Nel primo semestre del 2025 Stellantis ha registrato ricavi per 74,3 miliardi di euro, con una perdita netta di 2,3 miliardi. Un dato pesante che, però, è dovuto, secondo l’azienda, in larga parte a eventi straordinari. Lo riporta il documento sui dati preliminari diffuso oggi.
Tra i fattori che, secondo Stellantis, hanno influito maggiormente sui risultati di questi primi sei mesi, c’è l’inizio delle azioni per migliorare le prestazioni e la redditività, con nuovi prodotti “che dovrebbero fornire maggiori benefici nella seconda metà del 2025. Una cifra di circa 3,3 miliardi di euro di oneri netti al lordo delle imposte è legata principalmente “ai costi per la cancellazione di programmi e alla svalutazione di piattaforme, all’impatto netto della recente normativa che elimina la sanzione prevista dal regolamento CAFE (Stati Uniti) e alle ristrutturazioni”. Tra gli effetti negativi sono citati anche i dazi imposti dagli Stati Uniti, per i quali Stellantis ha affrontato una spesa ulteriore di 300 milioni di euro netti, a cui si aggiunge la perdita di produzione già programmata legata all’attuazione del piano di risposta dell’azienda.
Per il periodo che va da aprile a giugno 2025, i veicoli consegnati alla rete sono stimati in 1,4 milioni, in calo del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo, spiega il comunicato, è dovuto alle pause di produzione legate alle impostazioni dei dazi statunitensi a cui si aggiunge l’impatto negativo della transizione dei prodotti nell’Europa allargata, “dove diversi modelli sono in fase di accelerazione dopo i recenti lanci, oppure in attesa di avvii di produzione previsti per la seconda metà del 2025” (per citare due modelli “italiani” la Fiat 500 ibrida e la Jeep Compass).
I cali delle consegne si registrano soprattutto in Nord America, dove si sono perse circa 109.000 unità nel secondo trimestre, con un calo del 10% nel periodo considerato e del 25% su base annua, a causa della riduzione della produzione e delle spedizioni di veicoli importati. Nei tre mesi sono stati persi 50.000 veicoli anche in Europa (-6% rispetto al 2024), soprattutto per la transizione dei prodotti: pesa, per esempio, nel confronto con l’anno precedente la pausa della produzione della Fiat 500 con motore a combustione. Stellantis cresce invece nelle restanti regioni, dove ha consegnato complessivamente 71.000 unità in più, con un aumento del 22% su base annua. Particolarmente positive sono le consegne in Medio Oriente e Africa (+30%) e in Sud America (+20%).