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Il connettore di ricarica della Tesla è sempre più diffuso

Pubblicato 14 giugno 2023

La progressiva apertura della rete di ricarica Supercharger della Tesla ad altri costruttori, sta facendo adottare ad alcuni di questi lo standard proprietario NACS.

Il connettore di ricarica della Tesla è sempre più diffuso

INSIDIARE IL CCS - La ricarica dei veicoli elettrici implica l’uso di speciali connettori, con il mercato europeo e americano che ha optato per il tipo CCS Combo2, in grado di trasferire sia corrente alternata fino a 22 kW sia la continua a partire da 50 kW. Tesla, come al solito, ha fatto di testa sua adottando, per le sue automobili e la rete dei Supercharger, un connettore proprietario chiamato NACS - North American Charging Standard - che appare più compatto degli altri, compreso il CHAdeMo di stampo orientale. Dopo circa un decennio di sostanziale chiusura Tesla ha ‘aperto’ i suoi Supercharger ad altri costruttori e i risultati non si sono fatti attendere, con Ford che si è accordata in modo che i suoi veicoli potessero ricaricare alle colonnine Tesla (qui la notizia). La cosa sembra aver innescato un effetto valanga che sta catalizzando altre adesioni da parte di vari soggetti.


> Qui sopra il connettore Tesla NACS, più piccolo, a confronto con il CCS Combo2.

STANDARD DE FACTO? - A stretto giro di posta è arrivata anche l’adesione di GM, con tempistiche che ricalcano quelle di Ford: dal 2024 sarà fornito ai clienti un adattatore per l’accesso ai Supercharger Tesla mentre l’anno dopo tutti i loro modelli elettrici avranno in dotazione il connettore NACS e quindi l’adattatore sarà per il CCS di serie. Questa è una presa d’atto che il NACS è migliore del CCS: è più compatto, ruba meno spazio nei veicoli e, con i suoi oltre 900 kW, raddoppia la massima potenza del CCS. La valanga non sembra però essersi fermata: Reuters ha infatti raccolto una dichiarazione di Stellantis che dice “continuiamo a valutare lo standard NACS e siamo impazienti di discutere di più in futuro. Il nostro obiettivo è fornire al cliente la migliore esperienza di ricarica possibile e il nostro marchio Free2Move Charge offrirà soluzioni semplici e senza soluzione di continuità sia a casa sia in viaggio tramite partnership con i fornitori di ricarica”. Abbiamo letto che Free2Move eSolutions costruirà una rete di ricarica in Europa (qui la news) e, più di recente, che Tesla apre i Supercharger a tutti anche in Italia (qui la news): come andrà a finire.

ORGOGLIO TESLA, STIZZA CHARIN - Nel novembre 2022 Tesla dichiarava che “con più di un decennio di utilizzo e 32 miliardi di km percorsi attraverso le sue ricariche, il connettore Tesla è il più collaudato in Nord America, offrendo inoltre la ricarica in alternata e fino a 1 MW di ricarica in continua in un ‘pacchetto’ compatto. NACS è lo standard di ricarica più comune in Nord America: i veicoli NACS sono più numerosi di quelli con connettore CCS per un fattore due a uno e la rete Supercharger di Tesla ha il 60% in più di postazioni NACS rispetto a tutte le reti dotate di CCS messe insieme”. Molto più recente la presa di posizione di CharIN, l’associazione che che ha sviluppato CCS: “L’industria globale dei veicoli elettrici non può prosperare con diversi sistemi di ricarica concorrenti. CCS è lo standard globale e quindi si concentra sull’interoperabilità internazionale e, a differenza di NACS, è a prova di futuro per supportare molti altri casi d’uso oltre alla ricarica rapida CC pubblica”.

DI TUTTO UN PO’ - Che la situazione si stia movimentando, almeno negli stati Uniti, è provato anche dal fatto che molti operatori delle reti di ricarica hanno annunciato il supporto al connettore NACS: ChargePoint ABB, Blink Charging, Chargepoint, Evgo, FLO, Tritium e Wallbox. Dalla lista manca Electrify America, che non ha ancora rilasciato commenti, ma si nota maliziosamente che le aziende che producono le sue colonnine, ABB e Tritium, sono nell'elenco. A gettare acqua sul fuoco è la presidenza USA: un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che “all'inizio di quest'anno abbiamo sviluppato standard minimi per garantire che la ricarica dei veicoli elettrici finanziata con fondi pubblici sia accessibile, affidabile e conveniente per tutti i conducenti e abbiamo richiesto l'interoperabilità per promuovere la concorrenza. Questi requisiti offrono flessibilità perché si possono aggiungere connettori NACS a condizione che i conducenti possano contare anche su una certa quota minima di cavi CCS”. Un lettore di Electrek ha commentato: “il vero problema con le stazioni di ricarica non Tesla è l'affidabilità e la semplicità. Non importa quale connettore adotti se il caricabatterie a cui vai non funziona, anche perché i costosi touch screen adottati dalle reti funzionano male in condizioni estreme mentre la app Tesla non dà problemi. Questo è il motivo per cui tutti vogliono usare i caricabatterie Tesla: funzionano”. La situazione appare quindi in ribollente evoluzione: come andrà a finire?



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Ritratto di ALBARCA
14 giugno 2023 - 20:45
1
NACS Tesla al 100% subito e ovunque.
Ritratto di Oxygenerator
15 giugno 2023 - 09:50
Concordo
Ritratto di a4f2
15 giugno 2023 - 17:38
A livello mondiale è indispensabile che tutti i costruttori utilizzino lo stesso connettore, Tesla o non Tesla. La cosa va imposta.