VENDITE A PICCO - In Germania le vendite della Tesla sono scese del 59,5% a gennaio 2025 e addirittura del 76,3% a febbraio, rispetto agli stessi mesi del 2023, in un mercato in crescita del 30,8%. Anche in Norvegia, dove il mercato complessivo dei veicoli elettrici è cresciuto del 53,4%, la casa americana ha perso il 44,4% nei primi due mesi dell’anno. Un andamento simile è riscontrabile anche in molti altri mercati in tutto il mondo, comprese Australia e Cina. Certo, la Tesla sta sostituendo la sua vettura più popolare, la Model Y, con la sua versione aggiornata (qui le nostre prime impressioni), ma è possibile che il semplice avvicendamento di un modello - per quanto popolare - possa giustificare un tale crollo?
POSIZIONI CHE DIVIDONO - Il ceo della Tesla, Elon Musk, ha assunto da un paio di mesi il nuovo ruolo di super consulente per la spending review dell'amministrazione Trump e sta apportantando drastici tagli con licenziamenti di dipendenti pubblici e riduzioni di budget alle singole agenzie federali. Ciò starebbe creando un movimento di protesta nei confronti della sua figura e, di conseguenza, delle sue aziende, Tesla in primis. Non sarebbe quindi un caso che il uno dei crolli di vendite più importanti si sia registrato proprio in Germania, dove Musk ha apertamente dichiarato il suo sostegno nei confronti del partito di estrema destra AFD.
ATTI DA CONDANNARE - Un certo sentimento anti-Musk si sta poi ripercuotendo anche sui proprietari, che in alcuni casi hanno visto vandalizzate le loro auto Tesla con lanci di uova, vernice spray, adesivi fino ad arrivare addirittura alle minacce per chi non fosse disposto a vendere la sua vettura. Ancora più colpite sono state le stazioni di ricarica, che sono state colpite con schiuma, cavi recisi, graffiti e addirittura incendi. Una persona ha persino sparato proiettili contro una concessionaria. Le azioni sono generalmente compiute da individui singoli e non da gruppi più grandi, che comunque talvolta sono riusciti a riunirsi per proteste più organizzate e pacifiche.
TEORIE DEL COMPLOTTO - Dal canto suo, Musk ha accusato un’organizzazione politica di sinistra, finanziata secondo lui da “George Soros, Reid Hoffman, Herbert Sandler, Patricia Bauman e Leah Hunt-Hendrix”, di aver organizzato le attività contro la Tesla. Il sostegno a Musk arriva invece direttamente da Trump, che ha annunciato l’intenzione di acquistare una Tesla in segno di solidarietà dopo il crollo delle azioni in Borsa. Difficile dire in questo momento se le proteste siano frutto di un’organizzazione dall’alto, di iniziative dal basso o di un mix delle due cose. Quel che è certo è che molte persone sono arrabbiate con Musk e se la stanno prendendo con la Tesla, boicottando le sue vetture e in certi casi prendendosela con i concessionari e i proprietari: alcuni provano a difendersi applicando alle proprie vetture adesivi che specificano messaggi del tipo “Ho comprato la Tesla prima che Musk impazzisse”.