PER POCHE BATTUTE SU TWITTER - La settimana scorsa c’era stata la notizia della denuncia formale sporta dall’autorità borsistica statunitense contro Elon Musk accusato di turbativa di mercato per quel che aveva scritto su Twitter ad agosto, e cioè che non escludeva di “privatizzare” la Tesla, ritirandola dalla Borsa. Musk aveva spiegato la cosa con il fatto che aveva l’interesse di investitori disposti a pagare fino a 420 dollari per azione. Fin da subito la cosa fece scalpore e la Sec, che controlla la Borsa di New York, aveva aperto un’inchiesta, partendo dal fatto che ipotesi del genere non possono essere diffuse senza una preventiva informazione ufficiale alle autorità competenti.
CON 40 MILIONI DI MULTA - Dopo alcune settimane è arrivata l’inchiesta formale ufficiale della Sec, a cui ha fatto seguito una sorta di trattativa per evitare processi. In pochi giorni Musk e la Sec hanno trovato un accordo: Musk lascerà la carica di presidente della società Tesla per almeno tre anni e pagherà una specie di multa di 20 milioni di dollari, è un importo analogo sarà pagato dalla società Tesla. Va anche detto che la Sec ha concesso a Musk di mantenere la carica di chief executive officer (ceo), cioè di amministratore delegato.