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In pista, un poker di Peugeot RCZ

Pubblicato 04 aprile 2014

Sul circuito di Imola abbiamo guidato le Peugeot RCZ stradali più potenti. Al loro fianco la coupé che partecipa al Campionato Italiano Turismo Endurance e al Trofeo RCZ Racing Cup, oltre all’unico esemplare della versione Replica.

In pista, un poker di Peugeot RCZ
SI SCRIVE RCZ, SI LEGGE PASSIONE - Con le sue forme aggressive, la Peugoet RCZ è quella che meglio incarna la storia di sportività della casa del Leone. E nella versione “R”, che porta i cavalli del 1.6 turbo a “quota” 270, questa coupé è anche il più potente modello di serie proposto dal costruttore francese. Quale miglior luogo per provarle se non la pista? Quella di Imola, dove tra l’altro si svolgerà (il 12 ottobre) l’ultima gara del trofeo RCZ Racing Cup e del Campionato Italiano Turismo Endurance. Non poteva quindi mancare la versione da gara nel nostro test sull’autodromo emiliano intitolato a Enzo e Dino Ferrari, uno dei leggendari tracciati di Formula 1 (qui si è corso il Gran Premio San Marino fino al 2006). 
 
INDIGESTIONE DI ADRENALINA - La nostra giornata in pista ci ha permesso di saggiare le prestazioni della Peugeot RCZ 1.6 turbo da 200 CV e quelle della versione “R”, ancora più potente (270 i cavalli) e con sospensioni più sportive, oltre che con uno spoiler specifico e il differenziale autobloccante che migliora la trazione in curva permettendo di accelerare in anticipo. Con entrambe abbiamo percorso una dozzina di giri e non è mancato un assaggio della versione “one-off” (esemplare unico che s’ispira nei colori alla RCZ da gara), la RCZ Racing Cup Replica: di questa, più che i cavalli (che sono 230 grazie alle modifiche alla centralina) abbiamo apprezzato l’assetto dato dagli ammortizzatori Ohlins. Ma non c’è dubbio che le emozioni più forti le abbiamo provate con la RCZ R Cup, che il 13 aprile sarà al via del Campionato Italiano Turismo Endurance (CITE) e del Trofeo RCZ Racing Cup. Al suo fianco la versione che disputerà solo quest’ultimo campionato, che si articola su cinque gare (mentre il CITE ne ha due in più).
 

Peugeot RCZ R Cup.
 
INFILIAMO LA TUTA E… - Partiamo proprio con la Peugeot RCZ Racing Cup: 250 cavalli erogati dal 1.6 turbo, cambio sequenziale con palette al volante, freni AP Racing e gomme slick di 18 pollici. Superati i massicci tubi della gabbia di sicurezza, scivoliamo negli avvolgenti sedili Sparco e allacciamo ben strette le cinture a quattro punti, per restare sempre “incollati” al sedile (anche nelle frenate più “violente”). Avviamo il motore e a quel punto diventa impossibile parlare con il collaudatore alla nostra destra: l’abitacolo è privo di ogni elemento insonorizzante e il rombo dallo scarico lo invade completamente. Premuta la frizione (che non useremo più fino al nostro ritorno ai box), innestiamo la prima. L’erogazione si rivela subito brusca e non è semplice tenersi sotto i 60 km/h che sono il limite in pit lane. Appena fuori, possiamo spalancare il gas: l’accelerazione è da togliere il fiato, ma l’auto infonde grande sicurezza. Alla prima curva proviamo la potenza dei freni (e il nostro grazie va a chi ci aveva aiutato a stringere a dovere le cinture, pochi secondi prima…). Lo sterzo è diretto e l’auto fulminea nelle reazioni. A metà curva possiamo già dare fondo ai cavalli e sfruttare le marce fin quasi a limitatore (una serie di led in cima al volante ci suggerisce quando cambiare). Iniziamo a prenderci gusto, e con l’aiuto del collaudatore che ci dà qualche dritta sui rapporti migliori per affrontare le varie curve maciniamo in fretta i quasi 5 km del tracciato emiliano. Gli altri tre giri ce li “bruciamo” ancora più rapidamente… e viene (purtroppo) il momento di rientrare ai box. 
 
SCENDERE È DURA - L’adrenalina è ancora alle stelle e non abbiamo nessuna voglia di lasciare il volante. Ma ci aspettano altri quattro giri, stavolta sulla Peugeot RCZ R Cup che parteciperà al Campionato Italiano Turismo Endurance (CITE) che per cinque gare su sette è in programma insieme al Trofeo RCZ Racing Cup. Si tratta, per ora, di un esemplare unico, potenziato e alleggerito rispetto alle altre RCZ del trofeo (per questo motivo non parteciperà alla classifica di quest’ultimo). I cavalli sono più di 280, ma per la versione del nostro test a Imola viene mantenuto ancora il vecchio motore da 250 CV, tenendo il nuovo “fresco” per la prima gara del CITE, il 13 aprile all’autodromo di Franciacorta (in provincia di Brescia). Subito, alla variante del Tamburello, apprezziamo però tutte le altre differenze rispetto alla RCZ del trofeo: sono oltre settanta i chilogrammi di peso risparmiati (l’ago della bilancia si ferma a 995 kg) grazie a una serie di modifiche, come i finestrini e il lunotto in Lexan (solo quest’ultimo fa risparmiare 6 kg) e la batteria al litio (altri 8 kg guadagnati). Rivista anche l’aerodinamica, con uno spoiler posteriore più pronunciato e nuovi parafanghi anteriori. In staccata si apprezza, inoltre, la potenza dei freni Brembo, mentre tra le curve gli ammortizzatori regolabili Ohlins rendono questa “belva” ancora più agile e facile da portare al limite. Anche in questo caso i quattro giri finiscono in un baleno, e viene l’ora di dire il nostro arrivederci alla RCZ R Cup…
 

Peugeot RCZ R.
 
LE EMOZIONI NON SONO FINITE - Ai box sfiliamo la tuta, ma non “i panni da pilota”. È lil momento di cimentarci con le versioni stradali, che assicurano grandi soddisfazioni grazie alle qualità del telaio e alla spinta del 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina. Al volante della Peugeot RCZ da 200 cavalli ci divertiamo a “danzare” tra le curve e nelle veloci varianti del Tamburello e Villenueve. Il motore inizia a spingere con vigore appena passati i 1500 giri, e nei curvoni che di primo acchito avremmo affrontato in seconda marcia, possiamo tranquillamente tenere la terza sfruttando la progressione del quattro cilindri. Inanelliamo una serie di giri (dieci, forse quindici) con l’unica accortezza di fermarci ogni 5-6 passaggi sul traguardo per dare un po’ di tregua ai freni. 
 
È ADESSO TOCCA ALLA “R” - Il divertimento prosegue al volante della Peugeot RCZ R, che spicca per i 270 cavalli (ben 170 per ogni litro di cilindrata) ottenuti grazie a un turbocompressore e a un collettore di scarico specifici, oltre che ai rinforzi per monoblocco, bielle e pistoni. Ma non è tutto. La “R” ha anche un assetto ribassato di 10 mm e irrigato, oltre alle carreggiate più larghe (di 18 mm davanti e 14 dietro). L’impianto frenante maggiorato (380 mm il diametro dei dischi anteriori, anziché 340) garantisce maggiore resistenza nelle staccate violente del circuito di Imola (quella della Rivazza è pure in discesa…). Ciliegine sulla torta i 17 kg di peso in meno e soprattutto il differenziale autobloccante Torsen, che esalta nella guida in curva, specie nelle varianti. Anche con la RCZ R percorriamo parecchi giri e in diversi tratti riusciamo a seguire da vicino le versioni da gara.
 

A destra la Peugeot RCZ R Cup, a sinistra la Peugeot RCZ Racing Cup Replica.
 
L’ANELLO DI CONGIUNZIONE - Non potevamo ovviamente lasciare l’autodromo Enzo e Dino Ferrari senza aver saggiato le doti della RCZ Racing Cup Replica: allestita dalla Peugeot Italia con il supporto del preparatore 2T Course et Reglage e della Lug Prince & Decker (la società italiana che gestisce diverse vetture del campionato RCZ), è omologata come esemplare unico e (purtroppo) non verrà prodotta in serie. Nulla, però, vieta a chi possiede già una RCZ di “rubarne” alcuni dettagli (salvo poi far riomologare la vettura nel caso di modifiche meccaniche): dalla livrea Peugeot Sport agli interni in Alcantara, passando per la centralina che aumenta la potenza di 30 cavalli (rispetto ai 200 di partenza), ai freni Brembo e agli ammortizzatori Ohlins. Sono soprattutto queste ultime due voci che abbiamo apprezzato di più nella guida in pista, oltre al piccolo pomello del cambio in alluminio più facile da impugnare rispetto a quello della RCZ R. Per chi fosse tentato da queste modifiche (che si possono richiedere alla 2T Course et Reglage o alla Lug Prince & Decker) ecco qui un’idea dei prezzi: assetto con molle 3.500 euro; centralina motore più valvola pop-off 900; alettone 400; impianto frenante Brembo (dischi, pinze e pastiglie anteriori) 2.900; scarico 1.200; modifiche agli interni 1.000.

 

Peugeot RCZ
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Ritratto di NeedCars
4 aprile 2014 - 18:50
Un auto veramente fantastica,che ho sempre apprezzato.Le Rcz Cup e R sono veramente dei leoni puri e si vede!! Magari potreste pubblicare il vostro test anche sulla versione cartacea,non sarebbe una cattiva idea.
Ritratto di padoin
4 aprile 2014 - 18:57
è da un po che dico che l rcz e in particolare la versione R è una gran macchina.. prima di parlare invito a guardare i tempi fatti registrare dalla R su fastestlap.. cose impensabili x 270 cv e TA
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
4 aprile 2014 - 19:48
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di fabri99
4 aprile 2014 - 20:59
4
La RCZ mi ha sempre affascinato come auto, fin da quando è uscita la prima serie, così strana, bella e vistosa, con quel posteriore rotondetto e le "gobbe" sul lunotto. Con il restyling, a mio parere la hanno peggiorata esteticamente, ma rimane davvero bella e speciale. Il comportamento su strada e anche su pista è davvero ottimo, questa RCZ è una gran bella rivale rispetto alle solite Audi TT eccetera, non è da sottovalutare. E' una boccata d'aria fresca in questo segmento delle coupè, ormai un po' "spento"... La R poi è davvero cattiva e il rosso le dona parecchio... Anche le versioni da corsa, ovviamente, sono davvero belle e divertenti da guidare, tornando alla RCZ, credo che Peugeot abbia fatto un gran bel lavoro con questa coupè... Purtroppo non è stata molto apprezzata, ma ha grandi doti. Peugeot ha grandi doti. Lo dimostrano spesso, con le vittorie nei motorsport, con rare ma ottime sportive e con prototipi rivoluzionari molto belli, ma purtroppo siamo in crisi e le priorità sono altre, SUV su tutte. La RCZ è una gran bella coupè, con i suoi pregi e i suoi difetti, è una bella boccata d'aria tra le solite tedesche e per una volta è un'alternativa particolare. Purtroppo non è stata molto capita e apprezzata, ma ci dimostra ancora una volta come la fissa dei francesi con le TA non sia insensata... Anzi...
Ritratto di salvospak
4 aprile 2014 - 20:59
Sportiva: va bene! Elegante: va bene! Sexy: ma quale è quest'altra auto che sa essere sexy: l'RCZ è oggi l'unica vettura che ha anche questa dote e il risultato (connubio tra sport/sensualità/eleganza)è notevole: Quando vado all'università ne passa una, è siamo tutti lì a sbavare! Poi ci sono gli interni che sono ai vertici della categoria in quasi tutte le versioni... E, ora, nella R hanno fatto un buon lavoro anche nella messa a punto della meccanica: la reputo la migliore, e NON solo nel suo segmento di appartenenza!
Ritratto di bravehearth
4 aprile 2014 - 21:10
Troppo bella! Mi ricorda le versioni che facevano della 106 rally. Potrebbero venderla, magari giusto come modifica estetica
Ritratto di P206xs
5 aprile 2014 - 09:59
1
peccato che non mi girano i soldi!!! altrimenti un pensierino anche solo alla 200cv, che poi con una semplice mappa, filtro e scarico porti a 230cv.....lo farei!!
Ritratto di baccio
5 aprile 2014 - 13:17
Sinceramente l auto non mi dispiace, ne esteticamente, ne come prestazioni..... pero'... non so perché, ma non mi entusiasma, anche se grossi difetti onestamente pare non ce ne siano..
Ritratto di bombolone
5 aprile 2014 - 14:25
Te lo dico io che cosa ti manca: il blasone. Se al posto di Peugeot ci fosse scritto Audi o BMW, ti piacerebbe eccome
Ritratto di baccio
5 aprile 2014 - 15:50
Eppure nn c' e' un auto tedesca che mi piace e che comprerei, (Cayman a parte, ovviamente, ). Per non parlare della tt, che molti reputano diretta concorrente, la trovo veramente inguardabile. E non ne ho mai possedute. Comunque quello che dici e' "in parte vero", cioe' spendere 40 mila euro per una rcz.. non e' facile, anche perché poi con 36--- ce la Elise.. e scusa se e' poco.
Ritratto di bravehearth
5 aprile 2014 - 18:58
Ti faccio altri due esempi: Nissan 370 Z e GTR. Sono auto sportive che quanto a prestazioni non hanno nulla da invidiare alle Porsche. E costano la metà. Eppure quante ne vedi in giro? Meno della Porsche
Ritratto di baccio
5 aprile 2014 - 19:59
Nissan grandissima macchina, la 350 z mi piace meno. Ma nn e' tanto il marchio, o l estetica.. a me mi piacciono auto che mi fanno emozionare.. che mi fanno "sangue", e la rcz nn e' una di queste. Per esempio, m attrae di piu' la miata, la gt 86.. e ti diro', anche una b pompata, tipo fiesta st o clio rs.. forse m attizzano di piu',... le trovo più "sfacciate".. il che nn vuol certo dire che la rcz sia brutta, o che nn sia migliore di queste auto, nn fraintendere.
Ritratto di Ivan 80
5 aprile 2014 - 18:49
da posessore di una 307 hdi devo dire peugeot a vita
Ritratto di baccio
5 aprile 2014 - 20:39
della mia idea... bella quanto volete, ma prima di spende quarantamila euri... ci penserei... quarantamila vorte.
Ritratto di Rav
6 aprile 2014 - 17:36
4
Mi è sempre piaciuta, anche prima del restyling la trovavo l'unica Peugeot sulla quale la bocca da squalo stesse davvero bene. E' un'auto per la tipologia e perchè fa concorrenza ad auto più costose ma anche più blasonate. Non voglio finire le discorso "è meglio la TT" "no,questa..." perchè alla fine son due cose ben distinte ma alla fine con 30mila euro e passa pure io ammetto che sceglierei l'Audi non tanto per lo stile ma perchè hai un'auto più prestigiosa come marchio e soprattutto che tiene meglio il valore. Al contrario se dovessi comprare una RCZ ne cercherei una usata perchè si fanno davvero ottimi affari. E francamente se avessi 20anni e cercassi una sportivetta dalla linea che cattura gli sguardi per divertirmi senza particolari esigenze di spazio la RCZ la cercherei per davvero! Costa gli stessi soldi di una TT ben più usata e vecchia e di altre utilitarie nuove o medie usate sul mercato (una RCZ usata intendo) ma volete mettere la scena?
Ritratto di Gordo88
7 aprile 2014 - 15:58
1
Dicono che la R sia proprio una bella sportiva efficace e divertente da guidare anche se certamente non è regalata.. sarei curioso di vedere in quanto tempo gira al Nur