I PROGRAMMI - La Opel ha come obiettivo quello di proporre, entro il 2024, almeno una versione elettrificata di tutte le auto adibite al trasporto di persone e dei veicoli commerciali leggeri presenti a listino. Attualmente il costruttore tedesco può già contare sulla compatta Corsa-e e sulla Grandland X, la suv ibrida ricaricabile; nel corso dell’anno arriveranno il furgone a batteria Vivaro e la Mokka X e nel 2021 sarà poi la volta del veicolo commerciale Combo-e, della Zafira-e Life e dell’Astra.
LA PRIMA FU UNA KADETT - L’esperienza della casa di Rüsselsheim nel campo della trazione elettrica non è però nuova, in quanto risale a diversi anni fa. Nel 1968 è stata ad esempio introdotta la Kadett B Stir-Lec I (foto qui sopra) con il dispositivo di estensione dell’autonomia; le 14 batterie al piombo acido erano costantemente ricaricate da un piccolo motore a combustione Stirling posizionato nella parte posteriore della vettura. Si tratta a tutti gli effetti di un’antesignana della Ampera E-Rev.
RECORD DI VELOCITÀ - Nel 1971 Georg von Opel, pronipote del fondatore dell’azienda, batté sei record mondiali per veicoli elettrici al volante di una Opel Electro GT (foto qui sopra) a 188 km/h equipaggiata da due motori elettrici che erogavano 120 CV alimentati da una batteria da 590 kg al nickel-cadmio (a una velocità costante di 100 km/h, la vettura aveva un’autonomia di 44 km).
LA IMPULS II - La ricerca fece un passo avanti con il programma Opel Impuls negli anni 1990-97. La Impuls I era un veicolo basato sulla Kadett che montava un motore elettrico a corrente continua da 16 kW che utilizzava batterie al nickel-cadmio con elettrolita liquido in grado di assicurare circa 80 km di autonomia e di raggiungere una velocità massima di 100 km/h. La Impuls II, arrivata un anno più tardi (foto qui sopra), era basata sull’Astra station wagon e utilizzava 32 batterie al piombo-acido che azionavano due motori asincroni trifase per un totale di circa 61 CV.
LE ELETTRICHE PURE - Dal 1993 al 1997 la Opel portò avanti il primo programma di sviluppo di veicoli elettrici su larga scala, testando sull’isola tedesca di Rügen, per un totale di 300.000 km percorsi, una flotta di dieci vetture Impuls III con motore asincrono trifase; cinque di esse equipaggiate con batterie al nickel-cadmio (61 CV) e altre cinque utilizzavano invece batterie ad alta energia al sodio-cloruri di nickel (57 CV). Congiuntamente, nel 1992, fu presentata la concept car Opel Twin (foto qui sopra) dotata di un motore benzina tre cilindri da 0,8 litri da 34 CV, disponibile per la guida in autostrada, e da due motori elettrici da 14 CV collocati sui mozzi delle ruote, che entravano in gioco per la guida urbana e sulle brevi distanze. La Twin aveva una posizione di guida centrale, mentre la seconda fila poteva accogliere tre passeggeri. Nel 1995 la Opel portò la mobilità elettrica nel settore dei veicoli commerciali con il concept van Combo Plus, che montava due batterie ad alta energia al sodio/cloruri di nickel che funzionavano insieme al motore asincrono trifase da 61 CV.
LE FUEL CELLA A IDROGENO - Oltre all’elettrico la Opel negli anni precedenti ha portato avanti anche lo sviluppo della tecnologia delle celle a combustibile. Nella HydroGen1, concept con la carrozzeria di Zafira, la fuel cell alimentata a idrogeno forniva elettricità a un motore asincrono trifase che generava 75 CV e una coppia di 251 Nm (era presente una batteria di scorta che copriva i picchi di potenza). Nel 2001 una flotta di 20 modelli HydroGen3 (foto qui sopra), una versione migliorata della tecnologia della cella a combustibile con una potenza di 82 CV e una velocità massima di 160 km/h, fu affidata ai clienti per un periodo di collaudi. Inoltre, nella Fuel Cell Marathon del 2004 due veicoli HydroGen3 percorsero quasi 10.000 km in tutta Europa, da Hammerfest in Norvegia a Lisbona in Portogallo. Lo stesso veicolo nel 2005 si è aggiudicato il Rally di Montecarlo del per auto a propulsione alternativa con alla guida Heinz-Harald Frentzen pilota di Formula 1 e dell’Opel DTM. La quarta generazione di veicoli con celle a combustibile, HydroGen4, poteva contare su una potenza di 100 CV (quella di picco era di 128 CV); nel 2008 una flotta di questi veicoli venne impiegata in progetto sponsorizzato dal Ministero Federale dei Trasporti - la Clean Energy Partnership (CEP) - a Berlino e in seguito anche negli stati di Amburgo, Baden-Württemberg, Renania del Nord-Vestfalia e Assia.
LE AMPERA - Contemporaneamente la Opel procedeva anche allo sviluppo di veicoli a batteria e al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra nel 2010 presentò la Flextreme GT/E Concept, dotata di propulsione elettrica Voltec ad autonomia estesa, che mostrava come fosse possibile integrare questo tipo di trazione anche in una vettura media. La trazione elettrica con motore termico di estensione dell’autonomia raggiunse la produzione di serie nel 2011 con la Opel Ampera (foto qui sopra), equipaggiata con una batteria agli ioni di litio da 16 kWh, che alimentava il motore elettrico da 111 150 CV. L’energia per distanze comprese tra 40 e 80 km veniva fornita dalla batteria agli ioni di litio; se il livello di carica dell’accumulatore raggiungeva un minimo definito, il motore a benzina si inseriva automaticamente e alimentava un generatore che dava potenza al motore elettrico. Nel 2016-17 seguì la Opel Ampera-e, vettura totalmente elettrica controparte europea dell’americana Chevrolet Bolt EV, in grado di assicurare un’autonomia di 423 km (secondo il ciclo WLTP), una coppia massima di 360 Nm e una potenza di 204 CV.