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A Roma le auto storiche possono di nuovo circolare

Pubblicato 19 ottobre 2023

Una sentenza di ieri del TAR del Lazio ha annullato lo stop alla circolazione dei veicoli d’epoca nella capitale deciso lo scorso febbraio dalla giunta guidata dal sindaco Roberto Gualtieri.

A Roma le auto storiche possono di nuovo circolare

LE AUTO STORICHE CIRCOLERANNO DI NUOVO A ROMA… - Le auto d’epoca torneranno a solcare le strade di Roma. A stabilirlo è una sentenza emessa ieri, 18 ottobre, dal TAR del Lazio, che ha accolto il ricorso promosso dall’Automotoclub storico italiano in sinergia con i registri Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia e il supporto della Federazione Motociclista Italiana e del club locale Scuderia Romana “La Tartaruga”. Di concerto con gli enti certificatori di veicoli storici previsti dall'articolo 60 del Codice della strada sopra elencati, l’Asi aveva immediatamente manifestato la propria contrarietà ai provvedimenti contenuti nell’ordinanza numero 27, firmata dal sindaco Roberto Gualtieri e che, a partire dallo scorso 28 febbraio, aveva di fatto posto il veto sulla circolazione dei mezzi storici nella cosiddetta “fascia verde” della capitale, che con la recente estensione fin quasi al raccordo anulare è diventata la più grande zona a basse emissioni d’Europa (qui la news).

MA SOLO QUELLE IN POSSESSO DEL CRS - “Nella pronuncia del TAR del Lazio - si legge in una nota diffusa dall’Asi - viene stabilita la necessità di bilanciare la tutela dell’ambiente con la tutela, di pari dignità costituzionale, del patrimonio storico e culturale in cui il motorismo storico a pieno titolo si iscrive”. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha inoltre ribadito “l’indubbia specificità che già la legge riconosce ai veicoli storici all’interno della più ampia categoria degli autoveicoli, unitamente alla natura e al ruolo insostituibile degli Enti certificatori e alla esclusività del Certificato di Rilevanza Storica da essi in questa veste rilasciato quale unico meccanismo ammesso dall’ordinamento nazionale per l’accertamento della storicità dei veicoli”. Tradotto, significa che a Roma e nella “fascia verde” che abbraccia la Città Eterna saranno ammessi alla circolazione solo i veicoli d’epoca certificati come “di interesse storico e collezionistico” dagli organi riconosciuti dalla legge.

SCURO: “MOTORISMO STORICO ECCELLENZA ITALIANA” - Parole di grande soddisfazione per il risultato raggiunto a Roma giungono dal presidente dell’Asi, Alberto Scuro (nella foto qui sopra). “Sono state accolte nel merito le tesi del ricorso con riguardo a tutti i provvedimenti limitativi della circolazione dei veicoli storici e di questo non posso che essere felice:  questa sentenza rappresenta un ulteriore passo avanti verso la diffusa consapevolezza che il motorismo storico è un’eccellenza italiana che abbiamo il dovere di continuare a tutelare e promuovere per il bene del Sistema Paese ”, ha commentato il numero uno del sodalizio, che conta più di 260 club federati, 38 aderenti e riunisce oltre 260.000 appassionati in tutta Italia, oltre a rappresentare istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali.



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Ritratto di Challenger RT
19 ottobre 2023 - 12:27
Vado subito a farmi un giro!
Ritratto di Volpe bianca
19 ottobre 2023 - 12:52
Grande! Buon divertimento
Ritratto di Arreis88
19 ottobre 2023 - 14:36
Vai, ultimo mesetto, pioggia permettendo, prima di attaccarle al mantenitore di carica :):):)
Ritratto di Spock66
19 ottobre 2023 - 12:58
Ganzissimo! Evvaiiiiii
Ritratto di Fortesque
19 ottobre 2023 - 13:04
Giusto! I veicoli storici vanno tutelati.
Ritratto di Oxygenerator
19 ottobre 2023 - 13:05
“Il motorismo storico è un’eccellenza italiana”. Solo questa frase è da buttarsi dal ridere. Certificato di rilevanza storica. E quali sono queste auto ?
Ritratto di Arreis88
19 ottobre 2023 - 14:41
Beh Oxy, a parte poche ottime singolarità attuali, decisamente più eccellente del motorismo moderno, son sicuro ne conviene.......
Ritratto di Arreis88
19 ottobre 2023 - 14:45
Ovviamente mi riferisco all'italico motorismo, sia mai che vado a turbare le inossidabili convinzioni teutoniche o ...... texane.
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 15:24
Per le ultratrentenni è fin troppo facile ottenere questa certificazione. Io sarei favorevole alla circolazione delle auto storiche ovunque, ma prima si deve riformare il concetto stesso di auto storica: devono essere dei musei a cielo aperto, non un modo per tenersi un rottame, pagare meno tasse ed eludere le ztl.
Ritratto di Oxygenerator
19 ottobre 2023 - 15:26
Concordo
Ritratto di Oxygenerator
19 ottobre 2023 - 15:29
E comunque non gli permetterei di girare sempre. Nelle occasioni dovute si
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 16:37
Con le "occasioni dovute" si fa una lista di regole ed eccezioni che non finisce più. Io sarei per permetterli sempre, tanto una vera storica di km ne fa pochi
Ritratto di pierfra.delsignore
19 ottobre 2023 - 21:16
4
Le auto storiche e parlo di storiche a Roma sono meno di 10.000, lo dico perché le posseggo e le ho possedute in passato, non c'è una lista ma un vaglio dello stato di conservazione, che decreta il rilascio di un certificato che va riportato a libretto, queste sono le auto storiche quelle vere, poi ci sono i catorci vecchi privi di ogni agevolazione. Autostoriche quasi sempre sono auto di pregio, perché salvo rari casi particolari il classico nonnino-a che la ha sempre avuto ed aveva il garage, salvare una Uno 45, una Arna o una R4 è totalmente anti economico e nessuno si sognerebbe di farne la dovuta manutenzione, tanto più il restauro necessario all'iscrizione, spendere 6.000 euro di restauro per una auto di questo tipo è una follia, per una M3 ha senso. C'è una legge nazionale in merito e le leggi regionali salvo si parli di legislazione esclusiva regionale non possono disattenderla. Una tempesta in un bicchiere d'acqua basterebbe venire ad un raduno per capire che il 95% di quelle auto a parte il giretto domenicale mai girerà per le strade, tanto più per andare al lavoro e stare in coda con tutti i rischi che ne conseguono nel traffico di Roma con una Clio 2.0 Williams che per carità non costa milioni di euro ma i suoi 25.000 li vale tutti
Ritratto di pierfra.delsignore
19 ottobre 2023 - 21:23
4
Le auto reali che sono iscritte a club o registri certificati a Roma non arrivano a 10.000, spesso si fa molta confusione, parlo da appassionato del settore, le certificazioni VALIDE per le esenzioni anche sulle ventennali tanto incriminate sono SOLO ed ESCLUSIVAMENTE quelle di: ASI, ACI, Registro storico Italiano Fiat, Lancia ed Alfa Romeo forse anche quello Jaguar e Porsche, se la domanda è stata accolta, ma che io sappia l'iter è in corso. Tutto il resto ha delle certificazioni che NON hanno alcun valore per le leggi italiane, possono averlo per la singola assicurazione, che è un contratto tra privati, ma NON determinano nessuna agevolazione su bollo e circolazione, per avere quelle ci vuole il certificato di rilevanza storica, euro 90 circa, riportato a libretto euro 200 circa, e l'iscrizione annuale valida ad ASI, o, ACI o Registri autorizzati costo di circa 130 euro. Parlo perché ho avuto e posseggo tutt'ora auto storiche con certificazione di questo tipo. Per ottenerla nessuno si sognerebbe di spendere 6000-10.000 euro per rimettere a posto una Duna o una Punto prima serie diesel, ai raduni le auto sono quasi tutte auto sportive o di lusso di un certo tipo dove la manutenzione costante aveva senso, le auto diesel poi sono più rare, se non si parla di qualche fuoristrada come Pajero o Range Rover, di vedere una Lamborghini o una Matra Baghera, di queste auto ne ho viste di Punto Diesel del 1999 mai
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 22:20
Scusa, quante sono le storiche a Roma? Non si è capito bene... il punto è che ottenere la certificazione ASI è banale, altro che migliaia di € di ristrutturazione. Prendi una Volvo o una Mercedes diesel del '93 o precedente per poche migliaia di € e la iscrivi senza problemi, hai un'auto sufficientemente affidabile da essere usata quotidianamente e sei soggetto ai blocchi del traffico quanto un'elettrica: ti sembra corretto?
Ritratto di pierfra.delsignore
19 ottobre 2023 - 22:23
4
Guarda in totale sono meno di 10.000, quelle delle auto diesel poi è un falso mito, si ce ne è qualcuno ma parliamo minimo di Mercedes Benz Klasse S o di Jaguar come la mia, una S-Type, che invece di benzina è diesel, diciamo auto che non sono proprio economiche se le vuoi usare tutti i giorni. La realtà è che la certificazione non è così facile da ottenere e le auto conservate bene Diesel sono auto di un certo tipo e pregio, le altre le Punto, le Xsara tanto per citare due modelli, le hanno portate fino a fine vita e le poche ancora circolanti sarebbero minimo da riverniciare, e sostituire metà degli interni, una operazione che non fa nessuno, ora non so se ti più conveniente fare una cosa del genere o comprare come hanno fatto tanti ad esempio con i divieti dove abitavo, a Parma, una benzina usata euro 4 e nessuno ti blocca per almeno altri 7-8 anni.
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 22:42
È banale, neanche le guardano le macchine. Il problema è quello, se facessero dei controlli seri al momento della certificazione ok, sarei d'accordo, ma non li fanno. Dammi una qualsiasi auto pre 1993 e te la ridò certificata ASI, no problem. Qualsiasi. La gente non lo fa, perché se hai una sola auto, magari anche piccola, la tessera ASI ti costa più delle agevolazioni che ottieni. Ma se verrà fuori che a Roma circoli solo con auto storiche o relativamente recenti, vedrai come si impennano le iscrizioni. Il diesel poi era solo un esempio, sostituisci alla Mercedes "da campo rom" o alla Volvo una vecchia Panda ed è uguale: cioè la Panda chiaramente inquina un po' meno, ma il senso del discorso non cambia.
Ritratto di Spock66
20 ottobre 2023 - 07:42
Momento..l'iscrizione ASI è un conto, e sono d'accordo che la danno a tutti ma non ci fai niente, per il CRS invece l'auto deve essere originale, non tamarrata, avere interni conformi e vernice uguale all'originale..insomma garantisce che è nelle condizioni d'epoca..non so cosa si può volere di più. Poi il discorso della lista chiusa c'è già ma non è applicato, e sono abbastanza d'accordo perché non è possibile fare un dentro o fuori senza cadere nel gusto personale o nelle auto per super ricchi. Una limitazione a black box dovrebbe non essere ridicola..i 1000 km annui attuali delle Euro 0 on ti bastano neanche per andare ai raduni
Ritratto di pierfra.delsignore
20 ottobre 2023 - 11:09
4
Le macchine le guardano assolutamente, certo non fanno l'ispezione al motore, perché non interessa, ma guardano carrozzeria ed interni, questo è il motivo principale perché trovi iscritte 330 CI, 75 V5, S-Type 3.0 e non Panda o Golf GTD, perché chi spende 40-80.000 milioni di vecchie lire per l'acquisto di un'auto di solito gli fa manutenzione e la tiene in un certo modo, chi ne spendeva 10-20 no. Altra cosa che non calcoli è l'affidabilità ed i costi di gestione, parlo di un modello che conosco avendolo a benzina, ok uno trova una S-Type V6 diesel e non benzina come la mia, la paga pure poco perché la trovi da iscrivere a 5-6.000 euro, poi però ti fa i 12 km/lt in città pure meno facciamo 9-10, la prima volta che ci devi cambiare un pezzo ti accorgi che la frizione non è quella della Panda e ti partono minimo 1200 euro, per non parlare se ti si rompe una centralina e prendi pure la Volvo o la Mercedes pari categoria, è matematico che su un'auto di 20-25 anni un guasto serio bloccante lo avrai, tanto più che la usi tutti i giorni, a parte casi rarissimi della classica Lancia Y o Opel Corsa ereditata dal nonno-a che ha 40.000 km e la teneva in garage, nessuno si sogna di fare certe operazioni che sono accattivanti per l'immaginario, ma poi fai due conti e vedi che girare con la Volo 850 o la Mercedes E del 1999 diesel è un salasso che non finisce più, poi conosco anche personalmente chi va al lavoro con l'Audi TT o la 75 2.0 TS, ma fanno 8 km al giorno, ci vanno per passione e fanno strade di collina, non di certo il Gra, Poi se vogliono fare le cose bene, ci sono sempre ottime vie di mezzo metti 25 giornate di ingresso per le storiche certificate e fine di ogni problema
Ritratto di Andre_a
20 ottobre 2023 - 12:53
Immagino sia come per le revisioni: magari dove vai te le controllano scrupolosamente, ma "quello accanto" le passa portandogli il solo libretto. L'ultima auto che presi in Italia era proprio un'Alfa 75, 1600 a carburatori: perfetta di telaio, interni marci, sedili posteriori mancanti, cerchi di tre marche diverse, vernice bicolore a bomboletta... eppure il suo bel certificato ce l'aveva. Se l'hanno guardata era con gli occhi di Bocelli
Ritratto di Oxygenerator
20 ottobre 2023 - 13:18
:-)))))
Ritratto di pierfra.delsignore
21 ottobre 2023 - 13:29
4
I centri non sono poi tanti, perché solo alcuni club e filiali ACI sono abilitate ad una certificazione valida, di certificazioni ne trovi quante ne vuoi, questo è proprio magari il punto che genera molta confusione su chi non è dentro il settore, mi spiego tantissimi club, Registri di singolo modello, rilasciano una certificazione che è valida però solo per fini assicurativi con alcune compagnie, ma quella valida per la circolazione e per l'esenzione bollo è una cosa diversa, va riportata a libretto, diversamente non è possibile godere di nessun beneficio e qualche rottame è passato ma si tratta di truffe con tanto di strascichi legali perché l'auto deve essere vista da un commissario con tutte le responsabilità legali o da un suo delegato che comunque non esime dalle responsabilità legali il delegante.
Ritratto di Andre_a
21 ottobre 2023 - 13:34
...e poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata
Ritratto di pierfra.delsignore
21 ottobre 2023 - 13:43
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Guarda appartengo da oltre 10 anni ad un club importante della Toscana con migliaia di iscritti ti posso assicurare che di certificate con agevolazione ASI è più facile che trovi una Lamborghini 250 GT o una Miura di una Golf GTD Diesel o Punto 1.9 Diesel. Ai raduni l'unica che abbia mai visto di questo tipo è una Mercedes 250 degli anni '70 ed una 131 dei primissimi anni '80 ho visto più Lamborghini che auto diesel la realtà è che ci sono moltissime certificazioni facili per fini assicurativi, quelle ASI o ACI storico Registro Heritage etc. sono una cosa diversa. Le prime però non ti danno nessuna possibilità di agevolazione alla circolazione sono assicurazione ridotta, da qui nascono tanti falsi miti, infatti in molti senti dire che le auto storiche a Roma sono 50-60.000 se non di più, poi guardi il registro PRA che è quello che fa fede, quello dove c'è riportata la storicità a libretto e non si arriva a 10.000
Ritratto di Andre_a
21 ottobre 2023 - 14:05
Ripetere le stesse cose 1000 volte non le rende vere. La mia 75 era un rottame ed era certificata. Pensa che per colpa della 850 coupé di mio nonno ero sinceramente convinto che fossero tutte bicilindriche. Forse ne era convinto anche il commissario insieme a tutte le sue responsabilità legali al momentodi darle il certificato di rilevanza storica? Pure il maggiolino di mia figlia: bellissimo, restaurato alla perfezione... però il motore è un altro. Dettagli... Senza scomodare le varie storie da parte dei miei fornitori. Trovi poche utilitarie certificate? Certo, come ti dicevo sopra, non è economicamente conveniente (speravo che scriverlo una volta bastasse). Non le hai viste ai raduni? Pensi che chiunque abbia un'auto storica partecipi hai raduni? Soprattutto chi ce l'ha per eludere una ztl? Anche noi in famiglia qualche storica l'abbiamo avuta, a un paio di raduni ci sono anche andato anni fa, proprio in Toscana: mai più. Troppa gente spocchiosa con la puzza sotto il naso, pochi appassionati veri.
Ritratto di pierfra.delsignore
21 ottobre 2023 - 18:46
4
Certo che non le trovo tutte ai raduni ma ripeto certificazione e certificazione riportata a libretto da ente riconosciuto dallo stato sono due cose diverse. Non tutti vengono ai raduni, ma non penso che nessuno o quasi si sognerebbe di cambiare la sua Euro 3 diesel per comprare una Klasse E diesel ASI o ACI storico, o una Volvo 850 perché trovi quelle cose lì, certo ci sono persone che vanno al lavoro con l'auto storica, da appassionato le noto subito la mattina, le noti perché sono pochissime e fanno 5-10 km poi si può mettere come hanno già fatto in altri posti un numero massimo di accessi 20-25 per queste auto e fine della storia, oppure che possono circolare liberamente solo nei weekend come fanno in altre città, ma ripeto i dati PRA non le varie certificazioni "farlocche" quelle buone per qualche assicurazione e basta, parlano di meno di 10.000 Autostoriche in tutta Roma
Ritratto di Oxygenerator
21 ottobre 2023 - 18:55
Concordo su un tot di accessi consentiti. 30/35, sarebbero sufficienti a mio avviso.
Ritratto di Andre_a
21 ottobre 2023 - 22:17
Mi devo essere perso quante auto storiche ci sono a Roma... puoi ripetere?
Ritratto di pierfra.delsignore
22 ottobre 2023 - 12:17
4
Circa 9800 una cifra del genere quelle storica PRA, che sono le uniche che hanno diritto di deroga per legge statale. Le altre le certificazioni Registro italiano Uno, Alfa 75, Fiat Panda, Jaguar X-Type non hanno alcun valore e ripeto alcun valore ai fini delle agevolazioni statali per le deroghe alla circolazione e le deroghe totali o parziali sul bollo
Ritratto di Goelectric
19 ottobre 2023 - 15:37
Anche quelle che guidavi tu, quando non non rinnegavi il tuo passato: audi 4, 5 turbo ecc ecc
Ritratto di Alsolotermico
20 ottobre 2023 - 12:41
Vabbè lei Oxygenatore cosa ne vuole capire di auto d'epoca.. è già tanto se conosce quelle attuali. Per non parlare del mercato automobilistico italiano.. stendiamo un velo pietoso.
Ritratto di pierfra.delsignore
21 ottobre 2023 - 13:37
4
Alsolotermico Sono un appassionato di auto e come sono stra favorevole all'elettrificazione, difendo pure le auto storiche che ho sempre posseduto e posseggo tuttora, sulle storiche ci sono tanti miti. Partiamo dalle certificazioni facili, è vero che ci sono tante auto certificate in pessime condizioni ma da chi? Da singoli club, da registri di singolo modello che NON hanno e sottolineo NON hanno alcun valore legale a livello statale, in quanto non federati riconosciuti ASI, ACI, o Registri autorizzati dallo stato, queste certificazioni "farlocche" servono solo per assicurarsi agevolmente con alcune compagnie private, che ormai fiutato l'inganno sono sempre meno, ma NON hanno alcun valore per deroghe alla circolazione o esenzione parziale o totale di bollo, per avere questo ci vuole un certificato di un club riconosciuto dallo stato, riportato a libretto, costo dell'operazione 300 euro, quindi l'affiliazione annuale ad un club o registro riconosciuto dallo stato, diversamente ogni beneficio legale decade, altri 130 euro circa. Teoricamente si può anche girare con una S-Type, modello che conosco bene Diesel a Roma o Milano, auto che acquisti a 5-6000 euro, tenuta in condizioni tali da poterla iscrivere con club federato, ma, poi saltano fuori tutti i ma, di un utilizzo quotidiano per decine di chilometri, i consumi in urbano di un 2.7 diesel siamo sui 12 se va di lusso, 10 nella realtà, la prima volta che ci sarà un guasto serio e su un'auto che ha minimo 24 anni è inevitabile, si parla di minimo 1000-1500 euro a riparazione, quindi la vedo molto difficile che qualcuno pensi davvero una follia simile, molto più semplice sostituire la vecchia ed inquinante ciminiera diesel euro 3 con una benzina euro 5 dello stesso costo a Parma, dove ho abitato per 20 anni, con lo stesso giusto divieto mica tutti hanno comprato la Tesla o la Corolla Hybrid, ma tante Y a metano, Ford Fusion benzina etc. Se si fa ai raduni le auto di piccola cilindrata non sportive sono una assoluta minoranza, quelle diesel che non siano Pajero o Range Rover poi sono talmente difficili da trovare che è più probabile vedere una Lamborghini 250 GT o una Miura, che una Golf GTD o Punto 1.9 D certificata ASI o ACI storica questa è la realtà di un grande club a cui appartengo
Ritratto di Spock66
23 ottobre 2023 - 14:43
@pierfra, quando la smetti coi deliri psico-elettrici ti do' anche ragione, scrivi bene e non capisco come ti possa far abbindolare dalle scemenze "ottozziane" sulla CO2 che ammazza le persone (mi fa orrore anche solo a scrivere un'idiozia simile)..o pensi anche tu che l'1% della CO2 mondiale che produciamo in tutta Europa faccia la differenza sul clima? Comunque, parlando di ASI-CRS, da possessore, posso solo confermare quello che dici..qualche commissario di manica larga ci sara' anche, d'altronde ovunque trovi delle eccezioni, ma di base il CRS richiede una buona originalita' del mezzo, che e' cio' che conta per fare una storica, per il resto ci sono le revisioni periodiche...in passato magari il CRS era piu' allegro, adesso direi di no. Se potessi scegliere io, farei circolazione libera sempre per le "Targa Oro", che adesso si chiamano diversamente, ma quello e' il concetto..cioe' auto in stato di perfetta originalita' e ottimo stato di conservazione, certificato da piu' commissari tecnici...
Ritratto di pierfra.delsignore
6 novembre 2023 - 13:35
4
Forse perché sei tu che ti sei fatto abbindolare dall'1% una totale FAKE NEWS che non trova riscontro in nessun dato realistico, le EV sono la soluzione la dove servono ossia nel breve medio raggio, massimizzano la riduzione delle emissioni, la CO2 ammazza le persone in certe quantità, ma lo fanno di più gli Nox e le polveri sottili, prova a chiuderti in un garage con una termica e poi con una EV entrambe accese e capirai tante cose. Poi ci sono altre ragioni per il passaggio all'elettrificazione, che non sarà on off ma una cosa graduale, maggior efficienza del motore 35% teorico del termico puro vs 70% minimo reale dell'EV, minor manutenzione, la prima fisica la fai a 250.000 km, minor bisogno di manodopera per la costruzione, quando le persone si stracciano le vesti per la riduzione dei posti di lavoro, manco guardano al fatto che tra 10 non 100 anni andranno in pensione classi di potenziali lavoratori-trici di 1 milione sostituite da classi di giovani di 500.000, non avresti nemmeno le persone per fare le termiche nel lungo termine, mentre le EV permettono molta meno manodopera. Per il discorso esenzione chi è dentro al mondo delle storiche sa che per avere un'auto in ordine almeno estetico, il costo è talmente elevato che nessuno si sogna di rimettere a posto una Gold GTD del '99 a meno di non trovarsela già perfetta da qualche parente che la ha acquistata dopo il pensionamento, ci sono queste rarità ma sono l'eccezione dell'eccezione, putroppo anche su questo la disinformazione social fatta di fake news regna sovrana e si confondono le certificazioni farlocche dei mille club, non federati, con ASI, ACI o Registri di marca riconosciuti, che hanno solo fini assicurativi, con le pochissime auto con CRS riportato al PRA, le uniche degne di esenzione alla circolazione, anche qui sento dire che ci sono 150-200.000 auto storiche che invaderanno Roma, o Milano, ma se guardi al PRA siamo a 9600 per Roma e 8800 per Milano i numeri sono quelli reali.
Ritratto di Goelectric
19 ottobre 2023 - 15:38
Se poi magari ci fanno sapere anche se la ztl è attiva a novembre e in quale anno, ci fanno un favore...
Ritratto di Quello la
19 ottobre 2023 - 15:45
Il motorismo storico è un'eccellenza italiana? Vero. Ma anche chissene. No, signori, non ci siamo. Se c'è un divieto deve essere per tutti, SENZA DEROGHE come dico sempre io, altrimenti è una discriminazione sulla base di chi voglio io, amministratore di turno. Se la motivazione della ZTL è l'inquinamento, allora anche le auto storiche inquinano e molto più della mia diesel euro 6. Che circolino poco o tanto, non mi interessa. Tra dieci anni dovremo tutti andare in giro in elettrica perchè si inquina. Ma allora TUTTI in elettrico, nessuno escluso, sennò la motivazione dell'inquinamento diventa una scusa per altro. Mio padre, se ci fosse ancora, avrebbe una BX del 1986, auto NON storica e farebbe qualche centinaio di km all'anno. Anzi no, non potrebbe farlo e dovrebbe comprasi un'auto nuova... o storica.
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 20:56
Permettimi una provocazione: se esce una nuova norma antisismica per le case, si butta giù la Reggia di Caserta e si rifà a norma?
Ritratto di Quello la
19 ottobre 2023 - 21:02
Accetto la provocazione, carissimo Andre_a. Non so risponderti. Diciamo che se mi obblighi a demolire la mia casa perché altrimenti moriremo tutti, ecco che allora sì, anche la Reggia di Caserta deve essere demolita. Non credo che perché è bella allora ci posso morire dentro. Penso che se la motivazione è il bene di tutti, allora tutti dobbiamo contribuire. Non solo chi è sfig@to e non ha la reggia ma solo una stamberga. Altrimenti è il solito discorso: sei ricco e vivi in un posto di lusso? Ok. Sei povero e non puoi permetterti di meglio? Peggio per te.
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 22:13
Penso che ci voglia il giusto mezzo: per com'è pensata ora la legislazione intorno all'auto storica anch'io sono contrario alla libera circolazione, ma un numero ristretto di auto per appassionati perché no? E sottolineo appassionati, non ricchi: la prima 500, ma ormai anche la prima Panda possono essere mezzi di importanza storica, per non parlare delle moto, dove a volte bastano centinaia di € per un mezzo dei primi anni del dopoguerra
Ritratto di Arreis88
19 ottobre 2023 - 17:44
Bisognerebbe trovare un giusto compromesso. Da appassionato e possessore di auto storiche devo dire che mi piace usarle quando voglio, ma onestamente, ritengo che questo via libera ne incentivi l'utilizzo per scopi ben diversi dal semplice ci faccio un giro" perché mi piace" o "perché a star ferma si rovina". Non so, magari un certo numero di slot annuali per poter circolare o un limite chilometrico registrato da black box come per le assicurazioni...
Ritratto di pierfra.delsignore
19 ottobre 2023 - 21:27
4
Basterebbe dare il permesso di viaggiare liberi solo nei weekend che poi è il periodo in cui, da possessore di auto storiche si usano nel 99% dei casi, anche se parliamoci chiaro a Roma le auto storiche certificate, le altre non rientrano in nessuna agevolazione al traffico, come è giusto che sia, sono solo auto vecchie, non arrivano a 10.000 e non penso che chi ha una Clio Williams o una M3, una S-Type o una F3555 la usi al lunedì per andare al lavoro in ufficio..
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 22:16
La black box si, soprattutto se non ci marciano troppo sopra coi prezzi e se la si può montare senza rovinare l'auto. Nei weekend non mi sembra corretto: io di solito nei weekend lavoro
Ritratto di pierfra.delsignore
19 ottobre 2023 - 22:19
4
A Milano per le certificate danno 25 ingressi annui, mi sembra una soluzione ragionevole, poi ho la fortuna di viaggiare dove non ci sono queste problematiche ma 25 giornate l'anno è l'uso più o meno che ne faccio per mantenere l'auto "operativa"
Ritratto di Andre_a
19 ottobre 2023 - 22:21
Si, circa una volta ogni due settimane, poco meno. Può essere un limite corretto
Ritratto di AZ
19 ottobre 2023 - 18:24
Le auto storiche vanno conservate nei musei, non devono circolare.
Ritratto di pierfra.delsignore
19 ottobre 2023 - 21:28
4
Le auto storiche certificate a Roma non arrivano a 10.000, le altre sono solo auto vecchie ed è giusto che non abbiano nessun tipo di deroga
Ritratto di Challenger RT
19 ottobre 2023 - 23:44
Se non le muovi almeno una volta al mese rischi di rovinarle. Le auto classiche, quelle vere cioè ante 1975 come giustamente le classificano gli statunitensi, sono poche e relativamente costose da mantenere oltre che non guidabili da tutti. Quindi dovrebbero essere libere di circolare
Ritratto di Gordo88
19 ottobre 2023 - 20:36
1
Menomale che il tar ha messo mano ad una norma idi@ta del sindaco Gualtieri..
Ritratto di Rush
19 ottobre 2023 - 22:19
Gualtieri anziché suonare la chitarra o fare leggi a cazzum dovrebbe preoccuparsi della monnezza di Roma!
Ritratto di FollowMe
20 ottobre 2023 - 12:36
Concordo... l'idi@ta pensasse ai problemi veri della città, immondizia e mezzi pubblici efficienti e sufficienti su tutti
Ritratto di Alsolotermico
20 ottobre 2023 - 12:41
Ottima notizia!!..ora Si..che si comincia a ragionare.

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