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Pebble Beach 2018: vince l'Alfa Romeo 8C 2900B Touring Berlinetta

27 agosto 2018

Il primo premio al Concorso d'Eleganza è andato ad un'elegante coupé del 1937 disegnata dalla Touring.

Pebble Beach 2018: vince l'Alfa Romeo 8C 2900B Touring Berlinetta

SETTIMANA RICCA - Parla italiano l'auto vincitrice del premio più ambito al Concorso d'Eleganza Pebble Beach 2018, la gara per vetture d'epoca che come ogni anno mette fine alla Monterey Car Week (18-26 agosto), una settimana di appuntamenti a tema automobilistico in California dove sono organizzate anteprime di nuovi modelli, aste milionarie e il concorso d'eleganza fra i più ambiti e competitivi al mondo. A Pebble Beach quest'anno ha trionfato un'Alfa Romeo 8C 2900B Touring Berlinetta del 1937, già vincitrice di un premio minore nella stessa rassegna 17 anni fa (venne nominata più elegante auto chiusa) ma sottoposta da allora a un restauro molto apprezzato dalla giuria. I proprietari dell'auto sono David e Ginny Sydorick.

COMPETIZIONE SERRATA - Al Concordo d'Eleganza hanno partecipato quest'anno duecentonove vetture, suddivise in ventisette categorie: c'erano quelle per marchio (Packard, Duesenberg, Tucker) oppure per ambito, come esempio le auto da corsa iscritte alle 500 Miglia di Indianapolis negli Anni 60, le Ferrari da corsa o le Rolls-Royce di prima della II Guerra Mondiale. A nominare l'auto migliore della rassegna ci sono due giurie: i Class Judges esprimono il loro punto di vista sull'autenticità e l'originalità delle auto, mentre gli Honorary Judges danno i loro giudizi sul design e sull'eleganza. Per vincere il premio assoluto una vettura deve prima sbaragliare le altre automobili nella categoria d'appartenenza. Solo a questo punto iniziano le votazioni per nominare la Best of Show, che coinvolgono i giudici a capo di ognuna delle ventisette categorie e quelli di più alto livello.

STILE SENZA TEMPO - l'Alfa Romeo 8C 2900B Touring Berlinetta vincitrice di Pebble Beach 2018 (nelle foto qui sopra) è una fra le ultime varianti della 8C, una vettura costruita a partire dal 1931 e dotata come suggerisce il nome di un motore a 8 cilindri: sui primi modelli era di 2,3 litri, ma con gli anni venne maggiorato a 2,6 e 2,9 litri. La 8C 2900B Touring Berlinetta ha una carrozzeria messa a punto dalla Touring e spicca per l'eleganza delle sue linee, grazie al lungo e imponente cofano anteriore, agli archi passaruota molto avvolgente e al tetto arcuato. L'auto è rimasta fino al 1956 in Germania, stando al sito internet Auto Classic, prima di arrivare negli Stati Uniti ed essere restaurata una prima volta negli anni '90. Il secondo restauro è stato ancora più accurato, tanto è vero che i giudici hanno deciso di premiarla anche per questo motivo.



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Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 11:41
Pazzesca, questa all'epoca era una delle auto più costose e veloci del mondo, come le Bugatti e oggi la Bugatti Divo dell'altro post. Ed era un Alfa Romeo... Normalmente erano disegnate da Farina/Pininfarina, Touring Superleggera o Castagna.
Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 11:45
Ho letto che parteciperanno per la prima volta due auto cinesi, due Hongqi Bandiera Rossa CA770 credo di anni diversi, (circa 1970) le berline/limousine presidenziali cinesi (costruite ancora oggi in versione 2013) di un collezionista USA, una è stata la prima auto cinese ad entrare legalmente negli USA 40 anni fa, e secondo la stampa specializzata anglosassone vinceranno un sacco di premi.
Ritratto di Fr4ncesco
27 agosto 2018 - 12:02
2
Che schifo quella macchina, l'ho vista da Ja y Leno. Una brutta copia delle limousine russe che erano già brutte copie delle limousine occidentali. Collezionista di origini cinesi poi.
Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 13:02
Vincerà proprio perché è "brutta" cioè l'importante è che siano esagerate.
Ritratto di Fr4ncesco
27 agosto 2018 - 12:14
2
L'epoca più assurda dell'automobilsmo, più che macchine erano sculture, una frenesia di carrozzieri e meccanici e committenti altrettanto esigenti. Come se oggi quasi tutte le case avessero in gamma auto da 400.000 Euro fatte su misura. Cosa che poteva durare relativamente poco, bisognava fare anche grandi numeri e chi non si è convertito all'automobilismo di massa è sparito come una bolla di sapone e non mi riferisco alle generaliste. Anche i brand luxury di oggi vendono un'infinità rispetto ad auto fatte veramente in meno di 10 esemplari. Comunque ogni volta che leggo questi articoli vincono o Alfa o Lancia, considerando la visibilità di questi concorsi è pubblicità gratuita.
Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 13:04
Quello che sto dicendo da una vita, ogni costruttore in realtà acquistando marchi del passato può avere una sezione artigianale e produrre alcune auto costose davvero in pochi esemplari, non capisco perché non lo facciano i francesi con Delage e Delahaye per esempio.
Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 13:08
Anche le Packard americane esistite fino al 1958, normalmente erano auto abbastanza normali, oggi diremo premium, costruite in grande serie, a livello della Cadillac ma alcune anche più economiche, Packardbacker venivano dette perché era associata con la Studebaker, però c'era una linea speciale, la più costosa, fatte artigianalmente, all'inizio col motore V12, ed erano circa 1/10 delle vendite.
Ritratto di Fr4ncesco
28 agosto 2018 - 00:00
2
La razionalizzazione ha poi decretato la fine di tutti questi marchi minori, nonostante alcuni di essi riuniti nell'American Motor Company, ma non c'è stato spazio nemmeno per il quarto grande gruppo americano (la AMC Eagle 4x4 del '79 sarebbe stata attualissima al giorno d'oggi, archetipo dei SUV coupe ma molto più armoniosa). La globalizzazione, i marchi esteri nel mercato domestico e la necessaria espansione, verso l'estero, hanno reso poche case automobilistiche in confronto alla storia. Ci fossero stati i dazi avremmo il doppio delle case per i paesi produttori
Ritratto di 82BOB
29 agosto 2018 - 08:55
2
Anche al giorno d'oggi con gli sceicchi si fanno "assurdità"! Però diciamolo... meglio queste "sculture" di certe orrende barche su ruote che ci propinano i marchi "premium"! Un peccato non vengano risollevati alcuni marchi italiani che nel corso degli anni hanno fatto delle auto stupende sfruttando la pubblicità di questi concorsi (non parlo solo della Isotta Fraschini)!
Ritratto di fastidio
27 agosto 2018 - 13:04
7
E dopo l'Alfa Romeo 33 stradale vincitrice a Villa D'Este anche qui un'Alfa, c'è altro da dire? Favolosa, il cerchio pieno poi è elegantissimo e moderno!
Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 13:25
Be in ogni caso le auto degli anni 30 sono state le più belle ed esclusive in assoluto, perché era già raro che le auto normali fossero realmente di serie... Le sportive italiane e inglesi, le super lussuose francesi e americane erano qualcosa di pazzesco, auto usate tutti i giorni da famiglie ovviamente ricchissime, ed incredibilmente esclusive, quasi sempre esemplari unici o quasi di carrozzieri di fiducia, quando per esempio in Italia una Fiat "economica" di grandissima serie veniva prodotta in qualche migliaio di esemplari e con varie carrozzerie, figuratevi una Isotta Fraschini o un Alfa Romeo... Alfa all'epoca in alcuni periodi produceva più auto per le competizioni che prettamente stradali...
Ritratto di Claus90
27 agosto 2018 - 14:14
Le auto italiane sono sempre le padrone di tutto sono apprezzate sempre.
Ritratto di Davelosthighway
27 agosto 2018 - 14:16
Nel mondo automotive l’unica “variabile” che non può essere controllata in termini propagandistici dal marketing e che rimane lì ferma , inesorabile é il TEMPO. Ci si accorge tutto d un tratto che la storia un marchio , la sua identità non potrà mai prescindere dal suo passato , sia esso stato glorioso, funesto , travagliato o anonimo. Con questo affermo che il marketing può sbalordire il mondo con annunci di auto volanti e tecnologie sconosciute facendo leva su occhi più grandi della bocca , in queste abbuffate virtuali sempre più frequenti (ved prototipi audi Mercedes o alle “offerte” del design irrequieto,tanto pressapochista quanto mai fermo di volkswagen disposta oggi a dare in pasto il proprio design alla mercificazione industriale nella sua forma e accezione più anonima possibile, sempre alla ricerca di una disperata conferma della rivoluzione che ci aspetterà ma prima o poi dovrà sempre attraversare l’inesorabile verità del sua memoria.
Ritratto di MatteFonta92
27 agosto 2018 - 17:44
3
Non sono un gran conoscitore delle auto di quel periodo, ma sono contento che questa Alfa abbia vinto un premio così prestigioso, anche se, a mio parere, il periodo migliore per il design automobilistico si è avuto nel biennio 1950-60, con capolavori come la leggendaria 33 Stradale.
Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 19:20
Si negli anni 30 non esisteva neanche il design come lo intendiamo oggi, c'erano i figurinisti, i disegnatori ecc, ovviamente Torino e Milano la facevano da padrone, ma c'erano carrozzerie pazzesche anche in Francia, bravissimi gli inglesi e pure gli americani, diciamo che va be negli anni 60 le auto erano più "totali", ma negli anni 30 c'erano carrozzerie esclusive per ogni berlina o limousine oltre che alle sportive.
Ritratto di Giuliopedrali
27 agosto 2018 - 19:30
Nei miei disegni cerco ultimamente di ricreare la magia dei carrozzieri degli anni 30, cioè il fare piccole serie di auto incredibilmente esclusive ed eleganti. In Francia c'erano tanti carrozzieri : Figoni et Falaschi, Guillore, Faget Varnet, Antem, Autobineau, Portout, Saoutchik, Franay, Chapron e dettavano legge nel mondo. Poi nel dopoguerra furono surclassati da Pininfarina ecc, e scomparvero quasi tutti. Infatti oggi non esistono auto francesi di lusso. Era una mentalità molto sartoriale, (infatti erano tutti parigini...) senza pensare a costi, soluzioni tecniche, aerodinamica ecc. L'evoluzione tecnica dinamica dell'auto e gli italiani li hanno spazzati via... Però io cerco di mantenere quella classe nei miei disegni, magari...
Ritratto di lucios
28 agosto 2018 - 10:51
4
Se uno pensa che nel nostro paese ci sono state persone in grado di generare questi capolavori e poi, in questo stesso paese, c'è gente che è stata in grado di generare obbrobbri come la Delta 2, la Kappa, la Stilo, la Brava, la Multipla 1, la Thesis, le Alfa 145-146-155, la Duna, ecc.... MAMMA MIAAAAAA!
Ritratto di Giuliopedrali
28 agosto 2018 - 11:50
Be quelle sono auto normali più che obbrobri, cioè auto adatte si e no al loro tempo e niente più. Però i maestri del design fino alla guerra furono i francesi in realtà, anche se esistevano già Pininfarina, Zagato, Touring, Castagna, Bertone, però nel dopoguerra solo in Italia il design, il senso della forma si legò all'ingegneria, all'aerodinamica ecc ecc, i francesi facevano carrozzerie ancora stupende negli anni 50 ma ormai troppo pesanti, poco legate a un certo telaio e handling quindi scomparvero, insomma non era solo una questione di estetica.
Ritratto di lucios
28 agosto 2018 - 15:50
4
C'erano tante auto adatte al loro tempo ben più belle e rifinite e che vendevano molto, a differenza di queste che per alcuni marchi (leggi Lancia) hanno rappresentato l'inizio della fine.
Ritratto di Giuliopedrali
28 agosto 2018 - 18:29
A me forse per la produzione infinita mi affascinano le auto degli anni 30.
Ritratto di Prrrrr
30 agosto 2018 - 15:02
Anche una Tucker wow... certo però l'Alfa 8C è arte su 4 ruote!
Ritratto di PaoloPerego
30 agosto 2018 - 16:09
.....Ma perché i designer di oggi non hanno il coraggio di voltarsi indietro e prendere ispirazione dai "veri" maestri e artisti del passato per riuscire trasmettere ancora oggi, con la tecnologia e gli strumenti disponibili, emozioni e trasporto simili?