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Sergio Marchionne a ruota libera

24 febbraio 2012

Nuovi modelli, conti economici, mercato europeo, occupazione degli stabilimenti italiani, Alfa Romeo e rapporto con la Chrysler. In una lunga intervista rilasciata al quotidiano Corriere della Sera, Sergio Marchionne parla a tutto tondo del gruppo Fiat.

Sergio Marchionne a ruota libera

POCHI NUOVI MODELLI? UNA SCELTA - Attaccato più volte per la scelta di aver trascurato l'Europa (e l'Italia) favorendo prima il rilancio della Chrysler negli Usa, Sergio Marchionne ha ancora una volta difeso le sue scelte. Il giornalista gli chiede: "ma dove sono questi nuovi modelli?". La risposta dell'ad è chiara: "la Fiat ha deciso di rallentare il lancio dei nuovi modelli per la scarsità della domanda in Europa. "Ma i concorrenti fanno il contrario" ribatte l'intervistatore "e infatti Peugeot-Citroën, Opel, Renault e Ford perdono soldi nel Vecchio Continente" risponde Marchionne. 

ITALIA ESPORTERÀ NEGLI USA - Il problema di fondo, secondo Marchionne, è sempre lo stesso: in Europa si producono più auto di quante non se ne vendano. Un problema che negli Usa con la Chrysler è stato risolto razionalizzando l'utilizzo degli stabilimenti e incrementando la capacità produttiva quando la domanda è tornata a crescere. Per questa ragione Marchionne dichiara che con la ripresa delle vendite della Chrysler, cresciute del 26% nel 2011, non ci sarà nessuna apertura di nuovi stabilimenti, ma verrà ricollocata la produzione in quelli esistenti in Canada, Messico e Italia. Proprio il nostro paese potrebbe ricoprire un ruolo importante con modelli che verranno esportati negli Usa: come previsto dal piano Fabbrica Italia, dallo stabilimento di Mirafiori uscirà una piccola suv con marchio Jeep (leggi qui per saperne di più), e da quello ex Bertone le nuove berline Maserati.

POTREBBERO CHIUDERE DUE FABBRICHE - La situazione per gli stabilimenti italiani potrebbe però complicarsi se la domanda di nuove auto in Europa non dovesse tornare a crescere in tempi ragionevolmente rapidi, e il mercato negli Usa dovesse subire una battuta d'arresto. Incalzato dal giornalista, Marchionne ammette che dei cinque stabilimenti Fiat in attività (Mirafiori, Cassino, Atessa, Melfi e Pomigliano), due potrebbero chiudere. Si tratta però di un'ipotesi estrema, alla quale l'amministratore delegato non vuole pensare, ritenendo che oggi, grazie anche a Chrysler, ci sono tutte le premesse per mantenere la produzione in tutti gli stabilimenti.

FUSIONE CON CHRYSLER - D'altra parte, con la Fiat che detiene il controllo della Chrysler con il 58% del pacchetto azionario (il resto è in mano al fondo Veba dei sindacati americani), il filo che unisce il gruppo italiano e quello americano in futuro non potrà che irrobustirsi. Come annunciato da Marchionne le strade che potranno essere intraprese sono tre: un'offerta pubblica delle azioni Chrysler (ritenuta la meno probabile dal top manager), l'acquisto da parte di Fiat delle restanti quote, oppure una fusione tra i due gruppi.

NON SI FIDA DEL SISTEMA FINANZIARIO - Restando su temi prettamente economici, alla domanda perché Fiat preferisca mantenere una grande liquidità (20 miliardi di euro) a fronte di un indebitamento finanziario di 26,8 miliardi, Sergio Marchionne risponde che non findandosi dei mercati finanziari (poco stabili in questi ultimi anni), la liquidità diventa una sorta di polizza per l'azienda nel caso in cui le banche decidano di chiudere i rubinetti sui prestiti. Parole che forse creano un certo stupore, se si condisera che Marchionne è  “cresciuto” nel sistema bancario, e ha portato alla rinascita della Chrysler e al salvataggio della Fiat nel 2004, grazie anche alla sua abilità in campo finanziario.

QUESTIONE ALFA ROMEO - Nella lunga intervista, l'amministratore delegato è tornato a parlare anche dell'Alfa Romeo, marchio che la Fiat non è ancora riuscita a rilanciare, e sul quale negli ultimi mesi si sono sentire molte indiscrezioni a seguito dell'interessamento da parte di Ferdinand Piëch, numero uno del gruppo Volkswagen. Ancora una volta Marchionne ribadisce che l'Alfa non è in vendita perché rivestirà un ruolo fondamentale per le vendite del gruppo in America: lo sbarco negli Usa è previsto per il 2014 con la sportiva 4C e una suv (leggi qui per saperne di più).

CONFRONTO CON VOLKSWAGEN - A proposito di nuovi modelli, Sergio Marchionne assicura che il gruppo Fiat-Chrysler si sta muovendo nel modo giusto per reggere il confronto industriale anche con la Volkswagen e gli altri grandi costruttori. Se il colosso tedesco, per generare vantaggiose economie di scala, ha lanciato la nuova piattaforma MQB, dalla quale saranno derivati 20 modelli, e anche Ford e General Motors puntano su “ossature universali”, Fiat e Chrysler possono oggi contare su 10 “ossature”. Ma già dal 2014 metà dei modelli dei due gruppi condivideranno la stessa piattaforma. Secondo Marchionne, oltre il milione di unità prodotte su ciascun pianale, le economie di scala tendono a esaurirsi, e avere un'unica piattaforma per troppi modelli non risulterebbe poi così vantaggioso.

LAVORO E ARTICOLO 18 - Infine, Sergio Marchionne, ha offerto il suo punto di vista su un tema caldo come la riforma del lavoro che vuole portare avanti il governo Monti. Secondo l'amministratore delegato anche l'Italia, unica ad offrire le tutele previste dall'articolo 18, dovrebbe uniformarsi agli altri paesi tutelando i lavoratori in uscita dal mercato del lavoro in modi diversi. Una strada "obbligata", secondo Marchionne, se si vuole che anche aziende estere tornino ad investire nel nostro Paese.



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Ritratto di Mambo9
24 febbraio 2012 - 13:41
Molto interessante anche se a volte ci sono un pò troppi tecnicismi: http://www.corriere.it/economia/12_febbraio_24/le-fabbriche-italiane-saranno-salve-solo-se-esporteranno-in-america-intervista-marchionne-massimo-mucchetti_fcf3820c-5ead-11e1-9f4b-893d7a56e4a4.shtml
Ritratto di Mambo9
24 febbraio 2012 - 13:44
Mi chiedo quali modelli vuole fare in Italia e vendere negli USA... detto ciò trovo il tutto sostanzialmente condivisibile, in Europa, VW a parte, tutti ci stanno smenando soldi quindi per ora conviene concentrarsi su altri mercati. Poi quando la crisi sarà passata si tornerà a investire.
Ritratto di yeu
24 febbraio 2012 - 18:24
Parole sante hai ragione.Se tutti sono in rosso un motivo ci sarà.PSA e Opel hanno una certa dinamicità sul lancio di nuovi modelli ma come sono messe a livello economico?Se marchionne vuole avere una grande disponibilità economica perchè non si fida delle banche,mi sembra evidente che qualcosa la sta temendo e vedendo la sua storia, possiamo dire tutto tranne che è uno stupido.Se la crisi continua,senza una reale risoluzione,alcuni costruttori rischieranno il collasso o l'assorbimento a prezzi di saldo.Bisogna pensare che nel 2012 si perderanno circa un milione di vendite rispetto al 2007 mica bruscolini.Se vediamo anche vag nel mese di gennaio ha perso più del 16% solo in italia.Obiettivamente se avesse fatto come PSA forse oggi l'intero gruppo sarebbe di qualc'un altro.
Ritratto di mix1977
29 febbraio 2012 - 12:41
metterà a dieta gli americani.... oppure farà la nuova dodge panda v8 6300 da 600cv oppure la 500 con un v6 biturbo con compresa nel prezzo l'abonamento in sala fitness (con ciclette con dinamo che faranno corrente per le sue fabbriche..) semplice no?
Ritratto di mustang89
24 febbraio 2012 - 13:49
Beh, c'è tanto da dire. Per un'appassionato, la mancanza di nuovi modelli fa male, ma usando il cervello, è meglio non sprecare risorse in questo momento. Opel docet, è il momento peggiore per investire in nuovi prodotti. Mi fa piacere che Marchionne non estremizzi la filosofia della condivisione estrema dei pianali, le auto che ne deriverebbero sarebbero fin troppo simili, e in questo caso, l'esempio più lamante è quello di Vw. Mi fa ancora più piacere che abbia ribadito il fatto che Alfa non andrà in mani straniere. E' vero, Vw potrebbe rilanciarla, fare una gamma da paura, dare al marchio l'onore che merita, ma poi? L'Alfa è entrata nella storia per la sua italianità. Passione, buon gusto, classe... Ricordiamoci che gran parte della vita dell'azienda è trascorsa nelle mani dell'IRI. Siamo tutti concordi sul fatto che la gestione pubblica sia un male per un'attività, eppure, sebbene con i conti in rosso, sono state fatte auto leggendarie. In Germania, sanno fare le cose per bene, non si perdono nei dettagli e valorizzano tutto quello che hanno. Il problema è che sono freddi. Non hanno la passionalità degli italiani. Un'alfa tedesca sarebbe perfetta, ma quando mai è esistita un'alfa simile? Basta guardare l'Aventador. Le Lambo hanno sempre portato nomi di razze di tori, perchè come costoro sono indomabili e cercano di ucciderti se provi a guidarle. L'ultima Lamborghini ha perso questa sua caratteristica, diventando semplicemente, una supercar perfetta, facile da guidare. Io, non smetterò mai di sognare che un giorno, arrivi qualcuno in grado di far risorgere l'Alfa Romeo, facendola tornare a farsi inseguire dalla concorrenza, piuttosto che mostrare nei suoi confronti, complessi di inferiorità. Ma dovrà essere italiana.
Ritratto di ilovemultijet
24 febbraio 2012 - 13:52
2
la penso anch'io come te...stiamo a vedere
Ritratto di lucios
26 febbraio 2012 - 11:21
4
....premetto che non sono uno amante dei crucchi, però perché criticare tanto la condivisione dei pianali fatta dalla VW. Ricordiamo che al momento è l'unico produttore al mondo che dove va' va', vince. Qualcosa di importante ci sarà alla base o no? Noi esaltiamo tanto l'Alfa che negli ultimi i 20 anni gli unici modelli buoni che ha lanciato sono stati la 156 ed ora la Giulietta (parlo di vendite non di linea, e con la seconda bisogna ancora vedere) e denigriamo l'Audi la quale, pur essendo l'emblema della standardizzazione, cmq vende a iosa, che l'Alfa se le sogna. Allora, o ricominciano a fare auto di nuovo belle e non surrogati (Mito un buon risultato con le vendite ma vedi Punto, 159 vedi Brera e alla fine non capisco niente), per le quali, vada pur bene la condivisione dei pianali ma che almeno abbiano quell'appeal tipicamente Alfa.
Ritratto di ilovemultijet
1 marzo 2012 - 01:33
2
su questo sito vedo spesso e volentieri critiche sul fatto che le alfa attuali siano delle fiat vestite a festa...com'è che le chiamano...ah si...alfiat...ora...se passa in mano vw si continuerà su questo trend,e se non si è ipocriti,continuerete a criticare chiamandole alfawagen...personalmente (ho la passione per alfa nel sangue,mio padre aveva una giulietta e il mio fratellastro una 156 e ora ha una 159,io vado pazzo per la nuova giulietta...) non accetterei nemmeno un bullone che provenga dalla germania...è questione di principio,non so se riesci a comprendermi...oggettivamente migliorerebbe tantissimo la qualità,quello si...
Ritratto di ilovemultijet
24 febbraio 2012 - 13:50
2
non oso pensarci! giulietta 2.0 tdi con gli interni della golf...orrore! e non farebbe niente di più e niente di meno di quello che fa fiat attualmente (condivisione di pianali,componenti,motori ecc...)forse ci guadagnerebbe in qualità costruttiva ma perderebbe il cuore e definitivamente d'identità,dubito anche che in vw tornerebbe ad avere la trazione posteriore,il transaxle e altre raffinatezze dell'alfa che fu...almeno in fiat mantiene un identità italiana. vedremo,con giulietta si èfatto un bel passo in avanti!
Ritratto di carlo1967
24 febbraio 2012 - 13:58
Per Te. Magari succedesse. Pensa, motori brillanti, interni finalmente non più scricchiolanti, lamiere finalmente allineate e non fuori asse, saldature a laser. Dove di deve firmare? Saluti.
Ritratto di Mambo9
24 febbraio 2012 - 14:21
Molto di quanto dici secondo me ha a che fare con la produzione in impianti vecchi (Pomigliano a suo tempo e Mirafiori tutt'ora). Com'è la qualità della Giulietta? Dovrebbe essere buona. Peccato non si sia prodotta la 159 in un'impianto industriale decente... quella si era una bella auto.
Ritratto di cervuz
24 febbraio 2012 - 22:37
Cosa stai dicendo!!! Si vede che sono anni chenon compri italiano e critich solo per partito preso. Saldature a laser mi sembra ovvio, forse sei ancora fermo a quando le saldavano a mano. Interni scricchiolanti su una giulietta non li ho mai visti. Per quanto riguarda i motori i tedeschi hanno ancora tutto da imparare dalle tecnologie fiat: sono arrivati al commonrail solo nel 2007(13 anni dopo la fiat)
Ritratto di ilovemultijet
25 febbraio 2012 - 01:17
2
sei rimasto un pò arretrato sugli interni schricchiolanti...ripeto...se passerà in mano a vw non cambierà niente dal'attuale situazione...almeno in fiat manterrà una propria identità e non diventerà un pezzo di ferro freddo e inerte a forma di lavatrice (bene o male le emozioni le da ancora e va bene qualche scricchiolio,non muore nessuno se ogni taaanto si sente un rumorino...la polo di un mio amico è tutta un concerto di rumorini e pezzi che non possono essere nemmeno sfiorati altrimenti si rompono)che non comunica alcuna emozione...se deve passare di mano si deve tornare alla VERA essenza Alfa...e cioè automobili tecnologicamente avanzate che non dovranno invidiare niente alla concorrenza,anzi avranno solo da insegnare come succedeva un tempo...a trazione posteriore...e non ricarrozzamenti di modelli già esistenti con componentistica in comune...poi se a te va bene la precisione tedesca è un altro discorso...il succo del discorso è questo:andrebbe a farsi benedire quel poco di spirito alfa che è rimasto...tanto vale rimanere in fiat,che fra l'altro se continuerà il lavoro fatto con giulietta riporterà il biscione ad alti livelli.questo è il mio pensiero
Ritratto di AyrtonTheMagic
27 febbraio 2012 - 12:19
1
Sento spesso denigrare il TDI a vanvera, come se fosse l'ultimo dei motori a questo mondo. Mentre ha avuto l'unico "difetto", di essere stato talmente buono, da permettere a VW di portarselo fino all'euro 4!!!! Tanto di cappello a quella tecnologia!! La nostra precedente non avrebbe coperto nemmeno l'euro 3!!
Ritratto di Mambo9
24 febbraio 2012 - 14:18
Cmq vorrei ricordare che alla fine Panda e Ypsilon sono auto vendutissime in Europa (la prima) e in Italia (entrambe) e sono state rinnovate con nuovi modelli. Se davvero si farà la nuova Punto nel 2013 e tenendo presente il buon successo della 500 (e l'ampliamento gamma con 500L) la FIAT sta difendendo dignitosamente il suo core-business in Europa (il segmento A-B). Nel segmento C la Giulietta è una buona auto, idem per la Delta (anche se hanno cannato il design imo). Quindi insomma, non è che la FIAT faccia così schifo in Europa. Semplicemente hanno rimandato la conquista della fascia C alta, D e SW.
Ritratto di Gianluigi74
24 febbraio 2012 - 14:21
sparate mink...te su quanto sarebbe bella un'alfa romeo alla VW: Domanda: La Fiat non è riuscita a rilanciare l'Alfa Romeo. Perché non la cede a Volkswagen? risposta: «Perché non la vogliamo vendere. E in ogni caso Piëch vorrebbe solo il marchio». domanda: Non si prenderebbe un sito produttivo? risposta: «So quel che dico. E l'Alfa ci serve in America». nemmeno un sito produttivo in italia per produrre un'alfa romeo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e se lo dice vuol dire che sotto sotto ne hanno già discusso, di vendita etc..... che bello che sarebbe così!!!!!
Ritratto di Mambo9
24 febbraio 2012 - 14:43
Giulietta e MiTo verranno prodotte in Italia... la Giulia e il SUV prob in America mentre per l'erede della 166 si parla della Bertone dove fanno la baby-maserati. Quindi 3 su 5 in Italia. Certo mi rode che la Giulia prob sarà fatta in America ma l'imp è che sia progettata da Italiani tenendo a mente i parametri europei.
Ritratto di Gianluigi74
24 febbraio 2012 - 16:11
e che se fosse per vag, qui in italia nemmeno la stampa delle brochure ci verrebbe fatta!!
Ritratto di AyrtonTheMagic
27 febbraio 2012 - 12:21
1
non significa che sia realmente così... su
Ritratto di gig
24 febbraio 2012 - 14:50
Ottimo articolo! Bella intervista!
Ritratto di Fr4ncesco
24 febbraio 2012 - 16:20
2
Ho fiducia nel rilancio del marchio Alfa (non era stato già fatto con Mito e Giulietta?), ma non vedo perchè aspettare tutto questo tempo.. 2 soli modelli sono troppo pochi, il brand non può essere competitivo. Comunque spero che non si lamentino che in Europa con Fiat non vendano più nulla, è la loro politica che ha voluto trascurare volutamente il nostro continente.
Ritratto di Cinque porte
24 febbraio 2012 - 18:23
Bell'intervista... Ma,sotto sotto cosa ha detto? POCHI NUOVI MODELLI? UNA SCELTA:certo,perchè tanto in Europa non si vende e noi ce ne freghiamo! ITALIA ESPORTERÀ NEGLI USA:certo stiamo incrementando la capacità produttiva degli stabilimenti americani mentre in quelli italiani si produrranno auto per l'America,tanto a noi dell'italia che ce ne frega! POTREBBERO CHIUDERE DUE FABBRICHE: ehm... si... c'è... no... Il fatto è che se la domanda di nuove auto in Europa non dovesse tornare a crescere in tempi ragionevolmente rapidi... Bè potrebbe essere... FUSIONE CON CHRYSLER:potremo anche comprarla con i soldi degli itagliani... ahm... Italiani... MAH... BRAVO MARCHONNE,TU SI CHE MI RENDI FELICE DI ESSERE ITALIANO...
Ritratto di autolog
25 febbraio 2012 - 14:03
Mamma mia, non c'è niente di più scoraggiante quanto all'essere italiani dei compatrioti qualunquisti, approssimativi, che scrivono tanto per scrivere e con l'irrazionalità che dilaga dentro al cervello.
Ritratto di salomon
27 febbraio 2012 - 21:51
caro cinque porte ti faccio un esempio se tuo fratello si prende il gelato a gratis dal bar sotto casa ancora prima che tu nascessi e giusto che dopo il barista li chieda a te i soldi per il gelato solo perche fai parte della stessa famiglia??qui s capisce da solo non c e bisogno che te la spiaghi.il concetto di marchionne pultroppo e giusto e un azienda che chi c era prima era troppo italiano per farla funzionare prima,se ci fai caso fanno quasi tutti come fa lui e solo che la fiat e messa un po male anche se poi ne esce sempre vincente o almeno si arrampica questa E la fiat NON PENSIAMO HAI TEMPI CHE FURONO MA HA QUELLI CHE SARANNO COSI MIGLIORIAMO LA NOSTRA CONDIZIONE DI VITA E NOI STESSO NON CRITICARLO PERCHE IO E TE MESSI INSIEME AVREMMO GIA CHIUSO BOTTEGA DA UN PEZZO CIAO CIAO VIVA UN ITALIA CHE UNISCA GLI ITALIANI
Ritratto di Flick09
24 febbraio 2012 - 19:36
..che si parla dello sbarco.. ma dove sulla luna??? altri due stabilimenti chiusi.. Vergognati cial.....ne.
Ritratto di SHAOLIN QUAN
24 febbraio 2012 - 19:42
Potrei iniziare una filippica contro Fiat tornando indietro di 50 anni,ma...voglio rispondere nel qui ed ora a Marchionne.La domanda genera l'offerta questo e'ovvio.Ma se l'offerta e'scarsa,quel poco di domanda che c'e'si indirizza verso il nuovo.Citroen e Peugeot nn stanno perdendo soldi in Europa,semplicemente credono nel Mercato dell'auto.Veniamo al discorso degli stabilimenti.Se la domanda diminuisce e'ovvio che gli stabilimenti chiudano.Certo,ma..se offri pochi modelli,e'normale che vendi meno in tempi di crisi,per questo su medesime piattaforme si diversificano molti modelli che non necessariamente devono essere copia e incolla.La Nostra Costituzione prevede che l'interesse imprenditoriale che utilizza forza lavoro di un Paese e mezzi,deve contribuire proporzionalmente al bene collettivo.Questo nn e'un concetto bizzarro?!Semplicemente i Nostri Padri Costituenti si erano accorti che un Territorio sinergico con l'imprenditoria Produce meglio e di piu'.Volkswagen questa cosa senza la Costituzione l'ha capita 40 anni fa'.Veniamo all'art.18.Ce l'abbiamo solo noi in Italia..e quindi?che significa?Qualcuno mi spieghi come sia possibile migliorare la produttivita' demolendo le garanzie dei lavoratori?Se so che tu Imprenditore puoi buttarmi fuori a seconda del Mercato,io che interesse ho a lavorare bene per te?Se nn c'e'sinergia,accordo umano,prima ancora che tecnico,tra dirigenza e lavoratori,MA CHE PENSI DI FARE?Chiudere...Altro punto essenziale,a mio avviso..Volete delocalizzare?oK..MA I PRODOTTI IN EUROPA NN DEVONO ENTRARE E SE ENTRANO DEVON PAGAR DAZIO.Sentirmi dire che conviene produrre in Italia con il cambio favorevole con il dollaro e la promessa di togliere l'art.18,mi inquieta.Della serie..ormai lo STATO e la Costituzione nn servono piu' a niente!Ma possibile che devo difenderla io la Costituzione,da un pc e senza un fete..nte di lavoro?Visto che nessuno lo risponde a Marchionne,che stimo come manager,ci mancherebbe...ma vorrei parlarci io con questo tipo.Ma che diamine dici...?Se tu nn offri modelli invitanti e competitivi,ad una domanda bassa...devi per forza ridurre ancora di piu'.Quanti affezionati puoi trovare sul Mercato?E cavolo..ci arrivo io che ho fatto un solo esame di Economia!La scommessa Fiat Chrysler a me sembra tanto una fictio che ha un solo esito...l'abbandono graduale dall'Italia...fino a completa fusione dei due marchi.
Ritratto di Fr4ncesco
24 febbraio 2012 - 20:40
2
Quoto...
Ritratto di Davide Parente
25 febbraio 2012 - 04:30
Complimenti SHAOLIN QUAN, ha espresso in sintesi quello che penso. In parole povere (perché sotto in realtà c'è questo) Marchionne vuole "spostare" tutta l'azienda fuori dall'Italia per il semplice fatto che dall'Italia stessa finanziamenti (già ne ha avuti troppi, compreso il regalo dell'Alfa Romeo) non ne riceve più. Uno Stato da finanziamenti ad una ditta privata per garantire lavoro all'interno del proprio territorio. Marchionne se ne va? Che restituisca tutti i finanziamenti ricevuti, spiccioli compresi. Inoltre mi sento in pieno accordo con quanto da lei espresso riguardo il famoso articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge maggio del ''70), che recita: "il licenziamento è valido solo se avviene per giusta causa o giustificato motivo. In assenza di questi presupposti, il giudice dichiara l'illegittimità dell'atto e ordina la reintegrazione del ricorrente nel posto di lavoro. La reintegrazione deve avvenire riammettendo il dipendente nel medesimo posto che occupava prima del licenziamento, salva la possibilità di procedere al trasferimento in un secondo momento, se ricorrono apprezzabili esigenze tecnico-organizzative o in caso di soppressione dell’unità produttiva cui era addetto il lavoratore licenziato. La suddetta norma è valida per qualsiasi ditta che ecceda 15 lavoratori". Giustificato motivo si intende (per quelli duri d'orecchio e con problemi di comprendonio, che urlano che l'articolo 18 è un ostacolo per l'imprenditore) che è AMMESSO licenziare per motivi disciplinari, legati ad un'improduttività del lavoratore, o a causa di una crisi finanziaria, che vincola a non riassumere personale per i successivi 3 mesi, o per istanza di fallimento. NON è AMMESSO licenziare lavoratori per motivazioni politiche, sindacali, o simili. Parlando con Rinaldini, e anche con Landini stesso, mi sono reso conto che molte cose che succedono restano all'oscuro di tutti. Esempio lampante:tra gli ultimi 1000 assunti non ce n'è 1 che abbia la tessera FIOM-CGIL che, paradossalmente, è il più grande sindacato d'Italia. Nella fabbrica di Cassino i lavoratori con tessera FIOM vengono ogni giorno pressati, denigrati, e messi nella posizione di "non poter nuocere". Vedete, io le fabbriche FIAT ormai le ritengo "Regioni a Statuto Speciale". Il motivo è semplice. Attacco indiscriminato al lavoratore e violazione di diritti Costituzionalmente riconosciuti. Quali diritti Costituzionali? ne ho appena citato 1, articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori e articolo 39 della Costituzione Italiana, che in sintesi recitano: "l'associazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.". Io direi che c'è qualcosa di incostituzionale in FIAT che va corretto, poi se si vuol fare come si vuole, prima o poi i lavoratori si stancheranno dei soprusi. Non lamentiamoci poi. Ah, SHAOLIN QUAN, ottimo commento, è sempre un piacere leggere le sue idee. A presto.
Ritratto di yeu
26 febbraio 2012 - 17:04
Quello che dici fa riflettere e tanto.Però su alcuni punti non credo che sia come dici tu o almeno lo spero.Sono un tipo che analizza i fatti e perciò ti dico come la vedo io.Dall'america arrivano la freemont,la thema e la voyager.Per la prima si prevedevano dalle 20000 alle 30000 unità l'anno(ma per fortuna si sta rivelando molto più richiesta),per la seconda 10000 unità l'anno come anche la terza,in conclusione sono dei ricarrozzamenti che hanno evitato degli investimenti milionari per una manciata di vendite senza sicuramente avere un rendiconto,mentre così hanno coperto delle fasce di mercato senza investimenti e non credo che per questi numeri si possa parlare di delocalizzazione.Se vogliamo essere competitivi si deve valutare la moneta alla giusta valuta e non supervalutarla perchè così facendo ci penalizziamo e tanto.Quindi il problema non è Fiat ma è la politica economica europea che non è al passo con quella del resto del mondo.Anche negli USA gli stipendi sono più alti dei nostri però conviene produrre lì perchè ci si guadagna per via del cambio.Poi bisogna vedere anche altri aspetti ti faccio un'esempio conosco un'azienda(di medie dimensioni) che spende 22000 euro al giorno solo di gas per generare il vapore e l'elettricità che gli serve in quanto l'enel non può fornire o garantire tale fornitura energetica e anche se la fornisse la spesa sarebbe molto più alta.Questa azienda per sopravvivere vuole attuare un bruciatore delle biomasse ma trova dei problemi a livello politico locale che solo di spese comunali(e non si capisce quali siano)chiede 1.800.000euro l'anno.Se poi guardiamo l'inquinamento non ce ne sarebbe perchè con le nuove tecnologie questi impianti funzionano molto bene basti vedere quelli svizzeri.Aggiungiamo anche che ogni anno ci sono delle variazioni sulla sicurezza e per adeguarsi ogni anno sempre questa azienda spende oltre 1milione di euro e come se non bastasse tutti i paesi emergenti gli scarti industriali li smaltiscono dove capita mentre,sempre questa azienda, spende dai 3 ai 4 milioni di euro ogni anno.La cosa più inquietante sai qual'è?Che il costo dei dipendenti non incide neanche per il 3% dei costi totali ma per poter limitare i danni contro una concorrenza sempre più spietata da parte di tutti questi paesi emergenti,stanno operando dei forti tagli sul personale e per i lavoratori più recenti non applicano gli stessi parametri retributivi di quelli più anziani.Questi tagli sono,per ora,l'unica cosa che possono fare per stare sul mercato ma secondo le loro proiezioni la loro durata come azienda potrebbe essere molto corta.Tutte le aziende stanno in questa situazione e finchè ci sarà troppo liberismo commerciale senza regole non si può dare la colpa a nessuna azienda se va via ma bisogna dare delle colpe alla politica economica europea,alla politica locale(che per realizzare un progetto di sviluppo o gli si paga un pizzo legalizzato o niente),alla pressione fiscale,ecc.Comunque non credo che marchionne stia andando fuori dall'Italia ma semplicemente fa una conduzione aziendale pilotata a non avere perdite.
Ritratto di Sbyro87
24 febbraio 2012 - 19:38
che volete, ma io ho sempre creduto in Marchionne!!! Dal 2004 ha rilanciato un gruppo dato ormai per spacciato, ha assorbito il gruppo Chrysler, i progetti per il futuro sono molto buoni sulla carta...non capisco tutto questo accanimento nei suoi confronti!!! Ho capito che altre case lanciano un sacco di nuovi modelli, ma in un mercato (quello Europeo) che continua a rallentare: infatti il loro indebitamento cresce!!! Secondo me sta agendo bene...saluti!!!
Ritratto di SHAOLIN QUAN
24 febbraio 2012 - 19:50
Come manager...ma come uomo,no.Non mi piace come tratta le persone.Odio la supponenza umana.E'indice di decadentismo morale.L'etica va a braccetto con l'imprenditoria Vincente.Esacerbare gli animi,e'sintomo di debolezza piu'che di forza.No..MARCHIONNE,nn mi convince per niente perche'ha come obiettivo solo "togliersi"dalle mazzate...nel modo meno costoso possibile.E'stato bravissimo in questo senso e lo stimo,ma questo nn significa essere Produttori mondiali di Auto.Significa solo interesse per obiettivi che al momento mi risultano,benche'fumosi,chiari...fusione totale con Chrysler e abbandono di un sistema produttivo durato 40 anni.Opinione personale...
Ritratto di maparu
25 febbraio 2012 - 10:36
.................L'italia è vecchia tanto vecchia e non solo per le bellezze artistiche e i musei a cielo aperto che abbiamo ereditato dai nostri illustri predecessori; è uno splendido paese ma è seduto su allori che non esistono più. Sai cosa dicono i peruviani di se stessi; dei poveri seduti su delle poltrone d'oro e non so se conosci le risorse minerali di quel paese ma ti assicuro che non sono luoghi comuni o battute queste. Purtroppo è così anche per l'italia ma non per me!!! Qualsiasi tentativo di cambiamento è visto come una minaccia ai subdoli parassiti che vivono di rendita e occupano posti per generazioni e generazioni. Sai di cosa parlo vero..... università, aziende pubbliche, ministeri. Vogliamo o no credere che un paese possa crescere su un principio fondamentale che si chiama MERITOCRAZIA !!!! Ben venga l'americano Marchionne con i suoi pregi e difetti a messo un po' di "pepe al cu.." a molte mummie.....ben venga la riforma dell'articolo 18 per creare quegli incentivi e quella flessibilità che possa permettere a migliaia di giovani di trovarsi un posto di lavoro in Italia e non cercarlo all'estero.
Ritratto di SHAOLIN QUAN
25 febbraio 2012 - 15:49
Sul pepe sono concorde con te;il problema e'che il cu.. ce lo stanno mettendo sempre gli stessi.
Ritratto di Davide Parente
25 febbraio 2012 - 17:01
Adesso vorrei che qualcuno mi spiegasse il collegamento tra "cancellazione o modifica dell'articolo 18" con "possibilità di trovare lavoro per i giovani". Come ho scritto in un altro commento, nell'articolo 18 il licenziamento per giusta causa è contemplato eccome! Per liberare i posti di lavoro si deve andare in pensione qualche anno prima, esattamente il contrario di quello che l'europa vuole farci credere. In breve, ecco cosa succederà con questo innalzamento dell'età pensionabile: 2012, gente che doveva prendere la pensione non la prende più, 2103 idem, 2014, troviamo la stessa situazione attuale a livello di spesa, traslata di 2 anni. L'idea di togliere gran parte degli ammortizzatori sociali inoltre, è una vera e propria ingiustizia. Non mi metto qui ed ora a fare una trattazione sintetica delle possibili soluzioni lavorative che si creerebbero modificando gran parte delle condizioni contrattuali determinate e a progetto. Dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti questa soluzione definitiva. Cordiali saluti.
Ritratto di probus78
25 febbraio 2012 - 10:02
è semplicemente un MIRACOLO se esiste ancora qualcuno disposto ad investire in Italia. Sappiamo quanto il nostro Paese sia vergognoso da troppi punti di vista. Puntualizzo che le mie critiche le faccio in quanto amo L'Italia e vorrei vederla crescere e migliorare (ma forse questa resterà un'utopia). Abbiamo un sistema giudiziario da Repubblica delle banane (cause civili e penali che durano all'infinito; magistrati e giudici non responsabili nemmeno civilmente qualsiasi errore facciano); ogni volta che si parla si modernizzare le infrastrutture di qualsiasi tipo (ponti, ferrovie, nucleare), c'è chi scende in piazza per opporsi ideologicamente, ed anche con la forza (secondo me con tanta ignoranza). Quando poi finalmente si decide di costruire qualcosa, ci vogliono decenni e decenni per portarla a termine). Abbiamo (e siamo i soli in Europa) l'art. 18 che impone la reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento ingiusto. Altri Paesi molto più avanzati del nostro prevedono altro genere di "ammortizzatori". Abbiamo enti inutili e succhiasoldi (province, comuni con poche decine di abitanti) e la classe politica e dei dirigenti pubblici che guadagna di più nel mondo. Per non parlare della scandalosa classe sindacale italiana, politicizzata ed incapace. Abbiamo più di 1000 parlamentari (315 senatori a fronte di 100 in U.S.A.) che non riescono a governare senza i "tecnici" piovuti dal cielo. Tirando le somme senza dilungarmi (perchè criticare la Rep. delle banane è come sparare sulla croce rossa) è un MIRACOLO che ci sia ancora gente come Marchionne che investe in un Paese del genere (nuova Panda a Pomigliano per fare un esempio). Gli altri costruttori di automobili si guardano bene dal venire a produrre in un Paese come il nostro. E il bello è che Marchionne da molti viene pure "messo in croce". Incredibile. Ma vero. Del resto siamo il Paese delle banane e dei paradossi. P.S. senza offesa per le banane..
Ritratto di maparu
25 febbraio 2012 - 10:41
la penso esattamente come te.
Ritratto di SHAOLIN QUAN
25 febbraio 2012 - 16:37
Il fatto che l'Italia abbia un sistema tale per cui il cittadino e'al Servizio dello Stato e mai il contrario e'evidente a tutte gli italiani che non hanno la"fortuna"di essere nel giro che comanda.Sul discorso del Miracolo nn sono affatto d'accordo.Ti porto un esempio.Noi abbiamo un'inflazione impazzita sui beni alimentari.Ma secondo te perche'?Perche'in Italia e'tutto su trasporto su gomma.E ,secondo te, Perche' gli investimenti sono stati,con i limiti di appalti cinquantennali in cui hanno fatto di tutto e di piu',diretti solo su strade e autostrade?Sai i progetti del trasporto su gomma chi li ha materialmente fatti nell'Italia del boom industriale?Fiat.Dica quel che vuole Marchionne,ma dietro il piano autostradale italiano,c'era Fiat.Questa scelta oggi a distanza di 40 anni incide sulla tua spesa alimentare.All'epoca faceva comodo il trasporto su gomma sia per i veicoli commerciali che per la produzione di autovetture.Ora il carrello costa di piu'anche perche'all'Epoca,pur di avere progetti a costo zero,la Politica accetto'la proposta offerta da Fiat.Una scelta di 40 anni fa',oggi incide sul tuo carrello della spesa.E'tutto su trasporto su gomma!!Investire nn significa ridurre stabilimenti e razionalizzando orari o facendo ostruzione su scelte sindacali di questo o quel lavoratore.Gli altri Gruppi del Settore Auto nn hanno mai prodotto in Italia,perche'Fiat aveva un piano industriale cosi'capillare sul Territorio,da disincentivare qualsiasi Concorrente.Prima Fiat aveva numeri molto significativi nel Mercato Italiano;staccava la Concorrenza con numeri impressionanti,pur producendo auto poco competitive;con un Mercato cosi' monopolizzato e un territorio affollato da stabilimenti improduttivi pronti a entrare in produzione "a massimo" in qualsiasi momento,dimmi tu chi poteva decidere di venire qui a investire?Poi c'erano orientamenti giurisprudenziali discutibili,per cui anche il lavoratore inetto era intoccabile..pratica questa kmq nn associabile all'art.18ma all'ideologia dell'epoca.Questo art.18 e'una tutela di civilta',nn un privilegio.E'stata l'applicazione esasperata e irrazionale dello stesso accanto all'imprenditoria politicizzata del tempo poi delocalizzata altrove con la Globalizzazione a demolire il nostro asse produttivo,nell'assenza generale del titolare vero..NOI.Oggi che nn esiste piu'questo Monopolio di fatto,grazie all'entrata in Europa e all'impossibilita'di falsare un Libero Mercato favorendo una singola figura imprenditoriale,e'normale che il Gruppo nn abbia piu'convenienza a stare in Italia e infatti sta chiudendo gli stabilimenti.E io li capisco.Tutto sommato Marchionne io lo capisco,ma nn lo condivido umanamente parlando.Dove lo vedi l'Investimento?L'unica cosa che puo'favorire l'Italia e'il cambio sul dollaro,ma se l'euro torna a essere forte,io nn credo che la Jeep mettera'le tende qui in Italia.Cioe'a mio avviso questo nn significa fare l'Imprenditore,perche'mina la stabilita'degli equilibri sociali e rade al suolo le sinergie territoriali,oltre che la fiducia della domanda.Se poi la Costituzione e'carta da parato,ok...possiamo anche dire questo,pero'poi mi chiedo ma allora io posso pure nn essere piu'cittadino e divento altro.E la cosa credimi,diventerebbe pericolosa.Su 63milioni di italiani,lavorano 22 milioni di persone.Ti renderai conto che un Paese cosi'nn puo'funzionare.Quindi o il Sistema trova soluzioni diverse dalla tassazione alla "cecata"sguinzagliando un Fisco impazzito o la soluzione,quando nn potranno sedersi a tavola nemmeno quei 22 milioni che danno a mangiare gli altri 40 milioni di italiani,sara'una sola.Implodere.Non e'questione di rigore,come dice Monti.E'questione di etica.E'credibile che parli di Posto fisso uno che guadagna 1,5 milioni di euro e sta fisso in Universita'?NO.Come nn e'credibile che un Imprenditore dica..la domanda e'bassa,e'inutile produrre modelli nuovi...e la crisi come la vuoi combattere?Andando via?o producendo tre utilitarie per gli affezionati del Marchio?Daiii...
Ritratto di Davide Parente
25 febbraio 2012 - 17:15
SHAOLIN, lei è la tipica persona con cui val la pena dibattere. se oltre a questo forum è presente in qualche social network mi faccia sapere, confrontarsi non fa mai male. Al prossimo commento.
Ritratto di Davide Parente
25 febbraio 2012 - 17:12
Vorrei chiarire un aspetto: la responsabilità civile dei giudici non esiste in nessun paese del mondo. Il motivo è molto semplice: qualsiasi decisione il giudice prenda, sia nelle cause civili, che penali, danneggia qualcuno. Il qualcuno danneggiato se ci fosse la responsabilità civile potrebbe fare ricorso alla sentenza e chiedere i danni al giudice. Adesso ragioniamo un attimo, in questa situazione, un giudice, cosa deve fare? Dar ragione al più forte, per paura di ritorsioni future, e non a chi probabilmente ce l'ha. Con questa piccolissima argomentazione credo di aver chiarito il perché la responsabilità civile di un giudice non potrà ne dovrà mai esserci. Un appunto sull'articolo 18 della Statuto dei Lavoratori: reintegrazione del lavoratore per licenziamento per ingiustificato motivo, significa che se un lavoratore ha una tessera sindacale, o politica, che può essere scomoda, non può essere licenziato per questo motivo, perché l'articolo 39 della Costituzione ribadisce che l'associazione sindacale, dentro un'azienda, è LIBERA. Ah, ultimo appunto, lo Statuto dei Lavoratori non è altro che un "patto" siglato DA ENTRAMBE LE PARTI, ciò è un accordo tra classe "dirigenziale, imprenditoriale", e classe operaia. Perché forse nel "70, qualcuno aveva ancora a cuore la stabilità e la tranquillità dei lavoratori.. Vorrei che mi spiegasse cosa non va nell'articolo 18 così com'è, grazie. Ah, vale solo per imprese con un numero di lavoratori superiore a 15. Distinti saluti.
Ritratto di probus78
25 febbraio 2012 - 21:07
non è proprio esatto quello che dici: in Europa non esiste la responsabilità "diretta" dei giudici, nel senso che da nessuna parte si può agire direttamente contro i giudici per gli errori commessi. Ma in tutti i paesi U.E. tranne l'Inghilterra per gli errori dei magistrati si può agire contro lo Stato per ottenere risarcimento. Lo Stato, poi, può rivalersi contro il magistrato colpevole. Ed è lo stesso principio sancito in Italia dalla legge Vassalli. Il problema è che in Italia la legge "Vassalli" che ha disciplinato la responsabilità dei magistrati è di fatto NON applicata. Ma di errori giudiziari, anche grossolani, ce ne sono stati a bizzeffe. Esprimo la mia umile opinione personale sull'articolo 18: al giorno d'oggi è ANACRONISTICO. La società globalizzata ci chiede di dover stare costantemente al passo della competitività. Se le imprese italiane hanno un laccio/vincolo che le altre non hanno è ovvio che partono in svantaggio. Io sono d'accordo con Shaolin sul fatto che "eticamente" sarebbe giustissima la reintegrazione. Ma l'etica è una cosa... e la competizione a livello globale è un'altra. La globalizzazione della concorrenza, purtroppo, non è etica e non lo sarà mai. Se vuoi sopravvivere devi essere più competitivo degli altri. E' triste ma è così. E, in ogni caso, se una maggiore flessibilità del mercato del lavoro ci porterà alla crescita dei posti di lavoro allora ben venga!
Ritratto di Davide Parente
25 febbraio 2012 - 21:30
Riguardo la responsabilità giudiziaria, espressa in questo modo è completamente diverso da ciò che lei ha espresso in precedenza, quindi basterebbe solo applicare la legga Vassalli. Riguardo l'articolo 18 ancora non ho capito qual è il vincolo all'atto pratico, perché di limitazioni, di vincoli, non ce ne sono. Se mi portasse esempi tecnici e pratici delle limitazioni imposte dall'articolo 18 potrei riuscir a capire quali sono, ma al momento proprio non mi sembra che ci siano. L'articolo 18 è una tutela di noi TUTTI. Ah, per non dare adito ad equivoci, la mia famiglia gestisce un'azienda con più di 15 dipendenti, ma questo non significa che i diritti e le tutele sacrosante vadano cancellate. A presto.
Ritratto di probus78
25 febbraio 2012 - 21:50
..mentre in tutti gli altri Paesi U.E. si innescano degli "ammortizatori sociali" diversi, come può essere l'obbligo di pagare una parte dello stipendio per un certo periodo di tempo, oppure fino a quando il lavoratore non trova lavoro altrove... Non mi vorrei sbagliare ma la reitegrazione nel posto di lavoro in Europa ce l'abbiamo solo noi. A presto
Ritratto di Davide Parente
25 febbraio 2012 - 21:57
il vincolo (come lo chiama lei) di reintegrare il lavoratore c'è se e soltanto se il licenziamento avviene per ingiustificato motivo. Il lavoratore non può essere licenziato per posizioni sindacali o politiche. I licenziamenti per improduttività o per motivi disciplinari sono CONCESSI. Ciò garantisce che il lavoratore non sia trattato come merce di scambio, come una maglietta, ma come una persona che ha una propria idea e la propria dignità. Distinti saluti.
Ritratto di probus78
25 febbraio 2012 - 23:08
la reintegrazione praticamente NON ESISTE e non viene praticata anche se il licenziamento avviene per ingiustificato motivo. La reintegrazione è praticata solo in Austria e Portogallo. Negli Stati Uniti vige il principio della libertà di licenziamento: il datore può risolvere il rapporto senza la necessità di motivazione ed in qualsiasi momento. In U.S.A. Forme di stabilità del rapporto sono previste solo per poche tipologie di rapporto di lavoro, tendenzialmente collegate all'area del pubblico impiego. In tutti gli altri Paesi Europei il licenziamento per ingiustificato motivo da diritto a varie forme di risarcimento. NON alla reitegrazione. Il VINCOLO (come lo chiamo io, e mi avvalgo della libertà di definirlo come meglio credo) previsto dall'articolo 18 potrà essere ETICAMENTE giusto. Ma ripeto (e con questo ribadisco che sto esprimendo le MIE opinioni) che obbligare alla reintegrazione SOLO ED ESCLUSIVAMENTE i datori di lavoro ITALIANI, li pone in posizione di svantaggio rispetto agli altri. A tutti gli alti: Americani, Inglesi, tedeschi e via discorrendo. E' un VINCOLO ANACRONISTICO, che perfino il governo Monti ha annunciato di voler modificare per porci in condizioni di creare più posti di lavoro. C'è tanto, troppo lavoro da fare per migliorare l'Italia!
Ritratto di Davide Parente
25 febbraio 2012 - 23:13
Modifica dell'articolo 18= +posti di lavoro= mito da sfatare. I posti di lavoro sono gli stessi. La differenza è che si fa lavorare chi più fa comodo, magari a scapito della produttività. Questo è quello che già sta succedendo in FIAT, e quello che succederà in tutte le aziende, a breve.
Ritratto di probus78
25 febbraio 2012 - 23:19
ed io la rispetto. Ma la penso diversamente: in questo preciso momento storico una maggiore flessibilità del mercato del lavoro è fondamentale per permettere di adattare la normativa del lavoro alla vitalità/dinamismo del mercato globale. Ed è importante anche per offrire qualche opportunità in più per i giovani attualmente tagliati fuori. Io la penso così. Chi vivrà vedrà. A presto
Ritratto di SHAOLIN QUAN
26 febbraio 2012 - 11:27
Dovremmo far produrre palloni da calcio a bambini.Con una merendina abbasseremmo i costi del lavoro.Eppure qualcuno si e'indignato.Eppure dal punto di vista tecnico conviene un bambino in una catena di montaggio.Ti diro',se mettiamo un anziano ai forni,con un'aspettativa di vita ancora piu'bassa,lo pagheremo ancora meno.Questo discorso a me puo'anche stare bene.Ma se decido di svilupparlo,beh..L'imprenditore a questo punto a cosa mi serve?Io so che per creare un'arancia ho bisogno di semi,terra sole e dei tempi giusti.Arriva questa gente e mi dice che no signore...l'arancia in Cina la fanno in mezz'ora a un centesimo..nn sei competitivo.Delocalizzo.Si ma esattamente cosa mangi?Cioe'il punto essenziale e'capire se vogliamo rimanere uomini o pensare che diventare oggetti e'progresso.L'auto la scegli perche'ti emoziona,nn perche'le linee sono standard.Un'auto che e'ok per gli States,qua nn lo e'.Come le auto senza coda in Oriente nn piacciono.Diversificare e avere etica imprenditoriale nn necessariamente significa costi in piu'.Noi per essere competitivi dovremmo costare di meno come tasse,non distruggendo tutele sacrosante.Un lavoratore versa meta'della busta paga per uno Stato che sperpera e produce degli abomini in Scuole,Universita',Ospedali e Tribunali...e nei vari enti e sotto enti inventati qua e la'sul territorio.E'li'il vero problema..nn le tutele.Ma dimmi tu come fai a toccare gente che parte dal presupposto che devi mantenere sprechi e lobbies?Questo e'il problema.E lo trovan anche normale i nostri Governanti.In America mica e'come qua..e'vero che nn hanno l'art.18,ma mica arrivano al 70%di tasse..e poi hanno sgravi fiscali enormi;dirai, ma nn hanno i servizi pubblici essenziali;e noi che abbiamo?Se ti va bene ti legano a terra al Pronto soccorso.Poi la magistratura indaga...avvisi qua e la'..e prescrizione.Questa e'l'Italia..e chi dovrebbe prenderlo a quel ser..vizio?Sempre gli stessi,solo che ora si chiama progresso.Prima la chiamavamo in un altro modo....anzi qualcuno dice..PER IL BENE DEL PAESE...
Ritratto di SHAOLIN QUAN
26 febbraio 2012 - 11:23
Dovremmo far produrre palloni da calcio a bambini.Con una merendina abbasseremmo i costi del lavoro.Eppure qualcuno si e'indignato.Eppure dal punto di vista tecnico conviene un bambino in una catena di montaggio.Ti diro',se mettiamo un anziano ai forni,con un'aspettativa di vita ancora piu'bassa,lo pagheremo ancora meno.Questo discorso a me puo'anche stare bene.Ma se decido di svilupparlo,beh..L'imprenditore a questo punto a cosa mi serve?Io so che per creare un'arancia ho bisogno di semi,terra sole e dei tempi giusti.Arriva questa gente e mi dice che no signore...l'arancia in Cina la fanno in mezz'ora a un centesimo..nn sei competitivo.Delocalizzo.Si ma esattamente cosa mangi?Cioe'il punto essenziale e'capire se vogliamo rimanere uomini o pensare che diventare oggetti e'progresso.L'auto la scegli perche'ti emoziona,nn perche'le linee sono standard.Un'auto che e'ok per gli States,qua nn lo e'.Come le auto senza coda in Oriente nn piacciono.Diversificare e avere etica imprenditoriale nn necessariamente significa costi in piu'.Noi per essere competitivi dovremmo costare di meno come tasse,non distruggendo tutele sacrosante.Un lavoratore versa meta'della busta paga,ma anche piu'in uno Stato che sperpera e produce degli abomini in Scuole,Universita',Ospedali e Tribunali.E'li'il vero problema..nn le tutele.Ma dimmi tu come fai a toccare gente che parte dal presupposto che devi mantenere sprechi e lobbies?Questo e'il problema.In America mica e'come qua..e'vero che nn hanno l'art.18,ma mica arrivano al 70%di tasse..dirai ma nn hanno i servizi;e noi che abbiamo?Se ti va bene ti legano a terra al Pronto soccorso.Poi la magistratura indaga...avvisi qua e la'..e prescrizione.Questa e'l'Italia..e chi dovrebbe prenderlo a quel ser..vizio?Sempre gli stessi,solo che ora si chiama progresso.Prima la chiamavamo in un altro modo....
Ritratto di probus78
27 febbraio 2012 - 09:15
è ovvio che non è "etico" sfruttare bambini, anzi, è un vero e proprio abominio. E' altresì ovvio che non si può lasciare totalmente carta bianca ai datori di lavoro. Ci vogliono delle regole, questo è assodato ed universalmente riconosciuto. Il nostro Paese ha delle regole in materia di lavoro (articolo 18) che io più di te considero MORALMENTE giuste e sensate. E' una cosa (moralmente) aberrante mettere in mezzo alla strada un lavoratore, magari padre di famiglia che a 50 anni poi riceve un mero risarcimento, e deve riuscire a trovare un altro lavoro. Ma in Europa (tranne Austria e Portogallo) tutti i grandi Paesi applicano un diverso principio: è meglio risarcire il licenziato piuttosto che reintegrarlo nel posto di lavoro. Se il nostro Paese non si uniforma a Francia, Germania, Regno Unito ed altri, ci troveremo sempre di più in svantaggio. Abbiamo un mercato unico, non vengono pagati dazi di importazione, ciò nonostante le imprese devono sottostare a legislazioni di lavoro diverse. E questo crea squilibri. Io sarei fautore per l'adozione in U.E. di una legislazione uniforme anche in materia di lavoro e di diritti dei lavoratori. Abbiamo visto che nei periodi di crisi/recessione, chi ha leggi in materia di lavoro più flessibili, regge meglio. Si lavora di meno ma si lavora tutti. Chi invece, come noi, ha poca flessibilità, vede la disoccupazione (soprattutto giovanile) incrementarsi a dismisura. E non è "eticamente" ingiusto tenere a casa milioni di giovani?
Ritratto di SHAOLIN QUAN
27 febbraio 2012 - 14:54
Solo noi abbiamo la Ferrari,solo noi abbiamo Firenze e solo Noi abbiamo la Divina Costiera Amalfitana e solo noi Abbiamo l'art.18.Mi dispiace per quelli che nn ce l'hanno,ma e'un peccato per loro.Uniformarsi e'un principio vago.Il nostro unico e vero problema e'che come Popolo nn abbiamo coscienza collettiva.Quando vedro'una classe politica eticamente orientata e un'imprenditoria sinergica con le enormi risorse del Nostro Territorio,solo allora diventeremo concorrenti imbattibili sul Mercato Mondiale.Questo significherebbe riprendere i ricercatori in gamba espatriati qui e li'nel Mondo e metterli nelle Universita'Italiane secondo merito,cacciare asini e baroni,defiscalizzare i lavoratori,ridurre la spesa pubblica in base alle esigenze della collettivita'piu'che dei dirigenti,favorire il credito con incentivi sui progetti,piu'che sulle garanzie,formare una classe politica eletta dal basso,punire l'orientamento politicizzato nel Pubblico con pene fino a 40 anni.Abbassando le tasse,anche la lotta all'evasione diventerebbe piu'semplice.E poi Eliminazione del diritto Amministrativo,incentivi per investitori stranieri su risultato e non sulle assunzioni e riforma pensionistica compatibile con la vita.I soldi se nn vengono turlupinati,ma amministrati secondo coscienza,sono tali da incentivare tutti noi all'attivita,al fermento sociale e economico.Se iniziamo a fare scelte etiche,capirai..che il Resto del Mondo ci seguira'a ruota.Questa globalizzazione altro nn ha fatto che favorire chi era gia'potentissimo;ma le aree depresse,depresse son rimaste e quelle in espansione nn possono comunque acquistare diritti e tutele,perche'esporrebbero le economie ad un passo indietro.Per questo io nn mi indignerei troppo a mettere bambini a fare cruscotti per auto;se il senso dell'economia e'il profitto e questo profitto e'benessere,il bambino e'giusto che produca.Non e'ovvio..che nn lavori il bambino in catena di montaggio,e'solo incompatibile con la natura dell'uomo.Bisogna capire che vogliamo essere..Individui o cose?E'tutto qui.Se vogliamo esser persone,mi sa che o il sistema cambia da se' o lo cambieranno i Popoli.In questa situazione ci hann messo le speculazioni,le lobbies e gli inetti che come pecore abbiamo votato fino ad ora.Ma anche loro son persone...che hanno un solo interesse...l'interesse personale,mascherato come benessere collettivo.
Ritratto di fafner
25 febbraio 2012 - 18:43
Più chiaro di così... Saluti!
Ritratto di probus78
27 febbraio 2012 - 16:31
tutti vorrebbero una classe politica eticamente orientata o che in Italia ci fosse una coscienza di popolo. Ma questi auspici sono davvero utopici al giorno d'oggi. Magari fosse così. Personalmente penso che, per il momento, dovremmo accontentarci di molto meno, come ad esempio ottenere qualche "correttivo" alle leggi in materia di lavoro che persegua maggiore flessibilità, agevolando i giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro. Penso che il governo Monti stia seguendo proprio questa strada, che io approvo al 100%. Ma, sai... è la mia opinione e non pretendo di imporla agli altri. Sono consapevole che in Italia ci sono milioni di persone che la pensano diversamente. Penso che sulla questione non ho altro da aggiungere. A presto!
Ritratto di yeu
26 febbraio 2012 - 17:16
Altro che il bocconiano Monti!!!Se ti canditi ti voto.Al contrario degli altri dici le cose come veramente stanno.In poche righe hai dato pane al pane e vino al vino.Concordo in pieno.
Ritratto di probus78
27 febbraio 2012 - 21:29
condivido al 100% anche quello che hai detto sopra a proposito delle difficoltà delle aziende italiane, e condivido anche quanto detto da Maparu... è confortante sapere che c'è qualcuno che la pensa come te :-)
Ritratto di Mario85
25 febbraio 2012 - 13:41
alfa nelle mani del nemico non capisce nulla!! Loro vogliono solo fare soldi e non gli interessa nulla!.. Qui si deve rilanciare il marchio italiano in italia e far lavorare noi italiani. Le auto le sappiamo fare e costruire ! Non bisogna guardare il passato quando si facevano auto per il popolo. La fiat di poco e crescita di mentalità a differenza di anni passati. Il maglioncino non lo sopporto perché potrebbe fare il suo lavoro molto meglio di ora... e sopratutto in italia. Lui dice che per salvare la fiat bisogna vendere in USA giusto!! Se in italia nessuno compra auto italiane (si fanno ingrassare gli stranieri) perché dicono che fanno schifo che cosa ci può fare? Anzi credevo che avrebbe chiuso tutto dopo 1 anno....
Ritratto di Mario85
25 febbraio 2012 - 13:50
bisogna agevolare chi compra ITALIANO cercare di invogliare a comprare. Di questi tempi chi non si può permettere di comprare una macchina nuova oppure chi deve comprarla si deve indebitare purtroppo !! Quindi se si trova un modo per agevolare il tutto.....
Ritratto di Jinzo
26 febbraio 2012 - 01:06
ci vogliono le berline di una volta superconcorrenziali con bmw e mercedes....meno di 30.000 euro e super accessoriate non come bmw che si paga l'airbag passeggero disattivabile 200€...altrimenti datela alla volkswagen che di berline ne capisce abbstanza... volkswagen ha introdotto il commonrail perche li costava un botto la tecnologia pompa-iniettore per le euro5 e future euro6...altrimenti se ne sarebbe infischiata
Ritratto di AyrtonTheMagic
27 febbraio 2012 - 12:40
1
ma perché non va in qualche trasmissione senza gli amici che lo intervistano? Troppo difficile.. Articolo 18 = più posti di lavoro, ha le stesse potenzialità della fenomenale mossa di aumentare l'età pensionabile, e poi chiedersi perché ci sono milioni di giovani senza lavoro. Sig.Marchionne ma, uno che vuole cambiare la 159 e vuole una macchina del gruppo, cosa si compra? Spero di non leggere da qualche suo tifoso la Thema....O chi ha una Brera/Spider?? Richiesta = offerta.. No offerta, no vendite.
Ritratto di Savsta
27 febbraio 2012 - 14:06
Non mi addentro in tutto il discvorse fatto dall'amministratore FIAT ma dico solo che non ha torto nell'affermare che non è il momento di sparare nuovi modelli.E' inutile rivestire di nuovo una poltrona vecchia come fanno tante case europee proponendo modelli nuovi che sono rivisitazioni di cose vecchie e neanche un gran che!!!!!La grande punto non ha tutt'ora un modello attuale???????Ma si sà,Italiani esterofili
Ritratto di caronte
11 giugno 2012 - 13:32
mantenga le promesse e non venda l'alfa

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Rilevazione di martedì 06 maggio
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