Il termine “Tensei” in giapponese significa rinascita. E far rinascere un mito dell’automobilismo mondiale come la Honda NSX è proprio ciò che vuole fare la Jas con la sua prima vettura stradale: la scuderia italiana fondata ad Arluno nel 1995 è conosciuta nel mondo per la sua attività sportiva con la Honda, di cui ricopre il ruolo di team ufficiale nel WTCC (World Touring Car Cup).
La Jas Tensei è un restomod della supercar giapponese diventata famosa grazie anche al video in cui Ayrton Senna, guidando in mocassini, la porta al limite sul circuito di Suzuka. La scelta del nome sottolinea la filosofia del progetto che, partendo dalla prima generazione della NSX, propone una rivisitazione moderna del concetto di gran turismo, fedele al DNA della vettura originale.

Firmata da Pininfarina e realizzata completamente in fibra di carbonio, la carrozzeria della Jas Tensei mantiene le proporzioni iconiche della prima NSX ma ogni superficie è stata ridisegnata con un linguaggio fatto di superfici fluide in perfetto equilibrio tra eleganza e aggressività.
Il frontale, con i suoi sottilissimi fari a led incastonati nel paraurti, richiama le forme originali, il cofano appare modellato in modo aerodinamico, mentre le ampie prese d’aria laterali danno al motore l’ossigeno di cui ha bisogno. Nella coda la reinterpretazione è ancora più evidente, in particolare con lo spoiler che omaggia il modello originale e integra una parte dei fanali, mentre al di sotto una linea luminosa attraversa la vettura, interrotta solo dalla scritta Jas centrale.

L’azienda italiana promette che anche l’abitacolo della Tensei (che non è stato ancora mostrato) rileggerà in chiave moderna la filosofia originaria della NSX. L’aggiornamento degli interni prende le mosse dalla disposizione della prima generazione, valorizzando l’idea guida già espressa nel 1990: un’auto progettata per garantire un rapporto immediato e coinvolgente tra conducente, passeggero e vettura.
Sul fronte meccanico debutterà un motore completamente nuovo, ma coerente con l’eredità della capostipite. Si tratta di un V6 aspirato sviluppato da zero, ispirato all’unità montata sulla NSX originale. Gli ingegneri hanno puntato su potenza, coppia e rapidità di risposta, abbinando al propulsore un cambio manuale a sei marce.





















