A RISCHIO IN 2.000 - L’aumento del fatturato (da 152,11 miliardi di euro a 179,59 miliardi di euro, +18%) e dell'utile netto (da 13,35 miliardi di euro del 2021 ai 16,77 miliardi di euro del 2022, +26%) si è tradotto in un premio medio annuo di 1.879 euro per i lavoratori italiani di Stellantis (qui la news). Ma quasi 2.000 di loro ora rischiano di perdere il posto quest’anno. Il nuovo ridimensionamento della forza lavoro del gruppo in Italia, che prevede un percorso di uscite incentivate e riguarderà soprattutto i lavoratori non direttamente coinvolti nella produzione, è stato comunicato nella giornata di ieri dalla direzione aziendale al termine di un incontro online con i sindacati.
PERSI 7.000 POSTI DI LAVORO DAL 2021 - Nel corso del 2023 Stellantis ridurrà gli organici delle sue fabbriche italiane di circa il 4,3%. “I tagli riguarderanno gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori, Enti Centrali, Pratola Serra, Termoli e Cento, per un totale di circa 1.800 lavoratrici e lavoratori, di cui circa 900 solo negli enti centrali”, si legge in una nota diramata ieri dalla Fiom-Cgil. La decisione di Stellantis di ridurre la propria forza lavoro nel nostro paese fa seguito a quelle prese nel 2022 e nel 2021: da allora, ammontano a quasi 7.000 i posti di lavoro persi negli stabilimenti dello Stivale. Un dato accolto con preoccupazione dal coordinatore nazionale automotive Fiom-Cgil, Simone Marinelli, che al termine dell’incontro ha ribadito “la nostra contrarietà a proseguire su questa strada in assenza di un piano che preveda la rigenerazione dell’occupazione”.
IL CARO PREZZO DELL’ELETTRIFICAZIONE - Dal comunicato ufficiale della Fiom-Cgil si apprende che, a differenza dei precedenti accordi, nell’incontro di ieri Stellantis ha proposto di “mantenere i trattamenti precedenti per chi raggiungesse la pensione nei successivi 48 mesi, per gli altri sono previste fasce secondo l'anzianità anagrafica, escludendo dagli accordi gli under 35”. Le motivazioni principali alla base dei nuovi tagli dei lavoratori italiani sono le stesse che l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, aveva comunicato alla stampa a inizio mese e riguardano, oltre ai problemi legati all’inflazione e alla catena di approvvigionamento, il costo dell’elettrificazione, che “avrà un impatto sull'impronta delle nostre attività in tutto il mondo”.
I SINDACATI CHIEDONO RISPOSTE E GARANZIE - “È necessario che il tavolo avviato dal Ministro Urso lo scorso 14 dicembre diventi permanente - ha sottolineato Marinelli a conclusione del suo commento sui nuovi tagli dei lavoratori italiani decisi dal gruppo guidato da Carlos Tavares -. Stellantis deve dare risposte e garanzie, sul futuro dei propri stabilimenti, degli enti di staff e dell'indotto dove si stanno per aprire le prime gravi crisi industriali”.
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