ENTRO IL 2018 - Con il 19,9% delle azioni, dall'inizio di questo mese la Volkswagen è ufficialmente l'azionista più importante della Casa giapponese (leggi qui la news sull'acquisizione). Più di un commentatore aveva visto in questa operazione un possibile tentativo di scalata da parte della Casa tedesca alla Suzuki. Non è affatto un mistero che Ferdinand Piech, presidente del consiglio di sorveglianza della Volkswagen, dopo aver acquisito il pacchetto di maggioranza della Porsche, miri ad allargare da 10 a 12 i marchi del Gruppo entro il 2018, con l'obiettivo di farlo diventare il più grande mondo, sorpassando la Toyota.
ORGOGLIO GIAPPONESE - Dal Giappone, arriva però una brusca frenata a questo presunto piano. “Quando la Suzuki diverterà un costruttore più grande e di maggiore successo, probabilmente la Volkswagen vorrà acquistare altre quote del nostro capitale. Ma se ciò dovesse accadere, risponderemo che preferiamo mantenere la situazione attuale" ha dichiarato il presidente della Suzuki, Osamu Suzuki, durante una conferenza stampa in Giappone.
ACCORDO TRA EGUALI - Suzuki non sarebbe per niente interessato a cedere l'azienda fondata dal nonno di sua moglie. Ma anzi, considera il legame con la Volkswagen "un accordo tra eguali". Il frutto del "matrimonio" tra le due Case dovrebbe essere una serie di modelli di piccole dimensioni e dal basso impatto ambientale.
Una posizione, quella espressa da Osamu Suzuki, che sarebbe anche condivisa pure in Germania: un portavoce della Volkswagen ha fatto sapere che non ci sarebbe nessun piano circa l'acquisizione del pacchetto di maggioranza della Suzuki.