DALL’EMILIA AL PACIFICO - Alla presenza dell’amministratore delegato della società Stefano Domenicali, e del governatore dello stato di Washington, si è svolta ieri a Seattle, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, la cerimonia di inaugurazione di un nuovo centro di ricerca della Lamborghini. Si tratta dell’Advanced Composite Structures Laboratory (ACSL) di cui la casa automobilistica di Sant’Agata Bolognese, facente parte del gruppo Audi, ha voluto dotarsi per spingere la ricerca nel settore dei materiali compositi più avanzati. Un settore che la Lamborghini ha da tempo adottato nella produzione delle sue gran turismo.
30 ANNI DI IMPIEGHI - Non a caso la cerimonia di ieri si è svolta nel trentesimo anniversario della prima utilizzazione da parte della Lamborghini dei polimeri rinforzati con fibra di carbonio (la dizione tecnica completa del materiale). La vettura in questione era la Countach. La struttura di Seattle lavorerà allo sviluppo della fibra di carbonio per individuare nuove possibilità di impiego e soprattutto renderne l’impiego più agevole e pratico. In proposito i tecnici-ricercatori della Lamborghini lavoreranno allo sviluppo della tecnologia di lavorazione chiamata Forged Composite che rispetto alle tecniche precedenti consente tempi di produzione molto più veloci. La fibra di carbonio infatti richiede una fase di conformazione e modellatura per poi essere “cotta” in appositi forni. Un procedimento che impone tempi lunghi per ogni pezzo.
LA FIBRA NELLA PRODUZIONE - La tecnica Forged Composite è già stata impiegata dalla Lamborghini per la realizzazione della supercar Sesto Elemento del 2010. Dal 2013 la casa bolognese la usa per la produzione di componenti delle vetture di serie. Quest’anno, al salone di Ginevra la Lamborghini ha presentato la Centenario, dedicata ai 100 anni dalla nascita di Ferruccio Lamborghini e che ha la carrozzeria interamente in fibra di carbonio, per di più lucida. La Lamborghini Centenario sarà prodotta in 40 esemplari: 20 coupé e 20 spider.