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La Francia finanzia l’auto elettrica

Pubblicato 13 ottobre 2021

Il Presidente francese Emmanuel Macron ha presentato Francia 2030 un piano che vuole rilanciare l’industria nazionale puntando sulle auto elettriche.

La Francia finanzia l’auto elettrica

FRANCIA 2030 - Per rilanciare il settore industriale in crisi la Francia punta tutto sull’auto elettrica e sulle rinnovabili. Il presidente francese, Emmanuel Macron (nella foto) ha infatti svelato un piano da 30 miliardi di euro, che comprende 4 miliardi per il settore dei trasporti, e 6 miliardi per sostenere la produzione e l'innovazione elettronica e i semiconduttori. Il piano, denominato Francia 2030, prevede quindi investimenti nell’arco temporale di cinque anni in settori tra cui le fonti rinnovabili, i veicoli elettrici, i semiconduttori e la robotica.

OBIETTIVO 2 MILIONI - Macron ha dichiarato che il governo transalpino continuerà a sostenere la transizione dell'industria automobilistica verso l'elettrificazione, fissando l’obiettivo di produzione nazionale di 2 milioni di veicoli full-electric e ibridi entro il 2030. Tra i grandi obiettivi di France 2030 vi è la costruzione di piccoli reattori nucleari in Francia, che potrebbero consentire al paese di diventare il leader dell'idrogeno verde, "decarbonizzando" l'industria.

TRADIZIONE DI INCENTIVI STATALI - La Francia, che ha una lunga tradizione di sostegno statale all’economia, è stata tra le più generose in Europa nell'elargire incentivi per i veicoli elettrici e ibridi. Il piano di incentivi, con una copertura di 8 miliardi di euro attuata durante la pandemia nel maggio 2020, dava diritto agli acquirenti di beneficiare di più di 10mila euro di contributo.

ANCHE PER I PICCOLI - Macron ha detto che il piano non sarà indirizzato solo su imprese industriali consolidate. La metà del denaro andrà infatti alle piccole imprese, che si impegnano a essere verdi.



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Ritratto di Oxygenerator
13 ottobre 2021 - 20:21
Per forza. Il mondo dell’auto va in quella direzione. Stellantis, è di fatto francese, quindi……
Ritratto di Turbostar48
13 ottobre 2021 - 20:42
Moh....non esageriamo, al massimo Stellantis è ItaloFrancese. :)
Ritratto di impala
13 ottobre 2021 - 22:30
Fra poco, la maggioranza sara francese, tutto questo e previsto nell' accordo tra psa e fca
Ritratto di Meandro78
14 ottobre 2021 - 08:08
Al massimo Stellantis è una corporation globale di matrice anglo-olandese. E lingua e pensiero francesi.
Ritratto di Vincenzo1973
14 ottobre 2021 - 10:34
@impala e dove lo hai letto?
Ritratto di Oxygenerator
14 ottobre 2021 - 12:31
@ Vincenzo1973 Tempo fa, il sole24 ore fece tale affermazione. Adesso anche Money.it Adolfo Urso senatore di fratelli d’italia propone un’interrogazione parlamentare urgente, per via dei seguenti fatti: A guardare la composizione azionaria e quella del board direttivo della nuova società è indubbio che appaia una netta preponderanza dei francesi, a cominciare dal nuovo amministratore delegato, che è appunto Carlos Tavares, già amministratore del gruppo francese Psa. Ma questo nuovo assetto nella guida del gruppo sembrava essere in qualche modo bilanciata dal peso azionario di Exor, che con il 14,4% sembrava essere il maggiore azionista. Tuttavia, dopo che si è saputa l’esatta composizione azionaria è venuta meno anche questo elemento, considerando che Stato francese e Psa insieme hanno il 15%.
Ritratto di Oxygenerator
14 ottobre 2021 - 13:03
In tutta onestà, personalmente non credo che cambi qualcosa. Oltretutto non capisco l’ingerenza dello stato in questa , che in fin dei conti è una fusione tra privati. Certo, c’è la partecipazione dello stato francese in PSA, ed FCA ha un prestito aperto con lo stato italiano. Peró, da li, a pensare di proporre un’interrogazione parlamentare, mi sembra troppo. L’importante è salvaguardare, per quanto possibile i posti di lavoro e se si riesce, far crescere l’azienda. Per il resto mi sembra tutta una questione di lana caprina…….
Ritratto di Vincenzo1973
14 ottobre 2021 - 15:13
@Oxygenerator concordo. aggiungo che aldila' della somma di Peugeot/stato francese/cinesi leggermente maggiore di Exor. il punto e' che (cosi ricordo di aver letto) le quote sono bloccate per i primi 7 anni, nessuno puo' scalare. dopo 5 anni il CEO lo nomina FCA e se non fosse Tavares (che a loro piaceva come successore di Marchionne) diranno che ora e' FCA ad aver acquisito PSA? secondo me e' alla pari. poi altro non so. gli Agnelli sotto padrone non li vedo, uno potrebbe dire la stessa cose dei Peugeot, ma la differenza e' la capacita' economica. Exor e' un carroarmato in questo momento, i Peugeot si sono venduti anche le mutante per risanare (vedi sede centrale storica e ramo scooter ai cinesi)..vedremo...basta non tocchino i lavoratori come hai detto e tutto va quasi bene... ;)
Ritratto di Oxygenerator
14 ottobre 2021 - 19:00
@ Vincenzo. Il vero, a mio avviso, banco di prova di Stellantis, sará proprio l’elettrico, che in questo momento sta prendendo piede nel mondo. Giappone e Norvegia entro il 2025 avranno flotte portacontainer completamente autonome ed elettriche. Questo perchè il 75% degli errori sono umani. In Finlandia la prima nave studio, autonoma portacontainer è del 2018, ed è completamente elettrica. Le sfide sono queste. Stellantis è attrezzata. Può svolgere nell’auto elettrica un ruolo decisivo. Ne ha tutte le potenzialitá.
Ritratto di Turbostar48
14 ottobre 2021 - 15:14
@Oxygenerator, diciamo che la colpa è anche dello Stato Italiano che non entra come azionista, come giustamente ha fatto lo Stato Francese oltre comunque ad avere dell'entrate nelle casse pubbliche anche per tutelare i lavoratori delle fabbriche Francesi. Invece il nostro Stato prima dorme e se ne frega, poi dopo si lamenta. Penso che funzioni così?
Ritratto di Oxygenerator
14 ottobre 2021 - 18:51
@ Turbostar. Non so, tutte le volte che in un’azienda subentra lo stato italiano, non è che le cose vadano benissimo. Alfa Romeo è un esempio. Ma anche Alitalia, l’ILVA etc etc. Credo sia più giusto chiedere allo stato francese di uscire da Stellantis, che non entrare anche noi. Certo che politica e aziende devono, e ripeto, devono lavorare insieme, ma unirsi sotto lo stesso progetto, no. Anche perchè la politica è facilmente ricattabile attraverso i voti, attraverso la pace sociale etc etc. ed un’azienda purtroppo, delle volte, per sopravvivere deve tagliare i rami secchi, o che non rendono più.
Ritratto di Vincenzo1973
14 ottobre 2021 - 19:01
in teoria lo stato francese dovrebbe uscire e rivendere ai Peugeot (cosi mi ricordo di aver letto), ma un piedino dentro, conoscendoli, lo mantengono. in ogni caso il loro diritto di parola non e' paragonabile con quello della Renault in cui sono azionisti di maggioranza e da cui FCA scappo' a gambe levate
Ritratto di probus78
13 ottobre 2021 - 21:24
Decarbonizzazione dell' industria , rinnovabili, idrogeno, la direzione mi sembra quella giusta per cercare in extremis di salvare il pianeta. Ce ne fossero di più come Macron..
Ritratto di probus78
13 ottobre 2021 - 21:26
Nucleare a parte, anche Draghi la pensa come Macron.
Ritratto di deutsch
13 ottobre 2021 - 21:55
4
Bisogna vedere se poi passiamo ai fatti. Qui gli incentivi sono finiti, e si incentivavano anche i motori termici tradizionali
Ritratto di Challenger RT
14 ottobre 2021 - 01:24
Francia ridicola! Dopo aver finanziato per 40 anni i motori diesel, rovina e vergogna dell'automobile; oggi seguono il vento...
Ritratto di Oxygenerator
14 ottobre 2021 - 09:09
@ Challenger Sul diesel hanno responsabilità, tutti. Francesi, tedeschi e italiani.
Ritratto di Challenger RT
15 ottobre 2021 - 01:16
@ Oxygenerator Vero! Italiani, francesi e tedeschi hanno fatto a gara nella promozione e diffusione dei motori diesel.
Ritratto di MS85
14 ottobre 2021 - 10:21
Semplicemente finanziano la loro industria automotive, qualsiasi cosa debbano fare per farlo. In questo caso camuffando l'intervento da sostegno alla transizione ecologica. Tanto nessuno se ne accorge e nessuno dice nulla. Tipo in Italia l'opinione pubblica è ancora ferma a frignare per gli aiuti dello stato a Fiat di 40 anni fa.
Ritratto di Mbutu
14 ottobre 2021 - 11:10
L'aspetto positivo di un piano del genere è che non si limita ad incentivare le auto. Si parla di sostenere l'industria nel complesso e nella direzione di uno sviluppo futuro: rinnovabili, robotica, ecc. Che è l'unico modo per non affondare e offrire lavoro. Vedremo.