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I freni Brembo alla conquista degli Usa

28 maggio 2014

L’azienda italiana specialista mondiale nei sistemi di frenata ha inaugurato un impianto ristrutturato di produzione negli Stati Uniti.

I freni Brembo alla conquista degli Usa
POTENZIAMENTO - Qualche giorno fa, nello stato del Michigan, Stati Uniti, il presidente della Brembo, Alberto Bombassei (al centro nella foto con Dan Sandberg, Brembo North America, e Rick Snyder, governatore del Michigan), ha inaugurato uno stabilimento completamente rinnovato e potenziato. La nuova struttura fa parte di un piano di ampliamento delle capacità produttive negli Usa  per il quale l’anno scorso era stato avviato un programma triennale con un investimento complessivo di 83 milioni di euro. 
 
TREND POSITIVO - L’evento è una concreta testimonianza del rilievo che la realtà nordamericana sta rappresentando per la Brembo. Con una crescita del 19,4% delle vendite nel 2013 rispetto a quelle del 2012, e l’incremento del 27,7% nel primo trimestre di quest’anno, l’area nordamericana costituisce lo scenario con le maggiori potenzialità di crescita per la Brembo. 
 
FORTE CRESCITA - L’impianto al centro della cerimonia è quello della città di Homer, appunto nello stato del Michigan. È uno dei tre che la Brembo acquisì nel 2007 dalla americana Hayes Lemmerz International per essere sottoposto a riorganizzazione e ristrutturazione a partire dall’anno successivo. Nel 2013 l’impianto ha prodotto circa 10 milioni di dischi e 300mila moduli di sistemi frenanti, occupando 450 persone. Per quest’anno le previsioni sono di arrivare a 12,5 milioni di dischi e 400 mila moduli. 
 
GRANDE STIMA - La considerazione di cui gode la Brembo nel mondo dell’industria automobilistica non ha bisogno di nessuna presentazione, tanto è grande il prestigio di cui gode (i sistemi frenanti Brembo equipaggiano la stragrande maggioranza delle vetture ad alte prestazioni, vetture da competizione comprese. Comunque, a sottolineare il rilievo della cerimonia di pochi giorni fa ci sono state le presenze del governatore del Michigan e di Sergio Marchionne. 
 
NEGLI USA DA OLTRE 25 ANNI - La Brembo è presente negli Usa dal 1988 e opera tramite la Brembo North America. Nel 2013 il fatturato realizzato in Nordamerica è stato di 372,8 milioni di euro, su un totale mondiale di 1.566,1 milioni.  Negli Stati Uniti dispone di un altro stabilimento a Mooresville, nel Nord Carolina, mentre la sede centrale della società è a Plymouth nel Michigan dove si trova anche il centro tecnico degli Usa.


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Ritratto di Challenger RT
28 maggio 2014 - 16:19
Negli Usa i freni Brembo sono già da tempo disponibili come primo equipaggiamento, o come optional, su Chevrolet Camaro, Dodge Challenger, Ford Mustang... Inoltre, vengono da sempre scelti nelle "customizzazioni" ed utilizzati nelle competizioni.
Ritratto di Porsche
28 maggio 2014 - 16:57
Queste sono le vere anziende del made in italy che danno lustro al paese. Fortuna che esistono.
Ritratto di Merigo
28 maggio 2014 - 17:25
1
E Brembo non è la sola. Mi vengono in mente la Luxottica di Agordo, primo produttore al mondo di occhiali che in USA si è comprata niente di meno che Ray Ban; così come la Ferrero di Alba è presente in USA dal 1969. C'è poi un'Azienda di Torino che produce automobili e che in USA si è comprata una certa Chrysler, Azienda con grossi problemi finanziari (dicono fosse fallita), e l'ha risanata!
Ritratto di Porsche
30 maggio 2014 - 13:07
sulla Fiat non condivido nella maniera più assoluta, lo sai. Parlare di Fiat come eccellenza mi sembra una forzatura.
Ritratto di supernapolmen
28 maggio 2014 - 17:05
fiat in usa.....la stessa FCA richiede brembo nel gruppo chrysler ...
Ritratto di wesker8719
28 maggio 2014 - 19:37
ma quale effetto fiat ? sono anni che brembo vende le sue componenti a tutto il mondo e non ha bisogno di fiat per farsi conoscere !!
Ritratto di supernapolmen
28 maggio 2014 - 19:43
..un conto che le spedisci un conto quando hai un stretto gruppo collaborativo ceh ti garantisce una abse produttiva ove istalalrci una tua fabbrica RIMBAMBITO!!!!
Ritratto di wesker8719
28 maggio 2014 - 21:15
ma smettila di scrivere cretinate che brembo se ne frega altamente della collaborazione fiat , sono conosciuti in tutto il mondo e forniscono decine di marchi , hai rotto le p.lle con queste associazioni del piffero
Ritratto di onavli§46
28 maggio 2014 - 23:19
cioè carburanti con un più alto numero di ottani, alla produzione si mescolano benzine di cracking e da reforming. La denominazione "super", appunto confacente a tale processo, dovrebbe dunque migliorare le prestazioni in ogni senso. Però a volte, se la testata è fusa irrimediabilmente, sussiste sempre e comunque il "battito in testa" del motore. La soluzione, non è dunque la denominazione diversa del carburante, ma cambiare completamente il motore, o rottamare il mezzo.
Ritratto di onavli§46
28 maggio 2014 - 21:06
BREMBO, che è poi acronimo di Breda Emilio Bombassei, nata a Bergamo nel '61, ove a tutt'ora detiene la sede legale, conta ben 6.700 dipendenti nelle fabbriche sparse per il pianeta, Brasile, Messico, Cina, Spagna, Regno Unito ecc., ed ora con questa ennesima fabbrica nel Michigan, per la produzione di sistemi frenanti anche in carbonio e ceramica per auto e moto ad alte prestazioni. Nel 2008 acquisi' pure la Sabett produttrice di cinture di sicurezza e seggiolini di sicurezza per bimbi. Un vero eccellente colosso prestigioso "italiano", che pur avendo produttività e fabbriche in tutto il mondo, ha Sede in Italia, al contrario di altri "capitani d'industria navigatori e trasmigratori", (ogni riferimento è puramente casuale, e l'AD, è un certo Serghejv Marchiobama....) e che con tale fabbrica amplierà notevolmente la propria produzione negli States.