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Guida autonoma: la Toyota inizia i test in Europa

Pubblicato 11 luglio 2019

Sarà un’occasione per vedere come si comporta il pilota automatico nel contesto del traffico cittadino.

Guida autonoma: la Toyota inizia i test in Europa

CORAGGIOSA TOYOTA - La Toyota rispetto alle altre case automobilistiche ha adottato una strategia quasi guardinga nella corsa dell’auto a guida autonoma, evitando quanto più possibile proclami o false promesse. L’annuncio di oggi, con il quale la casa automobilistica giapponese dichiara di essere in procinto di avviare i test per l’auto a guida autonoma sulle strade pubbliche europee, appare quindi come una sorpresa.

ANCHE IN EUROPA - Dopo un lungo periodo di simulazioni su circuiti chiusi e dopo aver effettuato i test sul strade pubbliche in Giappone e negli Stati Uniti, la Toyota porterà sulle strade di Bruxelles, sede del suo quartier generale europeo, la tecnologia di guida automatizzata. L’auto equipaggiata con l’hardware specifico, che include il lidar (montato sul tetto), il radar, le telecamere ed i sensori, è una Lexus LS. Così come il progetto pilota avviato dalla Waymo in America, anche all’interno della Lexus LS a guida autonoma sarà presente un pilota di backup, pronto ad intervenire in caso di necessità, oltre ad un operatore che supervisiona l'intero sistema. I test avranno una durata di 13 mesi.

IL COMPUTER IMPARA - L’obiettivo della tecnologia di guida autonoma della Toyota è quello di fare in modo che i computer “vedano e comprendano” l’ambiente circostante. La Toyota vede il rapporto tra il conducente e l'auto a guida autonoma come quello che intercorre tra i compagni di squadra che lavorano insieme; un approccio alla mobilità che ha soprannominato "Mobility Teammate Concept". La casa giapponese sta infatti lavorando parallelamente su due diversi modelli: Guardian, che utilizza la tecnologia per monitorare costantemente e assistere il guidatore umano, intervenendo solo quando necessario, e Chauffeur, dove la tecnologia si assume tutte le responsabilità della guida. 

RACCOLTA DATI - Questo progetto nella città di Bruxelles ha inoltre lo scopo di studiare il complesso e imprevedibile comportamento umano e il suo impatto sui requisiti dei sistemi di guida automatizzati. Il veicolo sarà inoltre utilizzato per raccogliere i dati nell'ambito della partecipazione di Toyota al progetto europeo "L3Pilot", insieme ad altri 34 partner, tra cui le principali case automobilistiche, i fornitori, gli istituti di ricerca e le autorità. È un programma quadriennale lanciato nel 2017 e parzialmente finanziato dalla Commissione europea, che apre la strada in 10 paesi europei a prove su larga scala di guida autonoma su circa 1000 conducenti in 100 automobili. In questo contesto, la Toyota si concentrerà sulla ricerca dei comportamenti dei clienti e sul funzionamento dei sistemi in ambienti urbani, complessi e diversificati.



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Ritratto di MbutuHIV
11 luglio 2019 - 19:01
Quando leggo queste cose mi viene sempre duroo… Un saluto. Mbutu.
Ritratto di HomerSimpson
12 luglio 2019 - 16:08
Te invece dovresti stare zitto e non commentare ai più.
Ritratto di supermax63
13 luglio 2019 - 03:57
x VAGGHER:In questo caso dissento, le vetture Giapponesi sotto molti aspetti sono di gran lunga migliori di gran parte della produzione Europea. Non sempre incontrano il gusto dell'automobilista italiano medio