SGUARDO AL PASSATO - Si ispira alla Mini Moke degli Anni 60 questa Beachcomber, prototipo che verrà presentato al prossimo Salone dell'auto di Detroit (dal 16 al 24 gennaio). Come mostrano le immagini ufficiali, la Mini Beachcomber rappresenta un'evoluzione in chiave fuoristrada del prototipo Crossover (vedi qui le "foto spy"). Dal quale sarà derivata la prima Suv della casa inglese, che verrà svelata al Salone di Ginevra a marzo, per essere in vendita nell'autunno del 2010.
La Mini Beachcomber si ispira alla Moke (a destra), prodotta dal 1964 al 1968.
Lunga circa 400 cm, la Mini Beachcomber ha le quattro ruote motrici sempre in presa e sospensioni rinforzate e dall'escursione maggiorata per avventurarsi sui percorsi “off-road”. I cerchi in lega sono di 17”. Rispetto al precedente prototipo Crossover “perde per strada” le portiere e il tetto per offrire, secondo quanto dichiara la Mini, un'esperienza di guida ancora più coinvolgente.
Stando alle indiscrezioni, dalla Mini Beachcomber dovrebbe essere derivato un modello di serie per il 2012. Ma, molto più probabilmente, alcune soluzioni estetiche che presenta potremmo ritrovarle sulla Mini Crossover definitiva. Scopriamole insieme.
DAVANTI - La Beachcomber ha un un aspetto più “cattivo” di quello della Crossover. La calandra ha dimensioni più contenute, non è cromata ma in tinta con la carrozzeria ed più pronunciata. Inoltre, incorpora i fendinebbia e nelle forme, con i grossi listelli orizzontali, ricorda molto il frontale della Mini Moke.
Il frontale della Beachcomber è molto più "aggressivo" di quello della Crossover (a destra).
Sul cofano motore, compaiono una gobba, come a voler contenere un motore di dimensioni generose, e una presa d'aria per portargli aria fresca. Diversi, infine, i fanali: hanno una forma più squadrata, con una cornice satinata.
DI LATO – Pur senza le portiere, dalla fiancata si può riconoscere che anche questo prototipo è costruito sul pianale allungato della Mini Clubman. Rispetto alla Crossover il parabrezza è più verticale, mentre il montante posteriore è in tinta con la carrozzeria e non più “nascosto” dai finestrini. Invariati gli sbalzi contenuti sia davanti che dietro.
Rispetto alla Crossover (a destra), la Beachcomber ha un andamento diverso per il tetto e i montanti.
DIETRO - La coda è dominata dalla ruota di scorta fissata al portellone, come sulle fuoristrada. Ma, l'elemento che più deve attirare l'attenzione, sono i fanali. Quelli sottili e a sviluppo verticale della Crossover hanno lasciano il posto ad elementi più simili nelle forme a quello delle Mini oggi a listino.
I due prototipi della Mini hanno fanali completamente diversi.