Tra tutti i mercati, il Nord America è quello che ha perso di più, con le consegne che sono scese di circa 82.000 unità, corrispondenti a un calo del 20% su base annua. Le cause principali sono da ricondurre ai prolungati periodi di vacanza a gennaio, che hanno rallentato la produzione, e all’avvio della nuova gamma del pick-up Ram Heavy Duty 2025. Inoltre, nel Paese a Stelle e Strisce pesano ancora le scelte politiche dell'ex ceo del gruppo Carlos Tavares, che per massimizzare gli utili aveva applicato una strategia molto aggressiva sui prezzi delle vetture, che sono stati ritoccati in alto. Alcuni modelli chiave come Jeep Compass, Grand Cherokee e Ram 1500/2500 hanno registrato segnare una crescita superiore al 10% rispetto allo stesso trimestre del 2024.
Nel mercato europeo, le consegne sono calate dell’8%, per un totale di circa 47.000 unità in meno. La causa principale è riconducibile a un ritardo nella disponibilità dei nuovi modelli nei segmenti A (citycar) e B (utilitarie), che andranno a sostituire le generazioni precedenti uscite di scena a metà 2024. A questo contesto si aggiunge anche una flessione nei volumi dei veicoli commerciali leggeri. In controtendenza rispetto alle consegne, si registra un aumento della quota di mercato, salita al 17,3%, con un più 1,9 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2024. Miglioramento che può essere imputato al buon successo commerciale dei nuovi modelli come la Fiat Grande Panda, la Citroën C3 Aircross e l’Opel Frontera.
I mercati di Sud America, Medio Oriente e Africa, Cina, India e Asia-Pacifico hanno registrato nel trimestre una crescita complessiva del 4%, pari a 13.000 unità in più rispetto all’anno precedente. Il contributo maggiore arriva dal Sud America, con una crescita del 19%, grazie a una forte domanda in Brasile e Argentina. In calo invece il Medio Oriente e l’Africa (-15%), a causa delle restrizioni alle importazioni imposte in Algeria, Tunisia ed Egitto. Anche le regioni asiatiche e la Cina mostrano segnali di rallentamento.