Fra i marchi che possono vantare un glorioso passato nei rally c’è la Lancia che, con 11 titoli, detiene il record di campionati mondiali rally vinti. L’ultimo, nel lontano 1992 con la Delta Integrale. Dopo decenni di assenza, il marchio torinese è recentemente tornato nel mondo dei rally in punta di piedi, con la Lancia Ypsilon preparata per la gare della categoria Rally4. Dotata di un 1.2 turbo da 212 CV, cambio sequenziale e differenziale meccanico autobloccante per le ruote motrici anteriori, è dedicata ai piloti già esperti ma che stanno perferzionando le loro abilità di guida per aspirare alle categorie superiori, fino a quella regina del WRC (World Rally Championship): la Rally1 per bolidi a quattro ruote motrici, dotati di 1.6 turbo da 370 CV.

L’offerta delle Lancia da corsa si allarga alla Ypsilon HF Racing del test, che appartiene alla categoria Rally6: è il “primo gradino” per chi desidera correre nei rally, passaggio obbligato per mettersi alla prova e accumulare l’esperienza necessaria per passare alle categorie superiori. Offerta 47.458 euro, un prezzo non proibitivo per un’auto da corsa, deriva dalla 1.2 turbo di serie da 110 CV. Privato della parte elettrica per il sistema ibrido, il motore a benzina dotato di una diversa gestione elettronica e con un impianto di scarico “racing”, eroga 145 CV. Diverso il cambio, che è manuale a 6 marce ravvicinate, anziché a doppia frizione, ed è collegato alle ruote motrici anteriori. Rispetto alla Ypsilon Rally4, però, manca il differenziale meccanico autobloccante.

Specifiche per la Rally6 le sospensioni, con ammortizzatori regolabili, e l’impianto frenante potenziato. La scocca della HF Racing, rinforzata rispetto a quella del modello di serie, è la stessa della Ypsilon Rally4. L’abitacolo “svuotato” presenta il solo sedile da corsa per il pilota e la plancia è sostituita da un leggero preformato. Tutto ciò contribuisce a contenere il peso a circa 1.000 kg, 200 in meno della Ypsilon stradale. Il volante è “a calice” per avvicnarsi al guidatore e un piccolo display fa da cruscotto, con tanto di sequenza di luci che suggeriscono quando cambiare marcia.

Bloccati nel sedile da corsa con cintura a cinque punti di fissaggio e col volante molto vicino, la posizione di guida è comoda e la lunga leva del cambio manuale incernierata nel pavimento, ben raggiungibile. Gli inserimenti brevi, morbidi e precisi delle sei marce aiutano a tenere su di giri il brillantissimo 1.2 turbo: rende al meglio fra i 5.000 e i 6.500 giri, accompagnato dal suono fragoroso proveniente dallo scarico. L’assetto “piatto” e lo sterzo diretto (non pesante) facilitano cambi di direzione fulminei e sul tracciato da rally (con tratti di asfalto alternati a sterrato) del centro prove Stellantis di Balocco (VC) la Lancia Ypslon HF Racing s’invola fra le curve con grande agilità.

I freni non servoassistiti sono potenti: il pedale duro, dalla corsa breve, richiede un certo sforzo e presa confidenza è ben modulabile. Anche se breve, il nostro test è bastato per darci fin da subito una gran confidenza con la Lancia Ypsilon HF Racing Rally6, che diverte con una facilità di guida adatta ai piloti meno esperti.




























































