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I costruttori accelerano sull’elettrico

di Fabio Madaro
Pubblicato 25 gennaio 2021

Il 2021 vedrà una decisa riconversione delle fabbriche che costruiscono motori a scoppio per soddisfare la crescente richiesta di auto elettriche.

I costruttori accelerano sull’elettrico

L’ESEMPIO DI TREMERY - Come riporta una nota dell’agenzia Reuters, la più grande fabbrica di motori diesel del mondo a Tremery, in Francia (ex PSA ora Stellantis), sta subendo una profonda trasformazione perché la produzione sarà progressivamente convertita ai motori elettrici. Questi ultimi sono stati il 10% del totale nel 2020 e nel 2021 è previsto un raddoppio, fino a raggiungere le circa 180.000. Nel 2025 si prevede di raggiungere le 900.000 unità all'anno, cioè il 50% del totale. 

IL DECLINO DEL DIESEL - Questo cambio d’indirizzo è un’ulteriore testimonianza della continua evoluzione del settore. Contestualmente la domanda dei diesel è progressivamente crollata dopo lo scandalo Dieselgate del 2015, mentre i nuovi regolamenti UE, che multano le case automobilistiche che superano i limiti sulle emissioni, le stanno indirizzando verso la mobilità a zero emissioni.

UN ANNO CRUCIALE - Così, nonostante la pandemia e con ancora parecchie incertezze da parte degli automobilisti, le grandi case automobilistiche stanno abbandonando i diesel, a favore dell’elettrico. Secondo le dichiarazioni di una sindacalista di Tremery, il 2021 sarà un anno cruciale in questa transizione. Anche se i problemi per i 3.000 dipendenti della fabbrica non mancano, ad iniziare dal fatto che i motori elettrici hanno solo un quinto delle parti di un diesel. E questo creerà problemi sul numero dei lavoratori da impiegare. A Tremery sperano che questo “dimagrimento” avverrà in modo progressivo. In altri termini chi va in pensione non verrà sostituito. 

POSTI DI LAVORO A RISCHIO - Il gruppo Stellantis ha assicurato che non chiuderà le fabbriche e cercherà di proteggere i posti di lavoro (qui per saperne di più). Ma non tutti la pensano così. Per esempio l’associazione della filiera automobilistica francese prevede che, in Francia, 15.000 posti di lavoro legati al diesel sarebbero a rischio, sui 400.000 impiegati nell'industria automotive. Dalla Germania lo IAB, (un istituto tedesco di ricerca sul lavoro) stima che l'arrivo delle auto elettriche metterebbe a rischio 100.000 posti di lavoro in quel Paese. Una transizione particolarmente evidente in Europa, dove le vendite di diesel rappresentavano almeno il 50% del totale fino al 2015.

NIENTE PIÙ DIESEL - Ma il processo di cambiamento è ormai avviato. Nel 2021 almeno 20 modelli di auto non offriranno più motori diesel: è il caso di Volkswagen Polo, Renault Scenic, Nissan Micra e Honda Civic. Insomma un anno decisivo verso il declino del motore diesel. Nel frattempo negli showroom dei concessionari vedremo sempre più auto elettriche. L’associazione dei produttori del Regno Unito prevede che 29 nuovi modelli completamente elettrici e sette ibridi plug-in saranno lanciati nel paese entro l’anno rispetto ai 26 modelli con motore a combustione interna, solo 14 dei quali sono diesel.

LE GREEN CRESCONO - Quanto alle vendite, a settembre 2020 le immatricolazioni UE di veicoli elettrificati - completamente elettrici, ibridi plug-in o ibridi - avevano per la prima volta superato i diesel. Le vendite di veicoli elettrici e ibridi plug-in sono cresciute del 122% nei primi nove mesi del 2020, nel periodo in cui le vendite complessive di auto sono scese del 29% a causa della pandemia. È pur vero che rappresentano solo l'8% circa delle vendite totali, anche perché gli automobilisti sono scoraggiati dalla limitata disponibilità di punti di ricarica e dal prezzo più elevato di molti modelli.



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Ritratto di Oxygenerator
25 gennaio 2021 - 19:23
Si potranno fare prepensionamenti, ma credo che non sarà sufficente. La rivoluzione elettrica è già iniziata. E le rivoluzioni, pur migliorando la vita, all’inizio portano guai. Credo di più a Francia e Germania, che a Stellantis.
Ritratto di Elix69
25 gennaio 2021 - 19:36
Infatti i lavoratori italiani di "stellantis" (che razza di nome!!!) dormono sonni tranquilli, in italia abbiamo già riconvertito la produzione e le fabbriche viaggiavano già al 90% di produttività.....quindi il problema non sussiste! A chi non crede a questa tesi si prega di lasciare l'indirizzo per la spedizione dei santini di San Tavares. Ai critici spedizione di innumerevoli arretrati di "Topolino" dove sono illustrate le fughe della banda bassotti con i "saccotti" di denaro. L O L
Ritratto di Giuliopedrali
25 gennaio 2021 - 19:46
Se lavorano meno quelli del comparto meccanico lavoreranno molto di più quelli della componentistica elettrica e di ditte tipo Alibaba, Evergrande, Google o Apple che produrranno elettriche anche loro.
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 15:50
Il problema è che, a parità di fatturato, i giganti dell'elettronica impiegano una frazione dei dipendenti impiegati da una classica industria automobilistica. Sono in molti a dire che la rivoluzione attuale porterà a una perdita di posti di lavoro.
Ritratto di Oxygenerator
26 gennaio 2021 - 19:43
@Andre_a È vero. Ma poi nasceranno altri lavori, legati all’elettrico. Come sempre del resto.
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 20:42
@Oxygenerator: lo spero, ma questa volta l'opinione più diffusa tra gli esperti sembra essere quella opposta: si perderanno posti di lavoro, se ne creeranno di nuovi, ma il rischio di finire con un saldo negativo è forte, spero che nel caso i governi saranno pronti
Ritratto di katayama
25 gennaio 2021 - 19:44
Come dicono i vertici della stessa Stellantis, è una tecnologia che ci si deve permettere, in tutti i sensi. Negli USA, TerraPower di Bill Gates, tra le altre, sta giustamente spingendo sul mini-nucleare per produrre più energia elettrica a prezzi ragionevoli. Perché evidentemente non è solo questione di welfare.
Ritratto di Elix69
25 gennaio 2021 - 19:46
Ma i twinzappisti terrapiattisti del metano che fine faranno?!?!? In riserve zeppe di casinò ad affogare il loro dolore nell'alcool come gli indiani d'America?!
Ritratto di Vincenzo1973
26 gennaio 2021 - 09:44
quelli del metano si convertiranno prima degli altri, da sempre attenti a costi e ambiente e lasceranno i commenti geniali come il tuo al loro destino
Ritratto di Elix69
26 gennaio 2021 - 15:03
Ai metanisti non frega un tubo dell'ambiente, sono dei piccoli genovesi come lei che pensano esclusivamente al tornaconto della propria tasca, piccola, molto piccola come la scatola cranica.
Ritratto di manuel1975
25 gennaio 2021 - 23:12
le auto elettriche non le comprerà nessuno sono troppo care e di qualità scadenti
Ritratto di Oxygenerator
26 gennaio 2021 - 07:39
Ho visto e sono salito sulla id3 ed uso spesso la i3. Sono costruite bene. Non mi sembrano scadenti. Troppo care, invece, secondo me, lei ha ragione. Ma costano troppo anche le termiche.
Ritratto di Ferrari V12 6-5L
26 gennaio 2021 - 07:16
E tutto questo perché dei crucchi che dovevano chiudere dopo la seconda guerra mondiale ha barato.
Ritratto di Oxygenerator
26 gennaio 2021 - 07:59
Son passati 80 anni dalla guerra. Vedo che è rimasto la. Si aggiorni, che è ora. L’elettrico è stato deciso prima degli anni 2000. Dal 2000 in poi la comunità europea ha chiesto, insistentemente di puntare su mobilitá alternative agli idrocarburi fossili. Il fatto che i costruttori abbiano fatto orecchie di mercante per 20 anni, è verissimo, ma tutti però, non solo i tedeschi. Ora i parametri decisi da molto tempo, sono diventati stringenti. Il fatto che in così poco tempo, stiano uscendo dalle catene di montaggio, parecchie auto elettriche, mi fa pensare che giá avevamo la tecnologia pronta, ma che le aziende, non la volevano usare. Il che mi fa ulteriormente girare le @@ verso queste multinazionali, che, mi spiace dirlo, ma, fino a quando non sono costrette, dalle leggi, a cambiare qualcosa, galleggiano e navigano a vista.
Ritratto di Miti
26 gennaio 2021 - 13:15
1
Oxy mi lasci con la comunità europea ? 20 anni di diesel. 20 anni. Se non di più. Dove accidenti era la comunità europea quando le nostre città sembravano delle ciminiere ? A scusa ...erano la per dare le multe per lo superamento di qualche limite di inquinamento. In più quei locali fermare il traffico per i fine settimana.
Ritratto di Oxygenerator
26 gennaio 2021 - 13:58
@ Miti il diesel ha preso piede a partire dagli anni 80. La legislazione italiana a fatto si che il diesel proliferasse, facendo pagare meno il diesel della benzina. La comunità europea, essendo democratica, suggerisce, non impone. Arrivati alle multe, le auto elettriche sono finalmente uscite dai cassetti. Magicamente. Non ultimo il tentativo di ricatto delle aziende attraverso il solito “ licenziamento “. Queste aziende, se non costrette, costruirebbero e venderebbero ancora l’auto dei Flinstone. Con questi “imprenditori” abbiamo a che fare. Ho sempre dato la colpa alla politica. Credo di aver sbagliato bersaglio fino ad ora.
Ritratto di Miti
26 gennaio 2021 - 14:31
1
Politica usa i " soldi dell'auto " per le loro campagne elettorali come anche "l'auto" riesce ad avere beneficio delle leggi fatte dai politici. E tutto un schifoso groviglio di cose al limite della legalità. Tra prendere piede ed essere dedicati ad una motorizzazione soltanto è una lunga strada. Costava meno della benzina , si , ma come sai il trasporto merci su gomma difficilmente si fa con altre tipologie di carburante. E non potevano aumentare il prezzo più di così. Visto che la gente aveva sempre meno soldi per forza che sono andati sul gasolio. Complice il rendimento migliore del gasolio. Ma comunque hanno trovato il modo di barrare pure qui. Le hanno venduto sempre più care rispetto alla benzina. E non da poco. I motori a benzina sono stati trasandati e a parte di piccole modifiche sono rimasti per anni e anni allo stesso livello dal punto di vista tecnologico. La barzelletta del ibrida "tarocco" ( non Toyota ovviamente) è stato l'ultima trovata. Cosa ha fatto la comunità europea? Nada. NON puoi fare un elettrica sulla stessa piattaforma di un'auto normale. NON puoi usare i materiali pesanti che adesso usano. L'auto elettrica al mio avviso è partita male proprio per l'elevato peso. Non esiste che tu fai un pacco batterie sempre più grande invece di badare a diminuire il peso. Così l'auto elettrica avrà non una "partenza" nel mondo come qualità. Ma esclusivamente come prezzo. Io non ci posso credere che non lo sanno i costruttori d'auto come le varie commissioni europee, che non sono fatte da politici ma anche di ingegneri. Lo fanno a posta per guadagnare di più per ogni auto ? Io non lo so. So un'altra cosa invece. Se io vendo un'auto con tre motorizzazioni benzina , diesel ed elettrica , se su 10 auto vendo cinque a benzina, tre diesel e due elettriche non che sarà meglio delle otto a gasolio e due benzina di dieci anni fa. Si , è una piccola svolta. Ma tra gas serra o malattie da inquinamento ... difficile dire che preferisci. Saluti.
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 15:56
Il diesel non ha preso piede solo in Italia, ma un po' in tutti i paesi europei, anche in quelli in cui il gasolio costa e costava più della benzina.
Ritratto di Oxygenerator
26 gennaio 2021 - 16:31
@ Andre_a Certamente, perchè dopo un tot kilometraggio, diventava più conveniente del motore a benzina.
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 17:51
Era in risposta alla tua frase "la legislazione italiana a fatto si che il diesel proliferasse, facendo pagare meno il diesel della benzina". Secondo me il diesel è semplicemente stata la migliore motorizzazione, almeno a livello economico, per questo si è diffusa non solo nei paesi che la favorivano, ma anche in quelli che non la ostacolavano direttamente.
Ritratto di Miti
26 gennaio 2021 - 17:58
1
D'accordissimo con te Andre_a. C'è un unico problema. Migliore per chi ? E di qui potrei aprire un mondo. Ma non ha più senso questo discorso. Guardiamo avanti. E meglio.
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 20:57
@Miti: migliore per chi lo compra: molta più coppia ai bassi giri, più affidabilità, minori consumi... Riguardo al tuo altro commento, secondo me c'è un'imprecisione: la norma anti inquinamento è la stessa in tutta Europa, le auto che possono circolare nei paesi europei più poveri possono girare anche sulla maggior parte del territorio italiano. In Italia, una Passat 1.9 TDI di 15 anni con 500.000 km può circolare, ma chi se la compra? Nell'Europa dell'est, invece, te la comprerebbero subito: da una parte, secondo me c'è una mentalità diversa, dall'altra i meccanici costano meno, quindi una probabile rottura non è una tragedia. Riguardo al nlt, forse te l'avevo già detto, ma non lo trovo conveniente: mi ero informato, ma se vuoi cambiare spesso auto ti conviene comprarla nuova (meglio ancora a km0 o poco usata) e rivenderla a garanzia terminata, ti costa meno.
Ritratto di Miti
26 gennaio 2021 - 22:08
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#Andre_a .....Riguardo le auto che finiscono nel est Europa. La gran parte delle auto euro 2, 3 e 4 finiscono nella Bulgaria, Romania , Albania, Moldova , Ucraina, e i paesi del ex Jugoslavia. La gran parte di quelle sono diesel. I primi quattro paesi fanno effettivamente da svuota concessionari da Italia , Francia e Germania. Sono tutte le auto che noi lasciamo in concessionaria quando cambiamo la nostra. Dopo una decina di anni di utilizzo. Cosa succede con queste auto ? Avrai visto sulla strada quei camion porta - auto con targhe dal est penso, no ? La gran parte sono bulgari. Perché ? Ti spiego. La Bulgaria aveva una politica di tassare meno un auto che arriva dal estero. A questo punto i rumeni&co andavano acquistare l'auto in Bulgaria , mettevano la targa di Bulgaria e tempo di un anno potevano circolare tranquilli. Poi dopo questo tempo mettevano la targa rumena ma non per un'auto da Italia ad esempio ( con un tot di tasse ) e per una macchina "bulgara" ,ovviamente solo targata, ( un altro tot di tasse molto più snello , perché i due stati avevano un'intesa economica per potere cambiare il parco auto estremamente vecchio). Ad esempio in Romania ancora circolava la Dacia 1300 , in Bulgaria la Lada di Gorbaciov, per intenderci. Cos'è successo in seguito ? Lo stato rumeno capendo che così sta perdendo soldi e lo stato bulgaro che " guadagna" esclusivamente fumo di scarico diesel hanno messo dei pallet. Cambiato la tipologia di leggi, la possibilità di importare auto non meno di euro 4 con filtro antiparticolato e hanno aumentato le tasse in tutte due paesi. Il problema che adesso sono rimasti con campi interi ( e credimi che non esagero ) di auto non vendibili. Sia per le tasse che per la possibilità di acquistare dalle case auto che producono la. Renault Dacia in primis. Adesso vedi questi sfasciacarrozze immensi con terra inquinata intorno e sotto , con gestioni non sempre a lettera di legge. In conclusione. È stato un bene importare queste auto ? Non saprei. Il budget di tutti questi paesi hanno perso tanti soldi in questo modo. Per anni e anni. I gas di scarico dei euro 2 o 3 di gasolio sono veramente pesanti. Poi no che la la gente fa i tagliandi a regola d'arte. O non tutta la gente. L'auto fa con quel olio km e km senza che qualcuno si fa grossi problemi. Si rabbocca e basta. Riguardo il NLT ho fatto un calcolo. La Ceed mi costa ogni mese 750 eurini con tutto che significa spese auto. Tutto quanto. Con che cosa mi sono trovato sempre in mano una volta finito il prestito ? Con un pugno di mosche. O tieni l'auto per sempre come faccio con quello di mia moglie o la dai in sostituzione con una nuova. Come ho fatto io finora. Cosa mi hanno dato le concessionarie come soldi ? Niente. Tre soldi. In più la menata con l'inquinamento continuo. Credimi che la 207 dopo 10 anni come carrozzeria non aveva una riga. Messa la cera ogni anno ad esempio. Mai lavata sotto i rulli. Ok , un motore da buttare. Ma anche se andava i soldi erano sempre quelli. Macchina vecchia mi hanno detto. Voglio provare uscire per un momento da questo concetto di proprietario. Poi saprò dirti qualcosa. Saluti.
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 22:49
Non hai citato gli unici mercati dell'est Europa che penso di conoscere abbastanza, cioè la Polonia (diverse mie auto sono andate a finire laggiù), e soprattutto l'Ungheria (ci ho vissuto per anni e ho importato diverse auto, sia per me che per amici e colleghi). In entrambi i casi, mi è sembrato che si trattasse di molti privati che fanno da sé, piuttosto che di pochi grandi importatori. Vai su internet, cerchi un'auto che ti piace, contratti fortemente il prezzo puntando al fatto che glie la paghi senza neanche vederla di persona, poi noleggi un carrello e te la vai a prendere. Le procedure di importazione sono economiche e relativamente semplici anche per un non-madrelingua, e una volta fatto, tasse e assicurazione sono quasi inesistenti rispetto all'Italia: pagavo molto meno lì per una Serie 7 che in Italia per una Cinquecento. Riguardo al noleggio, un solo consiglio: se non ci sono particolari supervalutazioni o incentivi, come in questo momento, la tua macchina non darla indietro, ma vendila da solo. È un po' uno sbattimento (ma grazie a internet, neanche tanto), ma qualcuno che te la paga più del concessionario, magari dalla Polonia, lo trovi di sicuro.
Ritratto di Miti
26 gennaio 2021 - 23:14
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#Andre_a. Non ho citato a posta l'Ungheria, Cechia, Slovacchia e Polonia. Dal punto di vista del automobile sono i paesi del blocco ex comunista molto più avanti come mentalità. Erano i paesi del blocco comunista con molta più libertà. Anche adesso la storia del auto la è molto diversa. Sono molto più avanti. Riguardo vendere la mia auto la o da un'altra parte ...non ho il tempo, la voglia e nemmeno il talento di farlo. Al momento il NLT è un idea. Solamente. Ho un anno per pensare.
Ritratto di Miti
26 gennaio 2021 - 16:34
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#Andre_a. Assolutamente vero che tutta l'Europa andava a gasolio. Non ho detto mica che solo l'Italia, Anni fa sono andato a Sofia , Bulgaria. Tu non hai la più pallida idea che roba d'aria si respirava la. Milano nei giorni più bui era una brezza in riva al mare paragonata con la città bulgara. Perché l'Europa , nella sua saggezza , che faceva. Tutti i motori che non erano più a norma nella parte più ricca andavano ad inquinare la parte più povera. Così si faceva male due volte. Sembrava che l'aria rimane la. Non si muove più. Per questo non posso passare sulla politica "sporca" così facile. O inquinata. Chiamala come vuoi. Ne locale ne europea. Per non dire che anche i sindacati. Sapevano che si arrivava qui. Hanno detto qualcosa ? Adesso si lamentano pure. Diranno ...ecco le case auto hanno rispettato la loro parola. Non hanno licenziato. Sono andati quelli che avevano una certa età lavorativa. Ma io mi chiedo. Cosa sono due o tre anni per un operaio a fine età lavorativa ? Paragonato con tutti posti andati persi per la non assunzione dei giovani ? Capisci il problema ? Cadono tutti dal pero. Tutti quanti. Sulle spalle di chi ? Le nostre. E cosa si aspettano ? Comprare i loro "catorci" elettrici. Delle balene con pile da telefoni come carburante. Nooo grazie. Quando verranno con delle vere macchine elettriche decenti dai tutti punti di vista valuterò. Anche se dubito che comprerò auto ancora. Noleggio a lungo termine. Cambiare auto ogni tre anni. Max quattro.
Ritratto di troy bayliss
28 gennaio 2021 - 09:52
1
x Oxygenerator: mi permetto di dissentire su alcune sue considerazioni. Il diesel negli anni 80 ha preso piede.I diesel esistevano anche prima ma costavano, in italia, parecchio e con la tagliola del superbollo che allora era salata (mio padre con la delta turbodiesel mi pare 80 cv pagava intorno alle 6/700mila lire).Altra cosa il diesel costava meno del benzina e dovrebbe sempre costare meno in quanto è un prodotto qualitativamente inferiore alla benzina.Ricordiamo che entrambi derivano dalla distillazione del petrolio. la benzina più raffinata il gasolio più scarso. Poi le accise fanno il resto.Saluti
Ritratto di Almeron771
26 gennaio 2021 - 07:22
Auto elettrica si, ma tra qualche anno, ancora troppo care, e troppi pochi punti di ricarica.I primi pionieri si sono lanciati, su modelli che nel giro di 2 anni sarannk stravolto e superati.Meglio aspettare.
Ritratto di egomax
26 gennaio 2021 - 12:38
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Non sono d'accordo... Comprate, gente, comprate!
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 16:06
Le elettriche di due anni fa mi sembrano tutt'altro che stravolte
Ritratto di NITRO75
26 gennaio 2021 - 08:50
Io continuo a non comprendere cosa ci sia realmente dietro........
Ritratto di NITRO75
26 gennaio 2021 - 08:56
Cito testualmente "...Il gruppo Stellantis ha assicurato che non chiuderà le fabbriche e cercherà di proteggere i posti di lavoro...".....cercherà.....ma non lo ha giurato......Poi le fabbriche probabilmente non chiuderanno ma resteranno lì aperte a fare volume.
Ritratto di GeorgeNN
26 gennaio 2021 - 10:18
Ma accelerassero sull' idrogeno che è già realta in Giappone e Bolzano....
Ritratto di Andre_a
26 gennaio 2021 - 16:04
Chiamare "realtà" 80 distributori in un paese col doppio dei nostri abitanti, oppure l'unico di Bolzano mi sembra un tantino esagerato
Ritratto di GeorgeNN
27 gennaio 2021 - 09:50
No, realtà inteso che già ci sono le auto ad idrogeno e la tecnologia sulla produzione dell' idrogeno. Basta vedere la puntata di Report del 18-1-2021 "la tranzisione energetica: l'idrogeno"
Ritratto di Andre_a
27 gennaio 2021 - 10:29
Sicuramente in Giappone ci stanno investendo molto, ma stiamo comunque parlando di meno di 4000 auto vendute (da sempre, non all'anno. Ci sono molte più Lamborghini che auto a idrogeno in Giappone), 80 distributori, un solo modello... cioè, se l'idrogeno è una realtà, l'elettrico cos'è?
Ritratto di Claus90
26 gennaio 2021 - 10:56
Il diesel probabilmente è in declino perché oggi è spacciato per il male assoluto, per decenni invece è stato venduto come un innovazione, è palese che togliere il propulsore diesel dalle utilitarie citycar ha portato una riduzione, ma nella fascia di auto dal segmento D alle ammiraglie non subirà nessuna flessione almeno per 20 anni.
Ritratto di Quello la
26 gennaio 2021 - 11:11
Veramente pare si propenda per eliminare il diesel tout court (vedi Volvo, ad esempio). Il che, per me, è un errore. Ma tant'è.
Ritratto di Oxygenerator
26 gennaio 2021 - 16:26
@ Claus90 Il diesel non è mai stato spacciato per innovazione. Il diesel costava meno al litro e percorreva più kilometri. Punto. Era, se si superava un certo kilometraggio, più conveniente rispetto al benzina. È stato molto venduto perchè faceva risparmiare, non per le innovazioni tecnologiche.
Ritratto di Giuliopedrali
26 gennaio 2021 - 15:45
Comunque 2 anni fa sembravano storielle quelle che l'elettrico sarebbe stata una conversione abbastanza veloce, io l'avevo subodorato, perchè prima viene il mercato ed il marketing, e quale cosa ci fu di meglio che far apparire i prodotti nuovi e degli status symbol, ecologia, CEE etc sono molto meno importanti a confronto.
Ritratto di lidel
26 gennaio 2021 - 21:05
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crescente richiesta da parte di chi, con i prezzi ancora troppo alti (per non parlare delle autonomie ridicole e della mancanza infrastrutture)? posso sapere che film si stanno guardando che me lo guardo anch'io?