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Michelotti World: il Mauto celebra un designer senza confini 

Pubblicato 07 ottobre 2021

Inaugurata al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino la rassegna dedicata al grande designer torinese che portò nel mondo, prima di tutti gli altri, lo stile italiano.

Michelotti World: il Mauto celebra un designer senza confini 

DA TORINO AL MONDO - Una bicicletta, una tuta da lavoro e, per sfondo, una gigantografia in bianco e nero dei vecchi Stabilimenti Farina. Si apre così, al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, dove rimarrà aperta fino al 9 gennaio 2022, la mostra “Michelotti World”: con un’immagine che meglio di qualsiasi automobile e disegno descrive nel profondo l’essenza dell’uomo, prima ancora che del professionista. Giovanni Michelotti nacque il 6 ottobre 1921, esattamente cent’anni fa, e partì da zero, come semplice garzone di bottega. Con l’umiltà dei grandi, imparando e facendosi ben volere dai maestri stilisti ai quali tutte le mattine faceva trovare i fogli da disegno stesi sui tecnigrafi e le matite temperate, dalla sua Torino, con i suoi progetti visionari e le sue vetture eleganti, riuscì a raggiungere il mondo intero. E quel che più ha dello straordinario è che lo fece, come si direbbe oggi, da freelance, in tempi in cui chi per mestiere disegnava automobili lo faceva esclusivamente come dipendente di fabbriche più o meno grandi. 

DAI PROTOTIPI AI MODELLI DI GRANDE SERIE - Dalla stanza del suo ufficio torinese al dodicesimo piano di corso Francia 35 - dove “mangiava il gelato con il brandy, fumava fino a sessanta sigarette al giorno e la radio rimaneva sempre accesa”, ricorda il figlio Edgardo, che oggi custodisce un patrimonio di circa 20.000 fotografie, poco meno di 6.000 disegni e dodici tonnellate di piani di forma - Michelotti tracciò la strada che dalle dream car e dalle fuoriserie più oniriche (solo per la carrozzeria Vignale, tra il 1949 e il 1963, ne disegnò 310, ma in quel periodo lavorò anche per Moretti, OSI, Nardi, Siata, Cisitalia e Abarth) lo condusse alla corte di grandi costruttori come Triumph e BMW, di cui ringiovanì di vent’anni l’immagine, con stilemi che, nel caso della casa bavarese, si ritrovano ancora nei modelli di oggi. 

L’ARTE DEL SAPER FARE - “Michelotti è stato uno dei più grandi talenti mondiali dello stile dell’auto - spiega il curatore della mostra, Giousuè Boetto Cohen -. Modesto nel modo di porsi e di parlare, è il personaggio in assoluto più rappresentativo del saper fare automobili torinese e di uomini che sono riusciti a raggiungere il successo partendo dal nulla anche perché tutti, disegnatori, operai, artigiani, parlavano la stessa lingua. Paolo Martin, il più brillante tra gli allievi di Michelotti e autore, tra le altre, della Ferrari Modulo, una volta mi raccontò dei fornitori che le carrozzerie torinesi avevano sparsi per le campagne del Piemonte, descrivendoli come personaggi usciti da un romanzo dell’Ottocento: mastri sellai che conciavano la pelle dei sedili in mezzo a mucche e galline, scoccai che intagliavano a mano i modelli in legno e con i trucioli avanzati scaldavano la stufa”. Immagini che raccontano di talenti e capacità innate, che venivano da dentro. E che rendevano Torino un posto unico al mondo.

CENTO DISEGNI E TREDICI AUTO DA SOGNO - Nei periodi più prolifici, sui tavoli da disegno dello studio di Michelotti nascevano fino due facelift alla settimana, e osservando i disegni appesi sulle pareti del percorso espositivo si possono notare tutti i piccoli, a volte quasi impercettibili cambiamenti tra un modello e l’altro, alla perenne ricerca della soluzione più funzionale e raffinata. Così, da un sogno, una visione, un desiderio di far bene e innovare, sono nati capolavori come la Ferrari 195 Inter, la Fiat 1100 Cabriolet, l’Alfa Romeo 1900 SS “La Fleche”, la Lancia Aurelia B52, la Maserati A6 2000 Gran Turismo, la BMW 2800 CS, che insieme ad altre sette vetture, svariati modelli in scala, filmati d’epoca e cento opere originali tra schizzi, bozzetti, figurini a colori su cartoncini Canson e disegni tecnici accompagneranno i visitatori alla scoperta di un designer senza confini.



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Ritratto di BZ808
7 ottobre 2021 - 13:21
Un bel mondo :-)