A RUOTA LIBERA - Intervenendo a un incontro tenutosi oggi a Balocco per la presentazione della gamma Jeep, Sergio Marchionne ha voluto rispondere a una serie di indiscrezioni circolate in questi giorni. Vediamo i punti salienti toccati dalle sue dichiarazioni.
ALFA NEGLI USA NEL 2012 - Innanzi tutto, l'amministratore delegato del gruppo Fiat-Chrysler, ha confermato che l'Alfa Romeo ritornerà negli Usa entro la fine del 2012. A differenza di quanto inizialmente previsto l'auto del ritorno non sarà la Giulia, ma la suv che costruita nello stabilimento di Mirafiori. Come avevamo anticipato (leggi qui la news), l'erede della 159 è stata "bocciata" da Marchionne perché, come ha dichiarato oggi “lo stile della Giulia non piace agli americani”, ma sul suo debutto commerciale non si sbilancia: “non lo so, dipende se riusciamo a risolvere il problema estetico. Dovrà essere un'Alfa Romeo. La Mito e la Giulietta lo sono, non vorremmo sbagliare con la Giulia”. Secondo le indiscrezioni l'auto dovrebbe arrivare a metà 2013.
ACQUISIZIONE DI CHRYSLER PIÙ VICINA - Spostando l'attenzione dai prodotti alla strategia industriale, Marchionne ha inoltre confermato che entro pochi giorni la quota di partecipazione della Fiat in Chrysler salirà al 30% (leggi qui la news). Mentre il raggiungimento del 51%, e quindi del totale controllo, potrebbe avvenire “tecnicamente entro giugno di quest'anno”, acquisendo le restanti quote grazie ai 15,9 miliardi di liquidità presentata con il bilancio 2010, “messa apposta da parte” ha detto Marchionne.
PRESSING SU EX-BERTONE - Per quanto riguarda la situazione dei lavoratori Fiat in Italia, Marchionne ha anche parlato del futuro dello stabilimento ex-Bertone: “o si trova l'accordo in pochi giorni o salta. Ci sono piani alternativi sia in Italia, sia altrove. Preferirei fare la Maserati in Italia, sono ottimista sul fatto che la vettura si possa fare nel nostro paese”. Incalzato dai cronisti sulla Fiom, il sindacato che si oppone al nuovo contratto di lavoro che la Fiat propone ai suoi dipendenti, Marchionne ha dichiarato: “lascio giudicare ai dipendenti dell'ex Bertone. Sarebbe un vero peccato per loro non fare l'investimento lì, ma ognuno è libero di fare le sue scelte. Noi siamo stati di una chiarezza incredibile. Abbiamo un contratto a Mirafiori e uno a Pomigliano che sono stati votati dalla maggioranza e accettati dai nostri dipendenti. Non posso creare due Stati nella Fiat”.
IN RUSSIA TUTTO DA DECIDERE - Sul fronte Russia e del partner con il quale dare il via al progetto di produrre 300.000 auto l'anno, Marchionne ha detto che c'è ancora tempo per decidere: “si sono allungati i tempi decideremo non a giorni, ma a maggio. I nostri sono stati in Russia, hanno parlato con il governo”. Saltato l'accordo con la Sollers, secondo le ultime indiscrezioni la Sberbank, il principale istituto di credito russo, avrebbe proposto alla Fiat un possibile accordo con la Derways (leggi qui per saperne di più).



























