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Iso Rivolta, una grande mostra tra passato e futuro

Pubblicato 28 marzo 2023

La mostra ISO-Avventura, aperta al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino fino al prossimo 11 giugno, racconta l’affascinante parabola industriale della Iso Rivolta, offrendo una finestra per scrutarne il futuro.

Iso Rivolta, una grande mostra tra passato e futuro

GRANTURISMO DA SOGNO - Quanta storia, quanta cultura del saper fare italiano permea il filo invisibile che tiene uniti i frigoriferi e i termosifoni da cui è partita l’avventura della Iso Rivolta nel 1939 alle più belle granturismo uscite dai cancelli della storica fabbrica di Bresso. Bolidi eleganti e velocissimi come la 300 e la Grifo hanno stregato star come John Lennon e Barbara Hutton in tempi in cui, tra le celebrità inglesi e americane, chi voleva distinguersi comprava una Ferrari o una Maserati. Ma le fuoriserie della Iso Rivolta erano un qualcosa di diverso dalle più famose supercar emiliane: meno avvolte dal “clamore”, certo, ma contraddistinte da un’eleganza unica, affrancata dalle consuetudini, frutto di una ricerca quasi ossessiva della perfezione. 


> Nella foto più in alto la Grifo. Qui sopra la GT.

DODICI CAPOLAVORI - Accanto agli scooter e alle motociclette con motore a cilindro sdoppiato e alla mitica Isetta - anticipatrice, nel lontano 1953, del format microcar che oggi promette di dare una svolta decisiva alla mobilità delle nostre città -, le auto da sogno della Iso Rivolta sono al centro della mostra ISO-Avventura, che rimarrà aperta la Museo Nazionale dell’Automobile di Torino da domani al prossimo 11 giugno. Strutturata secondo un ordine cronologico che va dalle primissime motorette alla Lele, l’ultima grande coupé della casa, nel 1974, quella ospitata nelle sale del Mauto è la prima rassegna interamente dedicata al marchio Iso Rivolta, la cui parabola industriale è riassunta in un’esposizione di 12 veicoli. Dodici pietre miliari che rappresentano al meglio l’eccezionale varietà della produzione della fabbrica di Bresso.


> Nella foto qui sopra la Fidia.

IL FUTURO DELLA ISO RIVOLTA È A BRESSO - Tra auto e moto d’epoca simbolo di una tra le più luminose eccellenze industriali italiane, la mostra offre anche una finestra per scrutare il futuro della Iso Rivolta. Marella Rivolta Zagato, appassionata nipote di Renzo Rivolta, il creatore della leggenda, sta guidando già da qualche anno, con il supporto di un pool di storici dell’auto ed esperti del marchio, la rinascita dell’azienda fondata dal nonno. È stata per prima la Vision GT, comparsa nel 2017 sugli schermi di milioni di videogiocatori in tutto il mondo grazie a Granturismo (nell'immagine più in basso), a rispolverare il mito. Di quell’auto virtuale, così visionaria e potente nel mettere in moto l’immaginazione dei collezionisti più facoltosi, esiste al momento solo una maquette


> Nella foto qui sopra la cityar Isetta.

Ma non è detto che, su commissione, possa venirne fuori una mini-serie di cinque esemplari. È già realtà, invece, la Iso Rivolta GTZ, disegnata nel 2020 dalla Zagato a partire dalle forme della Iso Grifo A3/C del 1965. Tornando al passato, continueranno a far parte della storia della Iso Rivolta anche i vecchi capannoni di Bresso sopravvissuti alla demolizione cominciata nel 2017: è lì che, tra non molto, con la collaborazione del Mauto, il neonato Archi-Museo Iso si augura di poter trasferire l’enorme patrimonio documentale e alcune automobili simbolo della Iso Rivolta.


> Nella foto qui sopra la Iso Rivolta Vision GT.



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Ritratto di BZ808
28 marzo 2023 - 21:49
Isetta e Grifo tanta roba!
Ritratto di Challenger RT
29 marzo 2023 - 00:17
Capolavori dell’industria italiana di un tempo. ISO Grifo 7 litri su tutte!
Ritratto di Oxygenerator
29 marzo 2023 - 08:59
I musei e le mostre sono il luogo perfetto per le vecchie automobili.
Ritratto di Challenger RT
29 marzo 2023 - 16:13
No è bello anche andarci in giro! Il rombo del V8 americano della rarissima ISO Grifo 7 litri e lo stare quasi a contatto dell’asfalto come su un Go kart pur in un ambiente decisamente lussuoso oppure cercare parcheggio per i 5 metri della squadratissima Fidia non hanno prezzo. E in fin dei conti per le poche centinaia di km annuali che si potrebbero percorrere non inquinano praticamente nulla.
Ritratto di Oxygenerator
29 marzo 2023 - 20:19
Quello vero. Ma non in libertá e senza controlli.
Ritratto di giordano70
30 marzo 2023 - 11:25
Cosa vuol dire "non in libertà e senza controlli" ? Suona come un revival sovietico..... Quale libertà andrebbe limitata per il super fortunato possessore di auto così? Cos'è una colpa essere fortunati? Con un auto così si fanno poche centinaia di km all'anno....dove sta il problema? Bisognerebbe capire, per verità è lapalissiano, che il proprietario è il custode di un'opera di altissima ingegneria, di un'opera d'arte su 4 ruote. Quale libertà e quali controlli addizionali dovrebbe subire? Santo Dio...
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 11:32
Quella di non girare come e quando vuole visto che inquina. Non è difficile. Si chiamano regole. Gira per le mostre, i musei, le fiere dedicate. Non a capocchia, dove, come e quando vuole lui. Si muove su percorsi dedicati e in momenti dedicati.
Ritratto di giordano70
30 marzo 2023 - 11:46
l'auto se è targata, ogni due anni fa la revisione e vengono controllati i fumi in ottemperanza all'anzianità della vettura. Quindi gira come e quando vuole eccetto dove i comuni ne hanno limitato il traffico in determinate fasce orarie. Punto. Certo che inquina 10 volte più di un auto moderna ma non ci fai 50.000 km/anno! Ma dove hai il buon senso? L'impatto ambientale addizionale è infinitesimo. Perdona la mia schiettezza, ma questo è un atteggiamento integralista. Allo stesso modo allora vai a lavorare sempre in bici, vai in vacanza nel posto più vicino in assoluto per inquinare il meno possibile, non prendi mai l'aereo, non vai in gita domenicale se non che a piedi nella piazza della tua città o paese. Mi auguro che tu abbia un'auto ICE omologata 6D o un 'auto elettrica che ricarichi solo con i pannelli di casa o un ibrida che quando finisci la batteria la parcheggi e vai a piedi.... Suvvia....i talebani bastano e avanzano in Afganistan
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 12:02
Kazzo dive. Sono un talebano perchè ci vogliono le regole ?
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 12:12
Non girano come e quando vogliono già adesso. Come garantisce che non fa 50.000 km ? Le crediamo sulla parola ? O controlliamo ?
Ritratto di giordano70
30 marzo 2023 - 14:31
Hai ragione, facciamo anche il green pass di un auto storica come un bel codice QR sulla targa. Controlliamo tutto come in Unione Sovietica. Perfetto. Un caro saluto.
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 14:49
Se non si controlla è inutile fare le leggi. Cosa le facciamo a fare ? Ci sono delle modalità di utilizzo, stabilite. Si deve poter controllare che siano veritiere le dichiarazioni. Non è che se l’auto è storica allora saltano le regole. Se no, ognuno fa quel che vuole e ciao ninetta. E in questo paese scoppierebbe la guerra civile in tre giorni.
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 14:57
Se c’è una cosa che di certo non siamo è essere controllori di tutto. Alcuni territori sono in mano alle mafie. Evasori fiscali a nastro. Gente sconosciuta al fisco. Controlli della polizia 3 in 60 anni di vita ( nel mio caso ). Persino i mezzi pubblici non controllano. Direi che siamo ben lontani dalla russia. Anzi, forse, qualche controllo in più servirebbe. Non ha idea per es nel mio lavoro, quante persone arrivano con ricette false, richieste regionali inesistenti, esenzioni inesistenti, ricette di medici scadute da anni, richieste di esami farlocchi etc etc. Non è che siamo proprio esenti dalle ruberie in questo paese ehh.
Ritratto di giordano70
30 marzo 2023 - 15:28
Ripeto, le regole ci sono già. L'auto se targata può circolare se verificata biennalmente, eccetto che per regolamenti comunali in certe fasce orarie sotto l'Euro 1 per i benzina ed Euro 3 Diesel (se non ricordo male). Il discorso dei falsi, ruberie varie ecc è tutto un'altro discorso che non centra nulla con un auto che è patrimonio culturale di tutti noi italiani e di cui, sicuramente, è in essere un Certificato di Rilevanza Storica emesso dall'ASI. Questo perché è un'auto storica e non vecchia. Le parole pesano ed è un assetto giuridico ben preciso. E' un auto che vale centinaia di migliaia di Euro, viene tenuta come un oracolo e con la quale si passeggia con una certa ansia perché qualsiasi danno ha costi enormi di ripristino....altro che controllare che non faccia 50.000km/anno! Ma di cosa stiamo parlando?
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 15:33
Di auto che è bene che stiano in un museo
Ritratto di giordano70
30 marzo 2023 - 16:54
bene, ok. Mettiamo tutte le auto storiche prodotte prima degli anni 90, tutte quante nei musei. Perché inquinano. D'accordo. Così perdiamo il gusto di guidarle per chi è fortunato, di ammirarle per chi le vede per strada quelle rare volte che si incontrano, mandiamo a casa tutti i dipendenti perché chiudiamo le officine di auto storiche, che almeno nel nord Italia è un business rilevante; da un giorno all'altro facciamo deprezzare le auto ad un decimo del loro valore. Questa è la classica italianata per distruggere un patrimonio culturale ed economico. Non è mica la prima volta sai che succede: negli anni 90 si era fatta una legge per obbligare il catalizzatore sulle auto storiche creando danni enormi al settore....ci sono voluti mesi e mesi perché la ritirassero. Va bene così. Questa è l'Italia. Un Paese che ha il gusto del Controllo, dei Vincoli per trascinare l'eccellenza nella mediocrità...mai pensare di creare Opportunità! E' un Paese che affonda.
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 18:35
Perchè quante saranno le officine che chiuderanno ? Un appassionato le mantiene efficienti mica perchè ci fa 100 km all’anno o 1000. Se è appassionato e appassionato e la manterrá efficiente anche se solo per utilizzarla in momenti appositi o per portarla alle sfilate e alle esposizioni. Solo momenti appositi e certificati. Quello che non deve accadere è di trovarle nel traffico di tutti i giorni o in cittá, o peggio ancora, nell’uso quotidiano.
Ritratto di Oxygenerator
30 marzo 2023 - 18:40
Poi, guidatore fortunato sará per lei. Non è che siamo tutti appassionati di auto costruite prima degli anni 90. E poi dipende anche dall’auto. Una raritá è una cosa, una panda, una Y, una uno di 30 anni fa, un’altra. Vediamo di non mischiare le cose.
Ritratto di stefano.zoppi56
30 marzo 2023 - 14:43
@ Giordano. Bella si la Grifo, (per me bellissima) ma altissima ingegneria anche no: Quattro tubi per lo chassis , un dinosauro americano per motore e componentistica spesso scadente comprata qua e la.
Ritratto di giordano70
30 marzo 2023 - 15:39
rispetto la tua posizione, condivisibile in parte, ma non è che le Rolls Royce anni 60 o le Maserati avessero ad esempio sti gran telai o sistemi sospensivi lunari. La mitica Ghibli aveva le balestre dietro...quella era la tecnologia che a mio avviso a quei tempi era di alto profilo. E con quei telai e quelle sospensioni andavano ben oltre i 250km/h. Io intendevo solo sottolineare con un espressione non del tutto appropriata, l'eccezionalità di questi mezzi tout cur. Sono mezzi che vanno contestualizzati nell'epoca in cui sono stati concepiti, progettati e prodotti. E non sono certo io a dover ribadire che sono pezzi importanti nella storia dell'automobile. NON sono "auto vecchie" da dimenticatoio.
Ritratto di Illuca
30 marzo 2023 - 18:27
Bellissime. Abitavo vicino allo stabilimento e quando uscivano per le prove il suono del loro motore era incredibile. Poi è finito tutto...