STRATEGIA GLOBALE - La rete italiana di stazioni per la ricarica veloce delle batterie Tesla Supercharger crescerà entro fine 2017 di 9 unità, raggiungendo le 28, nell’ambito di un progetto su scala globale che porterà al raddoppio delle piazzole e all’aumento delle località Destination Charging, ovvero attività commerciali affiliate in cui ricaricare le batterie tramite appositi connettori a muro. Impianti di questo genere però non caricano le batterie alla stessa velocità dei Supercharger. E’ per questo motivo che si trovano in prossimità di alberghi, ristoranti o centri commerciali, dov’è possibile lasciar ferma l’auto mentre si fa altro.
IN SICILIA E SARDEGNA - Entro la fine di quest’anno, stando agli annunci della Tesla, i Supercharger in tutto il mondo passeranno da 5.000 a oltre 10.000 ed i Destination Charging cresceranno da 9.000 a oltre 15.000. In Italia le nuove stazioni Supercharger verranno costruite a Trento, Brescia, San Giovanni Teatino (Chieti), Cerignola (Foggia), Monopoli (Bari), Morano Calabro (Cosenza), Palmi (Reggio Calabria), Campofelice di Roccella (Palermo) e Olbia. Fino ad ora la maggior parte si trovava nel Nord Italia e nessuna da Frosinone in giù. I Destination Charging invece sono presenti anche in hotel a Porto Cervo (Sassari), Taormina (Messina), Augusta (Siracusa), Sorrento (Napoli) e Ravello (Salerno), oltre che al Nord e al Centro Italia.
RICARICA A PAGAMENTO - I Supercharger erogano la corrente a una potenza molto elevata (120 kWh) e tagliano drasticamente i tempi per la ricarica delle batterie, assicurando pause inferiori fra una ricarica e l’altra: collegare l’auto per 30 minuti a un Supercharger, secondo la Tesla, garantisce 270 chilometri di autonomia. Nello stesso tempo, da un impianto casalingo a 11 kWh, le batterie si ricaricano per non più di 27 chilometri. Da quest’anno però la Tesla ha cambiato la politica d’utilizzo dei Supercharger, applicando una tariffa dopo i 400 kWh consumati.