SPERIMENTAZIONE IN CORSA - Da qualche anno la Dakar si è aperta alla sperimentazione di veicoli con alimentazione alternativa. Diversi produttori come Audi e Suzuki hanno quindi utilizzato la manifestazione come un vero e proprio laboratorio per testare il funzionamento di propulsori “green” in ambito Motorsport. La Suzuki dopo la partecipazione dello scorso anno con il prototipo a idrogeno HySE-X1 ha annunciato la sua presenza anche all’edizione 2025. La HySE-X2 è un’evoluzione della HySE-X1 e, come la precedente, è stata sviluppata con la collaborazione di Kawasaki, Honda e Yamaha, che fanno parte dell’ente di ricerca HySE (Hydrogen Small Mobility & Engine Technology Association). La Suzuki HySE-X2 gareggerà nella categoria della Dakar 2025 (dal 3 al 17 gennaio) Mission 1000 destinata ai veicoli che promuovono la neutralità carbonica. A guidarla sarà l’equipaggio composto da Yoshio Ikemachi e Paulo Marques.
UNA DUNE BUGGY A IDROGENO - Rispetto alla precedente la HySE-X2 è stata migliorata nel telaio e nel motore, con gli ingegneri che hanno lavorato all’efficienza del consumo di carburante alle medie velocità e all’aumento della capacità del serbatoio dell’idrogeno, che passano da 3 a 4 unità. La Suzuki HySE-X2, che è lunga 400 cm, larga 200 e alta 190 cm, presenta una configurazione tipica di un veicolo destinato alla Dakar, con ruote scoperte, ampia escursione delle sospensioni e abitacolo rastremato. A spingerla un 4 cilindri in linea turbo da 1000 cc alimentato a idrogeno. Quest’ultimo è stoccato in 4 serbatoi (la X1 ne aveva tre) in grado di stoccare singolarmente 7,2 kg di idrogeno. Con questa partecipazione alla Dakar 2025 la Suzuki prosegue con il suo approccio “multipath”, strategia differenziata che per abbassare l’impronta di carbonio contempla l’impiego di più fonti energetiche.