CUORE PICCOLO MA EFFICIENTE - La giornata - grigia, fredda e piovosa - non era propriamente l’ideale per girare in pista (gaurda il
video qui sotto). Per giunta, in questa occasione, al posto della supercar di turno eravamo al volante di una
Fiat Panda Trekking: un pesce fuor d’acqua al
Ring, almeno a giudicare dagli sguardi di sufficienza degli appassionati davanti all’ingresso. Ma eravamo troppo curiosi di verificare cosa potesse fare un’utilitaria su pista bagnata, oltretutto equipaggiata con gomme invernali. Una vetturetta con sospensioni non propriamente rigide, equipaggiata con un “cuore meccanico” (1.3 16V Multijet turbodiesel) moderno ma tutt’altro che esuberante (dispone di 75 CV), il cui sistema di iniezione common-rail lavora alla bella pressione di 1800 bar.
NON CHIAMATELA CITYCAR - Come abbiamo verificato nel viaggio in Germania, la piccola Fiat è davvero versatile: è in grado di affrontare a testa alta lunghe trasferte autostradali (con consumi ridotti), di avventurarsi - in questa versione Trekking rialzata - anche in un moderato sterrato, e di affrontare persino la pista, e garantendo un buon margine di sicurezza. Per questo la definizione di “vettura da città” le va un po’ stretta. Il comportamento della Fiat Panda nelle condizioni critiche che abbiamo affrontato, è stato più che efficace. Soprattutto se consideriamo che l’asfalto del Ring diventa scivoloso con la pioggia leggera ma insistente, quella che ha il difetto di fare affiorare dall’asfalto tutto l’olio asperso dalle numerose auto e moto (spesso anche d’epoca) che lo calcano quotidianamente. Dunque, alla luce delle citate penalizzazioni, il tempo spuntato (11’48”2) deve considerarsi tutt’altro che modesto.