“Per il prossimo anno le Swift avranno la fiche di omologazione Rally 5 e questo darà la possibilità di correre non solo nei rally italiani, ma anche in gare titolate FIA in giro per l’Europa. Le macchine della Suzuki Rally Cup rimarranno quasi di serie anche nel 2026, con l’unica differenza che, chi lo vorrà, potrà montare un differenziale autobloccante di qualsiasi tipo”. Entra subito nel tecnico, nell’anticipare il programma della prossima stagione, Massimo Nicoletti, “cuore sportivo” della Suzuki in Italia che, da 18 anni, tiene le fila del trofeo in cui appassionati giovani e meno giovani si sfidano al volante di auto da corsa che divertono con costi “ragionevoli”.

Il montepremi per il 2025 ammontava a 142.500 euro. Gli assegni distribuiti dalla filiale italiana della casa giapponese ai piloti più veloci sono un bonus per ammortizzare le spese sostenute e quelle future. Di che cifre si tratta, ce lo spiega Simone Sanmartin, titolare della concessionaria Suzuki Tiesse di Asti: “Per preparare una Suzuki Swift 1.4 turbo a benzina mild hybrid servono circa 23.000 euro, mentre noleggiarla per le sette gare del campionato ne costa un po’ più di 30.000”. Non sono pochi soldi, ma siamo ben lontani dai costi richiesti da vetture più potenti ed evolute.
“L’auto da corsa è molto vicina a quella che si poteva acquistare fino a qualche anno fa in concessionaria (oggi la Swift c’è solo con un 1.2 senza turbo da 83 CV). Non cambiano né la trasmissione manuale a sei marce né l’impianto frenante - nota Sanmartin -. Si interviene sulla gestione elettronica e sull’impianto di scarico e così la potenza sale dai 129 CV dell’auto di serie ai circa 170 CV di quella da rally. Per ragioni di sicurezza, infine, vengono installati un rollbar e degli estintori. Ed è diverso anche il serbatoio della benzina”.

“Anche nel 2026 resteremo nell’ambito del campionato assoluto, per avere la massima visibilità - spiega Nicoletti durante la cerimonia di premiazione dei piloti che hanno partecipato alla Suzuki Rally Cup e al Suzuki Challenge nel 2025 -. Le gare saranno più lunghe, ma abbiamo lavorato per contenere al massimo i costi. A partire dalle gomme, che sono prodotte in Polonia dalla specialista Extreme e costano 1/3 rispetto a un prodotto di pari categoria dei marchi più blasonati”.

La Suzuki ha confermato anche l’impegno nelle corse per i fuoristrada, da sempre una specialità per la casa di Hamamatsu. “Il mondo dell’off-road sta vivendo un momento di impasse, ma noi non molliamo - sottolinea Nicoletti -. Facciamo correre la Jimny, ma si difendono alla grande anche le vecchie Grand Vitara turbodiesel”. Ha quasi vent’anni quella con cui Alfio Bordonaro e Stefano Lovisa hanno vinto la 26ª edizione del Suzuki Challenge.
“Quella macchina è sopravvissuta a centinaia di rally ed è ancora in gran forma - racconta Nicoletti -. La sua robustezza mi fa pensare a un aneddoto: una volta, parlando con un ingegnere inglese, mi disse che i progettisti della Suzuki, con la Samurai, dovevano aver per forza sbagliato qualche calcolo. Non riusciva a credere che una fuoristrada così piccola potesse essere praticamente indistruttibile”.



