Per fare un po’ di ordine nelle varie disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm del 24 ottobre 2020 (Decreto del Presidente del Consilgio), dal Viminale arrivano una serie di importanti puntualizzazioni. A cominciare da quella, forse, per noi più importante: le “raccomandazioni” inserite per l’appunto nel Dpcm non devono tramutarsi in multe. In altri termini nell’ultima circolare viene chiarito che non si possono multare le violazioni sull’invito degli eventuali “non conviventi” a casa propria, come viene indicato nel Decreto.
Analogamente non sono previste contravvenzioni per chi non rispetta gli articoli relativi agli spostamenti con mezzi di trasporto, pubblici o privati. Insomma nell’ultimo Dpcm sono contenute, ribadiamo, alcune “raccomandazioni” (termine che lo stesso premier Conte ha più volte utilizzato) che, pur senza arrivare alla sanzione del trasgressore, puntano a sollecitare l’adozione di comportamenti virtuosi ispirati alla massima prudenza e al senso di responsabilità dei cittadini. E proprio perché si tratta di comportamenti raccomandati, non solo non sono sanzionabili con una multa, ma nemmeno impongono la necessità di portare con sé l’autodichiarazione che motivi il perché dello spostamento.
Nella circolare viene comunque specificato che vale sempre la necessità di avere con sé la giustificazione per gli spostamenti necessari in quei casi di limitazioni alla mobilità introdotte in ambito regionale con misure più restrittive rispetto al Dpcm (qui per saperne di più).
Sempre nella circolare del Viminale, si ricorda che il ricevimento di ospiti presso la propria abitazione, rafforza la raccomandazione già espressa al medesimo contesto contenuta nel precedente provvedimento presidenziale. Anche in questo caso insomma si tratta di un accorato invito alla prudenza per non agevolare la diffusione del virus che potrebbe avvenire anche attraverso contatti occasionali tra familiari non conviventi. Ecco perché si raccomanda anche nelle abitazioni private di evitare di ricevere persone diverse dai conviventi.
Questa circolare è naturalmente un documento ufficiale a tutti gli effetti ed è indirizzato ai prefetti di tutta Italia per scongiurare l’ulteriore crescita dei contagi da Covid-19 e che in ogni caso non vuole e non deve determinare nel caso di comportamenti “scorretti”, la sanzione pecuniaria. In termini più semplici: la multa.