60 giorni: di conseguenza la decisione definitiva sarà resa nota il 19 luglio.
Lo stop nel 2025 coinvolgerebbe oltre un milione di auto diesel Euro 5 - quindi immatricolate tra il 2011 e il 2015 - nelle regioni della pianura padana. La stretta è stata resa necessaria per ridurre la quantità di inquinamento nella zona, che da anni è una di quelle in cui si registrano i livelli di polveri sottili più elevati in Europa. Con una sentenza del 2022, la Corte di Giustizia della UE aveva condannato l’Italia per il superamento sistematico dei limiti di biossido d’azoto in queste regioni. Come risposta, quell’anno il governo ha varato il decreto legge che imponeva alle regioni padane di aggiornare i piani per la qualità dell’aria. Nonostante Bruxelles avesse concesso 10 anni di proroga per raggiungere gli obiettivi ambientali fissati, nel breve termine si è invece deciso di bloccare gli Euro 5 come misura urgente. Provvedimento che solo ora, a pochi mesi dalla sua attuazione, viene messo in discussione con l’emendamento.
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