PIETRA MILIARE - “Che Hyundai sarebbe, senza la Pony”. Verrebbe da parafrasare il più celebre e indovinato slogan pubblicitario della Nutella, per riassumere l’importanza del ruolo svolto da questo modello nel fare della casa sudcoreana il colosso automobilistico che conosciamo oggi. Era il 1974 quando, al salone di Torino, il costruttore di Seul mostrava per la prima volta al mondo intero di potersi affrancare dalla “semplice” produzione su licenza di berline Ford (fino a circa la metà degli anni ’70, le automobili che circolavano sulle strade della Corea del Sud erano per l’80% Ford Cortina e Taunus, ndr), e provare a compiere “il grande salto” da solo.
LA RINASCITA - Progettati entrambi dall’Italdesign di Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani (che nelle sue officine di Moncalieri, alle porte di Torino, ne allestì altri tre, per un totale di cinque) i prototipi della Hyundai Pony e della sua variante con carrozzeria coupé presentati a Torino gettarono le basi per la nascita delle tre generazioni di vetture con cui, a cavallo tra gli anni ’70 e ’90 del secolo scorso, la casa sudcoreana si avventurò per la prima volta fuori dai confini nazionali. Ed è proprio la versione più sportiva della sua pietra miliare, che la Hyundai ha deciso di ricostruire da zero: la Pony Coupé rinascerà in scala 1:1 con il contributo della GFG Style, il centro stile fondato nel 2015 da Giorgetto Giugiaro insieme al figlio Fabrizio, e sarà svelata nel corso della prossima primavera.
“UCCISA” IN CULLA DALLA CRISI - Con le sue linee affilate e spigolose che richiamano i motivi degli origami giapponesi, nei piani della Hyundai la Pony Coupé era destinata ai mercati europeo e nordamericano. Ma incombeva l’onda lunga della crisi petrolifera del 1979, e così, due anni più tardi, il progetto fu messo in fondo a un cassetto. Non tutto, però, andò perduto: quelle forme eleganti e cariche di futuro non smisero mai d’affascinare, finendo con l’influenzare sia l’uomo che le aveva inventate, sia l’azienda che gli aveva chiesto aiuto per diventare grande.
UNA GRANDE EREDITÀ PER IL MONDO DELL’AUTO - Non è certo dovuta al caso la “parentela” stilistica tra la Pony Coupé e un altro capolavoro a firma di Giugiaro, quella spaziale DeLorean DMC-12 che negli anni ’80 e ’90 sarebbe entrata nell’immaginario collettivo con la saga cinematografica di Ritorno al futuro. Così come non è affatto un mistero che la Hyundai abbia rispolverato i vecchi disegni degli anni ’70 per immaginare i concept del futuro: dalla “45” del 2019, da cui due anni più tardi è venuta fuori la Ioniq 5, alla reinterpretazione in chiave futura della stessa Pony, fino alla recentissima N Vision 74, vero laboratorio viaggiante in cui il reparto sportivo N della casa coreana sta sperimentando un’innovativa tecnologia ibrida a idrogeno con cui punta a scrivere un nuovo capitolo per il proprio futuro (qui per saperne di più).