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Carburanti: nuovo business della malavita

08 giugno 2016

Sono in forte crescita le attività illegali attorno ai prodotti petroliferi, con furti e commercio di benzina e gasolio “tarocchi” con grandi danni per l’erario.

Carburanti: nuovo business della malavita

UN BUSINESS RILEVANTE - L’anno scorso sono stati sequestrate più di 4.595 tonnellate di prodotti petroliferi illegali, nel senso che erano stati rubati o importati di contrabbando e posti in vendita. Lo ha comunicato la Guardia di Finanza informando che nel 2015 ha compiuto 3.854 operazioni relative a questi reati, con 4.595 tonnellate di prodotti sequestrati. La stessa GdF ha fornito una stima sul consumo presunto di carburanti illegali nel corso dell’anno: oltre 191 mila tonnellate. Tutto ciò provoca un notevole danno per le casse dello Stato, stimato in circa un miliardo di euro.Tutti i dati fanno registrare un incremento rispetto all’anno precedente, con un aumento del 5%, per i prodotti sequestrati e addirittura del 91% per la stima del consumo illegale. E i dati sono in aumento da diversi anni, con eccezione del 2013. In pratica i reati di questo tipo si stanno rivelando come un nuovo fronte delle attività per la malavita, spesso del tipo organizzato. 

FURTI DAGLI OLEODOTTI - I prodotti oggetto delle attività criminali sono principalmente il kerosene per aerei e il gasolio, ma non mancano la benzina e il gasolio. Il kerosene viene poi miscelato e smerciato come gasolio. Minori sono i traffici relativi alla benzina. I reati in questione sono molteplici: anzitutto il furto dai 1.833 chilometri degli oleodotti di prodotti petroliferi finiti esistenti in Italia (157 casi nel corso del 2015), l’importazione illegale su camion, treni e navi (di prodotti che oltretutto sono di qualità scadente, non adatti ai motori delle nostre autovetture) e il commercio illegale in una sorta di “rete parallela”. Da gennaio al 20 aprile di quest’anno la Guardia di Finanza ha scoperto già 71 casi di traffici fuori legge.

DANNI PER TUTTI - Il fenomeno ha diverse gravi conseguenze, oltre a quella dei danni alle casse dello stato. Trattandosi di prodotti scadenti, spesso il loro impiego causa danni alle auto degli automobilisti più ingenui (ma anche ingordi, laddove l’acquisto sia effettuato presso pompe evidentemente clandestine…), inoltre i malviventi provocano inquinamento facendo riversare i prodotti nei corsi d’acqua durante i furti dagli oleodotti. Di fronte a questa nuova realtà, le organizzazioni settoriali Unione Petrolifera e Assopetroli hanno elaborato un documento congiunto che sollecita al governo misure che introducano una tracciabilità dei prodotti petroliferi , così da garantire gli automobilisti sulla qualità di ciò che acquistano.



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Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
8 giugno 2016 - 11:41
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Ritratto di Zot27
8 giugno 2016 - 12:05
Qualche anno fa ho abbandonato il diesel anche per questo
Ritratto di Dorian
8 giugno 2016 - 12:40
Il problema vero è che chi ruba è consapevole dell' impunità di questo paese di handicappati! Finché le forze dell'ordine pizzicano i ladri e poi il giudice di turno li fa rilasciare perché bisogna fare una specie di raccolta punti di capi d'accusa sennò non li si può trattenere, non ce la caveremo più! In questo paese chi delinque sa di essere nel posto giusto, quindi non gliene frega niente di farsi una notte in caserma, niente! In riferimento a chi acquista questi prodotti, cosa volete che vi dica, la gente punta a spendere meno a parità di prodotto, ma anche se il prodotto fosse artefatto e di qualità dubbia, va bene comunque, basta guardare come si alimentano le persone, figuriamoci se badano a come alimentano l'auto.
Ritratto di Dorian
8 giugno 2016 - 15:33
Guarda sul fatto che finirà così, non ho dubbi!
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
8 giugno 2016 - 15:39
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Ritratto di mgiver
8 giugno 2016 - 15:55
per poi scoprire che il vicino si è attaccato al tuo contatore...
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
8 giugno 2016 - 16:02
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Ritratto di luigi sanna
8 giugno 2016 - 17:43
5
Io posso solo preoccuparmi, di un eventuale danno alla mia vettura. Sinceramente del danno che subirebbe lo Stato, non me ne può fregare di meno! Ora mettono la tassa x mancato incasso petrolifero, vedrete....:-DDDD. Capisco il punto di vista della Redazione, ma non credo che al "Popolo", stia a cuore del mancato guadagno all'Erario.... tranquilli che recuperano.
Ritratto di Angelo P..
8 giugno 2016 - 23:00
Scusa ma non sono assolutamente d'accordo Il danno all'erario lo pagheremo noi cittadini con Le nostre tasse come del resto per tutto il lavoro nero. Con piu la malavita ruba con più noi paghiamo!
Ritratto di Angelo P..
8 giugno 2016 - 23:00
Scusa ma non sono assolutamente d'accordo Il danno all'erario lo pagheremo noi cittadini con Le nostre tasse come del resto per tutto il lavoro nero. Con piu la malavita ruba con più noi paghiamo!
Ritratto di luigi sanna
9 giugno 2016 - 08:53
5
Si ma con tutto il marciume che c'è, pensi che mi stia a cuore del danno all'erario? Siamo affondati, ve lo volete mettere in testa? Siamo immobili, il lavoro nero, la malavita, etc.. sono solo una conseguenza di uno Stato spesso colluso, ma di che stiamo parlando. Le Tasse, le Tasse, si, si..... abbiamo un debito Pubblico Monster, del quale PAGHIAMO, oltre 100 miliardi di interesse l'Anno... ma dove andiamo. Altro che preoccuparsi del danno all'erario... ripeto siamo affondati, nel caso non ve ne siate accorti!
Ritratto di Gianlupo
9 giugno 2016 - 09:01
I reati ambientali sono da poco contemplati del nostro Codice Penale: prima dell'anno scorso erano previste solo sanzioni pecuniarie (roba da sesto mondo). Se è vero che le carceri sono degli inferni che gridano vendetta, allora, per i casi irrecuperabili come questi ed altri, si pensi seriamente alla soppressione: lo dice un cittadino onorario d'uno stato USA nel quale la pena di morte non è argomento tabù: anzi. La vita va rispettata (dal macro al micro, dal sociale all'individuale) finché rispetta la dignità della vita, e questo sicuramente non è il caso. Pena di morte o morte indotta per via di condizioni individuali che sia, pari sono. Basta coi moralismi ipocriti ostentati sulla pelle degli altri (e qui il paradosso). Chi non punisce i responsabili, non li elimina, chi lascia, senza intervenire per sollevarli da vite indegne, che a pagare siano neonati colpiti da effetti teratogeni, piuttosto che adulti colpiti da cancro, ne è a tutti gli effetti correo.
Ritratto di mirko.10
9 giugno 2016 - 15:28
3
grazie a questo problema/espediente, lo stato si pronuncera' contro noi contribuenti....la malavita anche in questo e' motivata da un ego senza limite, motivazione sospinta e' confermata dal costo esorbitante del carburante legale che molti soffrono ad acquistare, quello inteso controllato dallo stato...costosissimo. se non si puo' condannare ed incarcerare tutti i lestofanti pone dubbio al non volerlo fare e quindi una disconnessione tra malavita e legalita'. ma non e' cosi', v'e' collegamento eccome allora! sono convinto che esistono infiltrazioni che determinano effettive correlazioni tra le due e principali situazioni....gestibili grazie a questo indipendentemente ma affine per entrambe.
Ritratto di giògiò64
9 giugno 2016 - 19:16
Tutto questo grazie anche ai nostri politici e petrolieri, il petrolio scende il gasolio cresce.............