STRACCIATI GLI ACCORDI - Molto probabilmente la Motor Valley perde, prima ancora di vederla, una supercar e lo stabilimento che doveva produrla: la sportivissima elettrica sino-americana frutto dell’accordo fra Silk e Faw forse non si farà più dato che la Regione Emilia-Romagna revoca il contributo da 4,5 milioni di euro a Silk-Faw, la joint venture fra l’americana Silk Ev e il colosso cinese Faw. L’azienda aveva intenzione di insediarsi a Gavassa di Reggio Emilia con un grande polo produttivo ma si è vista anche risolvere l’accordo regionale per lo stabilimento. Che le cose volgessero al peggio lo si era capito già nell’agosto del 2022, quando l’annunciato acquisto del terreno sul quale si sarebbe dovuto edificare lo stabilimento non aveva avuto luogo nei tempi previsti (qui la notizia).
SUPERCAR DAI NATALI ILLUSTRI - La seducente linea della Hongqi S9 (nelle foto qui sopra) è nata dalla matita di Walter De Silva autore di best seller quali le Alfa Romeo 156 e 147, le Audi A5 e R8, la Seat Ibiza, la Volkswagen Up!, Polo e le Golf di sesta e settima generazione. La S9 doveva nascere con un powertrain ibrido composto da un V8 e un motore elettrico alimentato da una batteria con 40 km di autonomia: i 1.400 CV complessivi l’avrebbero spinta fino a 400 km/h con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 1,9 secondi netti. Era prevista anche una versione full electric, ma anche questa è ovviamente tramontata e nulla sembra essere rimasto delle grandi aspettative che risalgono al 2021.
LA FINE DI UN SOGNO - Il capolinea definitivo di un sogno emozionante arriva con l’asettico gergo burocratico di una determina dirigenziale della Giunta regionale firmata dal responsabile di settore Adriano Gilli. Nel documento si legge che la Regione “prende atto della volontà di Silk Sports Car Company Srl (già Silk-Faw Automotive Group Italy srl), espresso il 22 febbraio 2023, di rinunciare all’accordo regionale di insediamento e sviluppo sottoscritto in data 27 aprile 2022”. La Regione di fatto ritira i fondi che la società si era aggiudicata tramite un bando del 2021 “per l’attrazione degli investimenti in Emilia-Romagna”. Questi finanziamenti non sono mai stati erogati perché già congelati essendo legati ad un impegno di spesa da 11 milioni da parte di Silk-Faw che non è stato mai ottemperato.
OCCUPAZIONE FANTASMA - E dire che nel corposo PDF “L'Attività della Giunta Regionale nel 2021” si legge anche che “Sono proseguiti gli incontri con il Consolato cinese di Milano in merito anche all’insediamento della FAW Silk-Ev. sul territorio emiliano”. Nella determina si prende atto che la regione non ha acquisito "la presentazione del dettaglio delle operazioni" del "progetto di tipologia C". esso prevede l’accensione di “percorsi di formazione/accompagnamento di nuovi assunti nelle diverse aree aziendali e occupazione di lavoratori svantaggiati e disabili, per il pieno sviluppo socioeconomico dell'iniziativa imprenditoriale di Silk-Faw dedicata alla filiera dell'automotive". Il documento rileva che, a seguito della mancata presentazione, "non si è proceduto all’assunzione dell’impegno finanziario del contributo concedibile" che ammontava a 502.500 euro.
POLEMICHE ACCESE - Silk-Faw aveva fatto promesse roboanti (investimento complessivo da un miliardo di euro e 5.000 dipendenti da assumere") ma non ha neppure mai acquistato il terreno opzionato per il progetto. E così nella determina dirigenziale la Regione puntualizza che “come risulta dalla contabilità regionale, non sono stati disposti pagamenti a favore della società e pertanto si prende atto che non si debbano avviare le procedure di recupero di importi erogati e non spettanti”. Queste risorse tornano così ad essere disponibili per altri progetti ma Silk Faw potrà comunque ricorrere nei termini di legge al giudice ordinario. Anche se questo atto amministrativo mette praticamente la parola fine al progetto, le polemiche non mancano: un consigliere dell’opposizione ha infatti presentato un’interrogazione per sapere se fosse stato erogato qualche finanziamento. Silk-Faw aveva infatti sulla carta “ottenuto 4 milioni per la creazione di un sistema sostenibile di sviluppo Motor vehicle” e 502.00 euro come “incentivo all’occupazione di persone svantaggiate e disabili’”. Al di là dei freddi termini burocratico-amministrativi rimane il rimpianto della perdita di occupazione e il rammarico per una supercar che forse non nascerà più.