UN'IBRIDA “INTELLIGENTE” PER IL 2025 - La Ford è sempre più proiettata nel ventunesimo secolo, in direzione di una sofisticatissima concezione di mobilità, e lo dimostra concretamente. In collaborazione con la Facoltà di Robotica dell'Università del Michigan e la società State Farm, ha infatti tolto i veli a un modello di Fusion (che da noi si chiamerà
Ford Mondeo), a propulsione ibrida, che verrà utilizzato per compiere progressi sulla futura guida automatica e per sperimentare altre, avanzatissime tecnologie. Come si ricorderà, l'anno scorso al Mobile World Congress di Barcellona, Bill Ford aveva delineato il progetto Blueprint per la Mobilità, un piano che descrive ciò che la casa automobilistica statunitense ritiene sarà possibile nel 2025 e oltre, ma anche le tecnologie, i modelli di business e le partnership necessari per arrivarci.
FRUTTO DI 10 ANNI DI RICERCHE - La Ford Fusion presentata è il risultato di un progetto in corso che si basa su più di un decennio di ricerche sull'automazione di guida compiuta dalla Ford, onde testare i sistemi di rilevamento attuali e futuri e le tecnologie di driver-assist. “Questo ibrido automatizzato rappresenta un passo fondamentale verso la nostra visione per il futuro del trasporto privato e non soltanto", ha detto il presidente esecutivo. "Immaginiamo un futuro di macchine “in rete” che comunicano tra di loro e con il mondo circostante per rendere la guida più sicura, ridurre la congestione del traffico e sostenere l'ambiente. In base a questa filosofia, la Ford ha impostato le proprie strategie per avere nel prossimo secolo un impatto maggiore sul futuro del mondo di quanto sia stato possibile nei nostri primi cento anni di vita”, ha concluso Bill Ford.
DAL DRIVER-ASSIST AL RELAX - I veicoli Ford oggi in circolazione hanno già una tecnologia che consente loro di parcheggiare autonomamente, di capire i comandi vocali del conducente, rilevare situazioni di guida pericolose e attivare frenate d'emergenza. Con questi presupposti e altre tecnologie che un giorno potrebbero permettere a chiunque di essere guidato in sicurezza e senza fatica verso una destinazione preimpostata, il conducente sarà affrancato dalle problematiche della guida vera e propria e potrà viaggiare in pieno relax, pur dovendo essere messo nella condizioni di agire sullo sterzo e le ruote, se necessario.
LA SFIDA DELLA COMMERCIALIZZAZIONE - "In futuro, la guida automatica potrebbe aiutare a migliorare la sicurezza del conducente e a gestire problemi come la congestione del traffico e degli ingorghi su scala planetaria, tuttavia ci sono ancora molte domande che debbono avere una risposta e situazioni da esplorare compiutamente per rendere tutto ciò una realtà a lungo termine", ha soggiunto Raj Nair, vice presidente del gruppo con responsabilità allo sviluppo dei prodotti globali. "Con il progetto di ricerca Ford Fusion Hybrid automatica, il nostro obiettivo è di testare i limiti della completa automazione e di determinare i livelli appropriati per la realizzazione e la commercializzazione a breve e medio termine di prodotti analoghi".
FIGLIA DEL SIMULATORE VIRTTEX - La Ford Fusion Hybrid automatizzata servirà come piattaforma di analisi per sviluppare potenziali soluzioni per i problemi sociali, legislativi e tecnologici che, nel lungo termine, potrebbero essere sollevati da un futuro di veicoli completamente automatizzati. Il nostro veicolo di ricerca, un vero e proprio laboratorio viaggiante con le sembianze di una comune Ford stradale e quattro “antenne” sul tetto, si basa su studi condotti nel simulatore di guida VIRTTEX. Utilizzandolo, i ricercatori della Ford hanno studiato come unire le capacità dei conducenti umani e dei piloti automatici per creare un sistema unico di guida, un'esperienza integrata. Oggi, la Ford sta lavorando per migliorare la tecnologia già utilizzata nei veicoli presenti sulle strade di tutti i giorni. Ciò include funzioni che avvisano i conducenti di eventuali ingorghi e incidenti e tecnologie per il parcheggio e per la guida nel traffico più lento. Nel medio termine, “dialoghi” e “conferenze” da... veicolo a veicolo, o tra più automobili in corsa, cominceranno a entrare nel mainstream progettuale. Ciò includerà alcune funzionalità molto interessanti dei “piloti automatici”, una delle quali chiamata "platooning", in virtù della quale i veicoli che viaggiano nella stessa direzione potranno sincronizzare i rispettivi movimenti per creare modelli di guida più fluidi. Nel lungo termine, i veicoli potranno contare su una navigazione completamente “autonoma” e su un'analoga indipendenza di parcheggio. Essi comunicheranno tra loro e con il mondo che li circonda e diventeranno elementi di un ecosistema di trasporto completamente integrato.
2,5 MILIONI DI SCANSIONI AL SECONDO - La Fusion Hybrid presentata è qualcosa di unico, in quanto utilizza la stessa tecnologia presente nei veicoli Ford in commercio oggi, alla quale aggiunge quattro scanner con sensori a luce infrarossa - denominati LiDAR (Light Detection And Ranging) - che scandiscono la strada 2,5 milioni di volte al secondo. Il sistema LiDAR utilizza la luce nello stesso modo con cui un pipistrello o un delfino impiegano le onde sonore e può proiettarla attorno a sé nel raggio di 200 metri, onde generare una mappa 3D in tempo reale dell'ambiente circostante. I sensori, per i quali l'Università del Michigan ha una vera e propria specializzazione, sono in grado di monitorare qualsiasi oggetto abbastanza denso da reindirizzare la luce, sia elementi stazionari che veicoli, pedoni e ciclisti in movimento, ma sono anche così sensibili da poter rilevare la differenza fra un sacchetto di carta e un piccolo animale alla distanza di un campo di calcio. Mentre la Ford è responsabile dello sviluppo di componenti che consentono al veicolo di funzionare ad alti livelli di automazione, l'Università del Michigan (sotto la direzione dei docenti Ryan Eustice e Edwin Olson) è leader nello sviluppo di tecnologie basate sui sensori, fondamentali ausili alla logica e al processo decisionale virtuale necessari per aiutare il veicolo a capire i dintorni fisici della strada su cui si sposta e dell'ambiente vicino.
USA, MAI PIÙ 34.000 DECESSI L'ANNO - Nel frattempo, la State Farm ha lavorato con la Ford per valutare l'impatto delle tecnologie di driver-assist per determinare come le tecnologie possono abbassare il tasso di collisioni posteriori, i pericolosissimi tamponamenti. Un imperativo necessario, visto che l'anno scorso ci sono stati quasi 34.000 decessi dovuti a incidenti stradali negli Stati Uniti, una cifra che lascia senza parole. E con lo sviluppo di veicoli “più intelligenti”, la Ford aiuterà a creare conducenti a loro volta più “smart” e a salvare numerosissime vite umane...