RESTANO SEPARATE - Il management dell’Alleanza Renault Nissan Mitsubishi ha presentato un nuovo piano di riorganizzazione. Questa nuova strategia ha lo scopo di rendere più efficiente e produttiva l’alleanza senza la necessità di una fusione delle tre aziende, che restano separate, ma legate da scambi azionari. Il nuovo piano prevede una distribuzione delle competenze in funzione della divisione geografica e delle aree dove è più forte la presenza dei singoli marchi.
LE LINEE GUIDA - I dettagli del piano saranno resi noti a maggio, come ha confermato il presidente della Renault, Jean-Dominique Senard. Alcune linee guida sono però già chiare: Renault assumerà il controllo in Europa, Nissan in Cina e Mitsubishi il sud-est asiatico. Non è ancora chiaro chi dei tre gestirà il Nord America, pur se Nissan è il brand più forte in quell’area. Inoltre i tre marchi ricorreranno in modo ancor più massiccio alle sinergie per lo sviluppo di nuovi modelli destinati ai vari mercati mondiali, creando di volta in vere e proprie task force tecnologiche per la progettazione e lo sviluppo. La condivisione si allargherà ulteriormente a motori e piattaforme, mentre alla Renault spetterà anche il compito dello sviluppo di veicoli commerciali leggeri.
IN ATTESA DI DE MEO - Queste nuove strategie arrivano dopo un lungo periodo di difficoltà anche a seguito del clamoroso arresto in Giappone (e dell’altrettanto rocambolesca fuga) dell'ex presidente di Renault e Nissan, Carlos Ghosn. Un cambio di rotta inevitabile, reso necessario anche dal calo delle consegne dell’Alleanza Renault Nissan Mitsubishi che nel 2019 sono diminuite del 5,6% con 10,2 milioni di veicoli consegnati nel mondo. La situazione all’interno del gruppo è tutt’altro che tranquilla e sia Renault che Nissan stanno esplorando tutte le strade possibili per trovare nuovi equilibri aziendali dopo il terremoto di Ghosn e soprattutto ridare slancio e credibilità all’intera filiera produttiva. Tutto questo, ovviamente, in attesa che De Meo assuma le redini della Renault. Un incarico che, come è noto, non potrà avvenire prima dell’1 luglio (qui per saperne di più).
SCAMBI AZIONARI - La Renault, che ha salvato la Nissan dalla bancarotta nel 1999, detiene una partecipazione di controllo del 43% della casa giapponese, mentre Nissan detiene una partecipazione senza diritto di voto del 15% in Renault, il cui principale azionista è il governo francese. Nissan ha acquisito una quota di controllo del 34% in Mitsubishi nel 2016. Nella foto in alto Makoto Uchida (ceo della Nissan), Clotilde Delbos (ceo ad interim della Renault), Jean Dominique Sénard (presidente della Renault), Osamu Masuko (presidente della Mitsubishi Motors) e Hadi Zablit (segretario generale dell'Alleanza).