Dalla ZF il motore elettrico senza terre rare

Pubblicato 06 settembre 2023

La ZF presenta all'IAA 2023 di Monaco il nuovo motore elettrico I2SM che si annuncia come più efficiente e compatto di quelli presenti sul mercato. Vediamo come funziona.

Dalla ZF il motore elettrico senza terre rare

FACCIAMO A MENO DELLE TERRE RARE - Il motore elettrico è più semplice di quelli a scoppio ma non è banale né nella progettazione né nella costruzione. Riguardo quest'ultima notiamo che la maggior parte dei motori elettrici attualmente usati nelle auto a batteria hanno il rotore a magneti permanenti, una soluzione efficace ma che implica il ricorso alle terre rare, minerali non abbondanti la cui estrazione e raffinazione è concentrata Paesi lontani e a volte non amichevoli. È per questo che si cerca di impiegarne sempre meno usando al loro posto avvolgimenti di rame: ZF ci crede e ha portato al Salone di Monaco un motore di questo tipo.

MAGNETE ROTANTE - La maggior parte dei motori di trazione usa una corrente trifase che, immessa negli avvolgimenti dello statore, genera un campo magnetico rotante. Mettendo una calamita al centro di questo campo essa tenderebbe ad allinearsi con esso, mettendosi a girare a sua volta. Il rotore è quindi essenzialmente un “oggetto” libero di ruotare e dotato di campo magnetico, che può essere ottenuto con i magneti permanenti o, come proposto da ZF, con avvolgimenti percorsi da corrente in uno schema che ricalca quello del rotore (qui un approfondimento). Alcune soluzioni impiegano le spazzole (brush): contatti che portano la corrente al rotore strisciando su anelli di rame montati sull’asse del rotore. ZF usa invece un “sistema di eccitazione induttiva che trasmette l'energia per il campo magnetico rotorico tramite un eccitatore induttivo all'interno dell’albero del rotore”, ottenendo così un sistema brushless.

SPAZZOLE ADDIO - Chiariamo subito che il termine eccitazione si riferisce a quell’iniezione di corrente che trasforma inerti bobine di filo di rame in potenti elettromagneti, che è quel che occorre per porre in rotazione il rotore. Il sistema ZF I2SM (In-Rotor Inductive-Excited Synchronous Motor) genera la corrente di eccitazione rotorica. ZF ne parla come di un’evoluzione dei SESM (Separately Excited Synchronous Motors, motori sincroni a eccitazione separata, nel senso che la corrente che eccita il rotore è disgiunta da quella dello statore. ZF comunica che “grazie alla sua innovazione l'energia viene trasferita induttivamente, cioè senza contatto meccanico, nel rotore, generando un campo magnetico mediante bobine”. Ipotizziamo che il grosso anello grigio scuro, che va nel rotore, e il particolare con la bobina più piccola, all’estrema sinistra, siano magneti in ferrite, economici e privi di terre rare. La parte più a sinistra dovrebbe essere fissa e il suo campo magnetico viene modulato dalla bobina che si affaccia su di essa. La bobina più grande è immersa nel campo magnetico variabile dato dall’interazione fra i due magneti, uno fisso e l’altro rotante, e queste variazioni inducono una corrente che va agli avvolgimenti del rotore. È lo stesso principio del trasformatore e dei caricabatterie wireless dei cellulari: l’avvolgimento primario genera un campo magnetico alternato che attraversa l’avvolgimento secondario inducendo in esso una corrente alternata. 

VANTAGGI UTILI - Oltre ai vantaggi derivanti dall'eliminazione delle terre rare, il motore elettrico ZF I2SM elimina le perdite per trascinamento create nei tradizionali motori elettrici PSM (Permanent-magnet Synchronous Machines). I magneti permanenti non si possono infatti “spegnere” e quindi girando creano un campo magnetico variabile che, ancora una volta, “induce” delle correnti nello statore che creano un campo magnetico che frena la rotazione del rotore all’aumentare della velocità (se aiutassero invece di frenare si creerebbe energia dal nulla, situazione desiderabile ma ovviamente contraria ai principi della fisica). Non avere i magneti permanenti consente quindi una migliore efficienza, per esempio nei percorsi autostradali. Secondo ZF l'eccitatore induttivo può ridurre del 15% le perdite nella trasmissione dell’energia al rotore rispetto ai sistemi con le spazzole; l’assenza di terre rare ridurrebbe poi l'impronta della CO2 nella produzione fino al 50%, un taglio attribuibile proprio all’assenza dei magneti permanenti dei motori PSM.

Le spazzole richiedo inoltre uno spazio di installazione “asciutto” e sigillato per evitare che le particelle prodotte dall’usura possano contaminare l’interno del motore. Questo impedisce il raffreddamento a olio, richiede elementi di tenuta aggiuntivi e aumenta l’ingombro assiale del motore di circa 90 mm, cosa che limita l’interscambiabilità fra motori PSM e SESM. I motori elettrici ZF I2SM promettono invece ingombri simili a quelli delle unità PSM, cosa che permette versioni diverse senza modifiche. ZF dichiara che le densità di potenza e coppia sono al livello dei motori PSM e che questi motori faranno parte della sua offerta di powertrain elettrici anche in versioni a 800 volt con chip al carburo di silicio nell'elettronica di potenza.



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Ritratto di mika69
6 settembre 2023 - 09:54
Un passo alla volta. La tecnologia migliora e diventa più sostenibile ad ogni livello. Spero i miglioramenti sia effettivamente quelli promessi. Aspettiamo batterie più leggere e performanti e poi davvero si può cominciare a pensare anche ad un mezzo elettrico. Avanti così !
Ritratto di Edo-R
6 settembre 2023 - 09:56
Sono ritornati alle origini dei motori/generatori elettrici, così come i nostri nonni li avevano pensati non potendo avere magneti permanenti. In realtà, i generatori da centrale di grossa taglia sono realizzati così.
Ritratto di Alfiere
7 settembre 2023 - 13:14
2
Perchè nelle centrali non hai limiti di peso, problemi ad organizzare la manutenzione e soprattutto sono meno costosi. Senza contare che il controllo sull'eccitazione ti consente di gestire la reattiva.
Ritratto di Edo-R
7 settembre 2023 - 13:25
Pienamente d'accordo. Sulla questione costi, probabilmente anche con taglia piccola converrebbe un rotore avvolto, visto che le terre rare saranno oggetto di battaglie aziendali.
Ritratto di Kappa18
6 settembre 2023 - 10:07
Tra l'altro la versione a magneti permanenti, e' molto sensibile al calore, le calamite del rotore tendono a modificare la struttura molecolare (in peggio) gia' a 70 gradi. Quindi molto meglio un rotore avvolto.
Ritratto di ilariovs
6 settembre 2023 - 17:26
Quindi, riassumendo brevemente per quelli POCO ferrati con la tecnologia BEV: - Le terre rare NON sono nelle batterie, ma nei motori elettrici. Ci sono nei catalizzatori delle ICE e nelle celle a combustibile. - Le LFP NON hanno ne Cobalto ne Nichel (così anche le anime candide preoccupate OGGI dei bambini sono apposto). - CATL ha presentato le sue batterie al Sodio (come a Marzo è stata presentata la Xianzi) che non hanno Litio. I motori a rotore avvolto (Megane e-tech) NON hanno terre rare. - Le batterie si riciclano fra il 93 ed il 98%, per cui le discariche saranno le future miniere di Litio. Giusto per dare un quadro d'insieme.
Ritratto di Tistiro
6 settembre 2023 - 18:01
Quindi teniamoci ancora i nostri ferrivecchi fumogeni in attesa di modelli veramente ecologici e a basso prezzo* Prezzo che gli esperti dicevano in abbassamento con l evolvere della tecnologia
Ritratto di ilariovs
6 settembre 2023 - 19:06
Questa potrebbe essere anche una strategia. Attendere la maturazione della promettente tecnologia BEV. Ma ricordando che Bosch ha presentato i suoi nuovi motori elettrici a 800V e gli inverter a carburo di silicio (98% efficienza). Inoltre dai un'occhiata alla Leapmotor T03. In Francia la vendono a 26000€, ha 41KWh di batteria (38 netti), 105CV e 280 Km WLTP. Siamo ancora lontani dal confronto con le termiche però è un altro passo avanti
Ritratto di Tistiro
6 settembre 2023 - 19:39
Quindi siamo d accordo che la tecnologia bev non è ancora pronta sotto diversi punti di vista, pertanto vale anche la pena aspettare qualcosa di piu maturo, un po come fanno quasi tutti. Ad alcuni va già bene cosi però qui mi fermo altrimenti cominciamo con le percentuali :). Ah comunque come prima macchina non comprerò nulla con meno di 60kwh effettivi ad alta efficienza. 50kwh potrebbero andar bene come seconda. 40 cominciano a esser pochi anche come cittadina, 30 manco a parlarne. 20 solo per il nonno che va al bar a vantarsi del suo bolide.
Ritratto di ilariovs
6 settembre 2023 - 21:26
Per una macchina principale 60 KWh sono il minimo sindacale (alla Tesla però). 75/80KWh consigliati se piace viaggiare. Quindi oggi parliamo di MG Trophy 40.250€. Mica due spicci. Per un'utilitaria/seg A 40 KWh vanno bene, perchè in quell'ambito una BEV sta sui 13/14 KWh X 100 Km (anche meno) quindi 250Km tranquilli e reali, già contato il 10% da tenere come minimo. Inoltre la T03 è LFP per cui puoi caricare al 100% senza problemi e 4000 cicli carica/scarica.
Ritratto di Volpe bianca
7 settembre 2023 - 09:59
E il rame da dove lo si prende? Dal Cile? Sempre di miniere si tratta o no?
Ritratto di ilariovs
7 settembre 2023 - 10:35
Il rame però a differenza del petrolio e del gas fra 100 anni lo fondi e rifai rame per la 10°ima volta all'infinito. Invece il petrolio oggi costa 90 fra 10 anni magari 120$ a barile. E pensare che da qui a 10 anni potremmo avere fabbriche di batterie, pale eoliche, pannelli FV e di riciclo di tutte queste cose con centinaia di migliaia di addetto nel settore ed energia a basso costo. Invece la soluzione sarebbe farci spennare dall'OPEC+?
Ritratto di Trattoretto
6 settembre 2023 - 17:38
Questo articolo nuoce alla salute dei gufoni termici.
Ritratto di Trattoretto
6 settembre 2023 - 17:38
La lettura dell'articolo è sconsigliata ai gufoni termici.
Ritratto di BR177
6 settembre 2023 - 17:53
e siamo solo all’inizio! anche a noi è stata data la possibilità di assistere ad una rivoluzione in moto. speriamo i costi si abbattano rapidamente e che le autorità impediscano alle case costruttrici di fare cartello
Ritratto di Mbutu
6 settembre 2023 - 20:33
A me dispiace che ogni volta che esce una notizia su queste innovazioni non ci sia mai la parola "Italia". Stiamo perdendo un'occasione dietro l'altra.
Ritratto di Alfiere
7 settembre 2023 - 13:24
2
In pratica è un brush "virtuale", bella idea e sembra quindi che abbiano risolto un paio di problemi relativi all'induzione.
Ritratto di AZ
7 settembre 2023 - 20:21
Bravi: la tecnologia vince sempre.