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Stellantis: l’India sarà fondamentale per la crescita del gruppo

Pubblicato 18 maggio 2022

Il paese asiatico rivestirà un ruolo centrale nel piano industriale “Dare Forward 2030”, sarà infatti un importante polo di approvvigionamento per Stellantis.

Stellantis: l’India sarà fondamentale per la crescita del gruppo

RUOLO CHIAVE - Con l’economia cinese condizionata ancora dai lockdown e le attività in Russia sospese a causa della guerra, Stellantis ha sottolineato l’importanza dell’India per la crescita del gruppo. Si aggiunge quindi un nuovo “tassello” al piano strategico industriale “Dare Forward 2030” che fissa il ruolo chiave del Paese come polo di approvvigionamento della società. Infatti, Stellantis prevede di intensificare le attività nello stato e di raddoppiare i ricavi in India entro la fine del decennio; mentre nel breve termine (entro i prossimi due anni), si preannuncia un margine operativo a doppia cifra. 

MAKE IN INDIA” - Dal 2015 le società confluite in Stellantis hanno investito oltre 1 miliardo di euro per sviluppare una presenza capillare in India, che attraverso l’iniziativa “Make in India” (concordata con il governo di Nuova Delhi) promuove lo sviluppo del settore automobilistico nel Paese. Dunque, lo stato asiatico riveste da tempo un certo ruolo d’importanza per il costruttore, essendo già un polo di approvvigionamento per veicoli e componenti. Inoltre, sempre in India risiede il fulcro delle tecnologie di telecomunicazioni del gruppo, insieme alla divisione di sviluppo dei software. Una struttura, quella locale di Stellantis, che conta complessivamente ben 2.500 dipendenti impegnati nelle attività operative.


> Nella foto qui sopra la Citroën C3 per il mercato indiano.

LA FILIERA INDIANA - Attualmente Stellantis gestisce in India tre stabilimenti di produzione (Ranjangaon, Hosur, Thiruvallur), una delle più grandi sedi del gruppo adibita allo sviluppo delle tecnologie digitali e di telecomunicazione (Hyderabad), un centro software (Bengaluru) e due centri di ricerca e sviluppo a Chennai e Pune. Questi ultimi producono ed esportano componenti e veicoli per i mercati al di fuori dell’India. Ma nel futuro dovrebbero diventare la fonte principale di approvvigionamento di motori, cambi e componenti per altri mercati globali. Inoltre, Stellantis sta accelerando sulla creazione di una filiera dell’automotive, che ambisce anche ad accrescere la competitività e la qualità dei fornitori locali. 

COSA SI PRODUCE? - Oggi in India si producono le Jeep Wrangler, Compass, Meridian e Grand Cherokee e la Citroën C5 Aircross (nella foto). Solo per il mercato locale saranno invece previsti i lanci delle nuove Jeep Meridian, Jeep Grand Cherokee e Citroën C3. L’utilitaria a marchio francese sarà progettata, sviluppata e fabbricata nel Paese asiatico sia per il mercato nazionale che per l’esportazione in altri stati (qui per saperne di più).



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Ritratto di giulio 2021
18 maggio 2022 - 19:36
Speriamo per l'approviggionamento come dicono, perchè tutti i marchi italo francesi erano partiti benissimo ad esempio in Cina e ora arenati quasi completamente, gli italiani del tutto, e l' India ricordiamo che è stata motorizzata dalla Fiat 1100 Padmini (oltre che dalle Morris Oxford Hindustan, tutta roba ancora in giro e veramente paleolitica): possibile che ci facciamo sfuggire sempre ogni occasione.
Ritratto di alvola2023
18 maggio 2022 - 19:48
Si saranno, gli italo-francesi, messi paura sulla china. Quelli erano loro che ci dovevano conquistare a noi, automobilisticamente, non aveva senso provare addirittura a dominarli in patria, avranno pensato. E invece i tedeschi, premium e non, gli hanno fatto vedere che si poteva andare a comandare (cosa che poi ha fatto anche Tesla).
Ritratto di giulio 2021
19 maggio 2022 - 16:32
In Brasile Fiat sta facendo grandi cose ma in India gli unici stranieri esistenti a parte giap e coreani sono MG e VW.
Ritratto di Freedom7
20 maggio 2022 - 10:24
Sì ma Elon Musk già ha annunciato che in India non ci pensa proprio ad entrare. Citroën in Cina ha da poco compiuto 30 anni di presenza nonostante il suo record di vendite ci fu nel 2014 con 320.000 veicoli immatricolati poi scesi al di sotto delle 100.000 unità, Peugeot compresa. Ci sono anche fattori politici che lì influenzano molto e con un dittatore al potere. Dalla sua commercializzazione è la C5-X leader delle vendite di tutte le Stellantis (compresa anche Jeep).
Ritratto di Skaramakaj
19 maggio 2022 - 01:19
Da vedere quanto ci si possa fidare di un paese facente oramai parte ad una fazione geopolitico-economica fondamentalmente disallineata (ostile?) a quella nostra (occidente) proprio nel contesto di questo cosiddetto nuovo ordine mondiale...
Ritratto di Ricci1972
19 maggio 2022 - 08:22
Spero che faccia la fine di Renault.
Ritratto di Oxygenerator
19 maggio 2022 - 08:30
Se l’india diverrà ostile, Stellantis sottolinerà, l’importanza dell’Africa per la crescita del gruppo. Dopo francamente, non so quali paesi poveri possiamo usare come manodopera e sviluppatori di tecnologie digitali a basso costo.
Ritratto di Blueyes
19 maggio 2022 - 11:38
1
"Citroën C3. L’utilitaria a marchio francese sarà progettata, sviluppata e fabbricata nel Paese asiatico sia per il mercato nazionale che per l’esportazione in altri stati" Beh che dire, complimentoni. Adesso si può dire a tutti gli effetti che in quella macchina di francese non ci sarà assolutamente niente di niente. Chissà se in Francia la compreranno sapendolo...
Ritratto di Quello la
19 maggio 2022 - 12:35
Devo dire che non mai ho comprato un'auto perché prodotta in Italia (mai avuto Italiane) ma ho sempre guardato la marca (semmai il contrario, in questo ti do ragione: difficilmente compresi un'auto cinese, in questo momento). Come me, milioni di italiani che hanno comprato FIAT turche, polacche, brasiliane e così via. Siamo lo noi trenta che scriviamo in questo forum e pochi altri appassionati che guardano a questi, ehm, dettagli. Però, nel merito, ti do ragione: una Citroen disegnata e costruita in India... che Citroen è? E' una macchina e basta.
Ritratto di Blueyes
19 maggio 2022 - 13:58
1
Io invece a certe cose ci tengo, già si storce il naso per auto come la 500 e la Tipo però uno dice vabbè, almeno sono progettate e sviluppate a Torino e molta componentistica tra cui i motori vengono dall'Italia...ma in un caso come questo di identitario non c'è proprio nulla di nulla. Pura globalizzazione.
Ritratto di giulio 2021
19 maggio 2022 - 16:35
Ho paura che Tata e Mahindra siano troppo inespugnabili per Stellantis, cioè ai bassi livelli di auto per motorizzare il popolo qualcosa si può fare ma ho paura che anche quelli andranno alla velocità della luce, e Fiat o Peugeot possono giocarsela solo sulle low cost o poco più.
Ritratto di Volandr
19 maggio 2022 - 17:14
Penso che ormai, essendo le marche automobilistiche multinazionali, il massimo che possiamo sperare in un'auto è che sia europea piuttosto che statunitense o asiatica. Di italiano c'è solo qualche marchio di lusso, credo, di cui poi bisogna vedere la composizione societaria. Per me, per esempio, Stellantis è sostanzialmente francese.
Ritratto di Freedom7
19 maggio 2022 - 18:55
Ma dove avete letto che la prossima C3 per l'Europa sarà progettata e costruita in India? Vi ricordo che la Ford questo lo ha fatto per tanti anni, quelli dal lancio della Ecosport, quella sì che era stata progettata e proveniva dall'India. E ha fatto la fortuna di Ford nei profitti fin quando la Casa ha lasciato completamente l'India e i ricavi sono andati a farsi benedire. Anche la Ka+ arrivava direttamente dall' India ma nessuno non lo ha mai criticato. In tutto ciò Tavares vuole essere pure il primo a lanciare una berlina segmento B elettrica, chiaramente a basso costo. Citroën (e Jeep) di sicuro dovrà farsi strada in modo non certo semplice tra le Mahindra e Tata da sempre predominanti nel mercato indiano fatto di 3 milioni di veicoli all'anno. Però può giocare a favore di Stellantis il fatto che oltre il 90% della componentistica della nuova C3 (gemella solo a quella brasiliana) sarà prodotta in loco, da dipendenti indiani. Del resto il gruppo ci ha già investito un miliardo di euro tra PSA e FCA ed è giusto che qualcosa raccolga pure. Intanto in Brasile tra qualche giorno inizieranno le prime immatricolazioni della nuova C3 (del tutto simile a quella indiana) anche con motori Firefly della Fiat che lì è come la Tata in India ma anche lì con la stragrande componentistica fabbricata il Brasile.
Ritratto di Al Volant
19 maggio 2022 - 17:15
In pratica anche ne settore auto, ormai, danno l'europa per spacciata. Sottolineo "Anche" perchè negli altri settori è lo stesso. Complimenti alla Germania, ci hanno distrutto per la terza volta.
Ritratto di giulio 2021
19 maggio 2022 - 19:00
Al Volant : Se guardiamo allo scenario attuale c'è davvero troppa distanza tra l'industria tedesca ed il resto dell'industria europea all'interno dell'Europa, cioè dovremmo sperare che Stellantis compresa Opel (l'unica tedesca debole) diventi forte a scapito dei tedeschi, ma è come sognare, mentre guarda gli orientali, sono arrivati all'auto di massa e alle esportazioni: i giapponesi 60 anni fa, i coreani 30, i cinesi da poco e ora ci arrivano alla velocità della luce anche indiani e pure i vietnamiti, e sono tutte industrie davvero forti e vincenti in prospettiva.
Ritratto di Freedom7
20 maggio 2022 - 10:47
Non ci vedo assolutamente troppa distanza tra l' industria tedesca e quella del resto dell' Europa. Del resto parte della componentistica è comune e spesso esce dagli stessi stabilimenti anche italiani. È il marketing che fa la differenza. Vw prima di tutti. Quello che ha fatto dimenticare la frode a livello globale del dieselgate (quello che di fatto sta segnando la fine del motore a gasolio) con una serie infinita di modelli elettrici, quello Audi ha fatto passare la sua ibrida serie (ha un motore a benzina che alimenta le batterie) come una rivoluzione elettrica che ha partecipato alla Dakar, quello che ti fa diventare l'auto di Draghi una Passat Variant, quello che ti fa preferire magari una Q5 ad una Grecale senza che ci sia tutta questa distanza (anzi) ma solo perché, anziché il Tridente della statua di Nettuno, sul muso ha i quattro anelli.
Ritratto di Blueyes
20 maggio 2022 - 13:50
1
concordo con freedom7. La forza di un'organizzazione deriva dalla percezione che si ha di essa e questo i tedeschi lo sanno molto bene.