Caccia al particolare
Volete riconoscere al primo sguardo la versione aggiornata della
BMW Serie 5, già ordinabile ma in consegna da fine luglio? Guardate gli specchietti: ora integrano gli indicatori di direzione. I designer hanno lavorato in punta di matita al restyling di metà carriera e la vettura può facilmente essere scambiata con il “vecchio” modello. La berlina tedesca (come pure la famigliare e la versione rialzata e col portellone GT) ha ora una mascherina più accentuata, nuovi paraurti e inediti fanali, mentre gli allestimenti (Modern, Luxury e MSport) già dal nome sono “tagliati su misura” per una clientela rispettivamente giovane, classica o sportiva. Quello che, invece, non si vede sono le modifiche di sostanza: tutti i motori sono ora Euro 6 (tranne che per la M5, che arriverà in Italia solo nelle prossime settimane), con conseguente taglio dei consumi dichiarati. Inoltre, debuttano due nuovi motori: il V8 biturbo a benzina da 449 CV della 550i e il due litri a quattro cilindri a gasolio da 143 cavalli della 518d (in pratica una versione depotenziata del 520d da 184 CV, rispetto alla quale anche il consumo medio dichiarato è rimasto invariato: 21,3 km/l).
Dotazione ok, ma gli optional costano
Difficile notare “buchi” importanti nella dotazione della BMW Serie 5 aggiornata: oltre all’immancabile Esp e al “battaglione” di airbag, sono di serie anche il “clima” bizona, il cruise control, il selettore degli stili di guida, i fari allo xeno (ad accensione automatica), il divano frazionato, il sistema di chiamata automatica d’emergenza, la radio cd con prese Aux e Usb e il navigatore con schermo di 10,2”. Certo è che, dopo aver sborsato più di 60.000 euro per questa BMW, è curioso dover pagare per la regolazione lombare dei sedili (370 euro) e per l’indicatore di presenza di veicoli nell’angolo cieco degli specchietti laterali (640 euro). Inoltre, rimangono optional una lunghissima serie di dispositivi che rischiano di far schizzare velocemente verso l’alto il prezzo: per esempio, le sospensioni elettroniche (1.340 euro) e attive (3.740 euro), il sistema a quattro ruote sterzanti (1.780 euro), la telecamera posteriore (430 euro) e il cruise control con frenata e ripartenza automatica (1.580 euro).
Coi “gommoni” beve di più
Durante la presentazione alla stampa della nuova BMW Serie 5, i nuovi propulsori non erano disponibili (rimedieremo con un test su alVolante) e l’unica berlina da provare era la 530d col sei cilindri in linea a gasolio da 258 cavalli. In versione Luxury, alla dotazione standard si aggiungono i fendinebbia a led (i fari con questa tecnologia costano 2.100 euro e si riconoscono a primo sguardo: le luci diurne hanno la forma di anelli appiattiti in alto e in basso), i sensori di distanza anteriori e posteriori e i cerchi in lega di 18 pollici (che fanno anche lievitare i consumi: per la 530d base, con i cerchi di 17’’, la BMW dichiara 19,6 km/l). Dentro, spiccano le finiture in legno e gli interni in pelle. Come la carrozzeria, anche l’abitacolo (dalle finiture curate) non è stato stravolto: la novità principale è il cruscotto interamente digitale (in pratica, uno schermo da computer nel quale è raffigurata la strumentazione) e il nuovo comando a rotella dell’iDrive, la cui superficie ora è sensibile al tocco e può essere usata per tracciare col dito lettere e numeri. Completano il quadro i nuovi rivestimenti e un impianto audio di qualità, marchiato Bang & Olufsen: un “regalino” da 4.050 euro che, però, col suo diffusore al centro della plancia, in alcune condizioni di luce si riflette sul parabrezza (così come la cornice del dispositivo, da 1.420 euro, che proietta la informazioni di guida sul parabrezza stesso). Non manca il portello del baule ad azionamento assistito (570 euro), comandato da un sensore sotto il paraurti posteriore: basta avvicinare il piede.
Va più forte del navigatore
Benché aggiornato nell’elettronica, il turbodiesel a sei cilindri della BMW 530d è una “vecchia conoscenza”: ha grinta da vendere da poco sopra il minimo fino a oltre 4000 giri. È abbinatao all’altrettanto conosciuto (e apprezzato) cambio automatico a otto rapporti con comandi al volante, dagli innesti rapidi e vellutati. Un’accoppiata che, nonostante gli oltre 1700 kg di massa della vettura, rende plausibili i dati dichiarati, che parlano di uno “0-100” in 5,8 secondi e di 250 km/h di velocità massima. Attingendo a piene mani dal listino alla voce “aiuti alla guida”, la berlina tedesca si lascia guidare con facilità disarmante, mascherando abilmente dimensioni e peso. Elevata, come ci si può aspettare, la tenuta di strada, tanto che, complice la buona insonorizzazione, è facile trovarsi senza accorgersene a velocità “proibite”. Alla fine, in questa Serie 5, la cosa che richiede più attenzione non è la strada ma il navigatore, spesso un po’ in ritardo nel fornire le indicazioni...
Secondo noi
PREGI
> Finiture. Curate anche nei punti nascosti e adeguate a prezzo e blasone.
> Guida. Anche fra le curve “guidate” sembra di essere al volante di un’auto ben più compatta.
> Motore. Il “tremila” a gasolio spinge forte a ogni regime.
DIFETTI
> Navigatore. Segnala uscite e svolte troppo a ridosso del punto voluto: a volte si “va lunghi”.
> Optional. Per “attrezzarla come si deve” bisogna spendere parecchio.
> Riflessi. Gli optional nella plancia (sistema audio Bang e Olufsen e proiettore del cruscotto sul parabrezza) in alcune condizioni di luce si riflettono sul vetro.