Realizzare la versione con tetto apribile di una supercar è un’operazione delicata, perché si corre il rischio di alterarne sia l’equilibrio estetico sia quello dinamico, dato che variano l’entità e la distribuzione dei pesi, e magari anche la rigidità strutturale. Nel caso della Maserati MC20 in versione spider, chiamata Cielo, questi problemi sono stati risolti brillantemente. Se possibile, anzi, le grintose ed eleganti forme della MC20 guadagnano ulteriore personalità dall’introduzione del nuovo elemento con doppia gobba alle spalle dell’abitacolo (quello sotto il quale è ricavato l’alloggiamento del tettuccio). Mantenute anche in questa versione le porte che si aprono “ad ala di farfalla”, ruotando verso l’alto e nel contempo allontanandosi dalla carrozzeria. Dal punto di vista tecnico, poi, la raffinata struttura con vasca in fibra di carbonio e compositi abbinata a elementi in alluminio (sviluppata in collaborazione con la Dallara) resta inalterata. E l’aumento di peso è di appena 65 kg (per una massa totale di 1560) rispetto alla coupé.
Al posto del classico tetto fisso, la Maserati MC20 Cielo sfoggia un elemento in cristallo ricurvo di 91x62 cm. Basta un “tap” sul relativo comando del touchscreen nella plancia per scoprire la vettura, vedendo il tettuccio sollevarsi e scomparire sotto il cofano (tramite un sofisticato e compatto sistema di cinematismi e ingranaggi) alle spalle dell’abitacolo: l’operazione di apertura (o chiusura) avviene elettricamente (in un tempo, che abbiamo rilevato, variabile fra 12 e 14 secondi) e può essere effettuata anche in marcia, a patto di non superare i 50 km/h. Il vetro che costituisce il tetto della Maserati MC20 Cielo è elettrocromico, ovvero integra uno strato di cristalli liquidi che, reagendo a un campo elettrico (attivabile con un tasto touch dallo schermo centrale) lo trasforma da trasparente a opaco. Opzione, quest’ultima, utile per schermare l’abitacolo quando il sole scalda troppo.
La Maserati MC20 Cielo (che può già essere ordinata, con i primi esemplari in consegna entro marzo 2023) costa la bellezza di 269.560 euro: oltre 30.000 euro in più della versione coupé. E l’esborso può aumentare in maniera vertiginosa aggiungendo accessori ai quali, peraltro, in vista di un utilizzo pistaiolo, è difficile rinunciare, come il differenziale autobloccante a controllo elettronico (per 2.440 euro può rimpiazzare quello meccanico di serie), i freni carboceramici (12.200 euro) o i sedili alleggeriti con struttura monoscocca in fibra di carbonio (6.710 euro).
Non mancano optional utili nell’uso di tutti i giorni, come il “lifter” (3.660 euro), ossia il sistema che solleva l’asse anteriore di 5 cm e limita il rischio di “toccatine” nella guida in città o quando si affrontano rampe, mentre i principali aiuti alla guida sono contenuti nel costoso “pacchetto Adas” (6.771 euro): monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori, riconoscimento dei segnali stradali e frenata automatica d’emergenza. In compenso, ma è una magra consolazione, sono compresi nel prezzo le sospensioni regolabili a controllo elettronico, i fari full led a orientamento automatico e il navigatore.
Per il debutto della Maserati MC20 Cielo è prevista un’edizione limitata (60 esemplari): la Launch Edition PrimaSerie, contraddistinta dall’esclusiva tinta Acquamarina, una brillante verniciatura cangiante a triplo strato che fa parte delle personalizzazioni disponibili nell’ambito del programma Maserati Fuoriserie. Per la Launch Edition PrimaSerie sono previsti anche interni dall’aspetto particolarmente raffinato: sono giocati sul colore bianco ghiaccio dei rivestimenti in pelle e Alcantara, che contrastano con i numerosi dettagli in fibra di carbonio con superficie opaca. L’esclusività e una dotazione che si preannuncia molto ricca (includendo accessori solitamente optional) portano il prezzo di questa edizione limitata a 320.000 euro.
Collocato alle spalle dell’abitacolo (ossia in posizione centrale-posteriore), il motore della Cielo non differisce da quello della Maserati MC20 “chiusa”: è il 3.0 V6 a 90° denominato Nettuno, un biturbo a benzina con sistema di combustione con precamera (una soluzione derivata dalle competizioni), due iniettori e due candele per cilindro. Eroga 630 CV, che corrispondono a ben 210 CV/litro di potenza specifica; il picco viene raggiunto a 7500 giri, ma il limitatore è tarato a quota 7800. Molto generosa è anche la coppia motrice, pari a 730 Nm, disponibili fra 3000 e 5500 giri.
Le prestazioni velocistiche sono allineate a quelle delle migliori rivali, anche se equipaggiate con motori più frazionati: secondo la Casa, in 2,9” la Maserati MC20 Cielo accelera da 0 a 100 orari e in 9,2 secondi tocca i 200, mentre la punta massima è di 323 km/h. Come il resto della vettura, il V6 Nettuno è prodotto negli stabilimenti di Modena, cosa che per i motori a benzina firmati Maserati non avveniva da un paio di decenni (periodo in cui li costruiva la Ferrari). L’unità, piuttosto compatta anche perché priva di coppa dell’olio (il circuito è a carter secco, col lubrificante contenuto in un serbatoio dedicato), pesa 220 kg. A collegarla alle ruote posteriori c’è un fulmineo cambio robotizzato a doppia frizione e 8 marce.
Una volta calati nel posto guida della Maserati MC20 Cielo, l’impressione è di essere “avvolti” dall’abitacolo: condizione perfetta per una sportiva pensata per dare al pilota il massimo delle emozioni di guida, in questo caso esaltate nella configurazione scoperta che consente di godere – specie agli alti regimi, quando le valvole dell’impianto di scarico sono aperte – dell’eccitante “urlo” del V6 biturbo. Impostazione che si sposa con pratici tocchi di tecnologia, come il retrovisore interno che è, di fatto, un monitor servito da una telecamera rivolta alle spalle della vettura.
Per essere una purosangue sportiva, la Maserati MC20 Cielo è piuttosto attenta alla praticità: pur piccolo, il cassetto di fronte al passeggero è rivestito in morbido tessuto nero, e nella parte anteriore del tunnel c’è la piastra di ricarica wireless per gli smartphone predisposti (conformata in modo da trattenere il telefono anche nella guida sportiva). Presenti pure i ganci appendigiacca dietro le poltrone, ma è un peccato che le bocchette d’aerazione non diano la possibilità di gestire separatamente flusso e portata (si orientano solo di lato, fino a chiudersi). I meccanismi di apertura del tetto non hanno rubato capacità al piccolo bagagliaio posteriore (100 litri, come per la coupé), al quale si aggiunge un vano anteriore di 50 litri (che, però, è poco profondo).
Al centro della plancia, in verità un po’ troppo in basso e quindi fuori dal naturale campo di visione, spicca lo schermo tattile di 10,25” dal quale si gestisce la maggior parte delle funzioni di bordo: dall’apertura del tetto (come già accennato) al “clima” bizona, passando per il navigatore e l’impianto audio (per 4.270 euro si può avere il raffinato Sonus Faber da 695 watt con 12 altoparlanti). Basato sul sistema operativo Android Automotive, il dispositivo supporta il controllo remoto della vettura tramite la app Maserati Connect e può aggiornarsi automaticamente via Internet. Digitale pure il cruscotto, costituito da un display dalla medesima diagonale dell’altro: è personalizzabile e può anche mostrare le mappe del navigatore.
Con la Maserati MC20 Cielo vengono introdotti miglioramenti di dettaglio estesi anche alla coupé: per esempio, il rivestimento in Alcantara del volante (che ospita pure il pulsante d’avviamento, colorato di blu, e quello per attivare il launch control) è ora di serie, e i paddle (lodevolmente fissi) per la selezione manuale delle marce sono stati rivisti, come pure i pulsanti d’accensione delle luci.
Piuttosto “pulito” il tunnel che separa le poltrone: ospita i comandi degli alzacristallo, quello del volume dell’infotainment, due pulsanti per gestire il cambio e la “manopolona” delle modalità di guida. Quest’ultima, anch’essa aggiornata con l’arrivo della Maserati MC20 Cielo, ha guadagnato un piccolo display touch che fornisce pure alcune indicazioni (modalità selezionata, stato delle sospensioni ed Esc disabilitato).
Il programma di guida GT proposto all’avvio del motore favorisce il comfort su strada, mentre quello denominato Wet addolcisce l’erogazione del V6 per rendere la vettura più “amichevole” sui fondi viscidi. La modalità Sport, adatta anche alla guida in circuito, fa aprire le valvole nello scarico a 3500 giri anziché a 5000, accrescendo il rombo del motore; inoltre, rende più sensibile l’acceleratore, velocizza il cambio e irrigidisce le sospensioni, rendendo nel contempo più “permissiva” l’elettronica di controllo.
La soglia di intervento dei controlli elettronici della Maserati MC20 Cielo si innalza ulteriormente nella modalità Corsa (l’unica associabile al dispositivo launch control), che lascia le valvole nello scarico sempre aperte, incattivisce la risposta del V6 e adegua di conseguenza cambio, controllo di trazione e sospensioni; per i piloti esperti, non manca la possibilità di escludere il controllo di trazione.
Scorrendo il dito sul display del controller si abilita la manopola alla regolazione delle sospensioni, che presentano uno schema a doppio braccio oscillante e sono abbinate ad ammortizzatori attivi a controllo elettronico. I livelli disponibili in combinazione con le modalità GT e Sport sono quelli denominati Soft e Mid, mentre il programma di guida Corsa accetta la regolazione Mid oppure la Hard; quest’ultima è la più rigida disponibile ed è ideale per l’asfalto levigato di un circuito.
Godersi la Maserati MC20 Cielo in un tortuoso percorso di montagna col tetto aperto e il motore che entra ancora più prepotentemente nell’abitacolo, è davvero appagante. I “wow!” sgorgano spontanei in ogni curva, in ogni frenata, in ogni seppur timida accelerazione. E la calibrata risposta dello sterzo a ogni piccola azione sul volante, la fluida prontezza con la quale si tracciano le traiettorie divorando curve e controcurve, assieme all’ampio margine per effettuare correzioni quando si commette un piccolo errore, cementano presto la sensazione di essere un vero pilota alla guida di una vettura da competizione.
Con la determinante aggiunta di una tenuta laterale sopraffina, dovuta anche alle larghe gomme Bridgestone Potenza Sport, alla relativa facilità di gestione del sovrasterzo quando la vettura parte di coda, e a sospensioni a controllo elettronico che oltre a garantire un comfort inatteso “copiano” perfettamente anche i fondi più ondulati e irregolari, ci si trova fra le mani una sportiva da divertimento puro, con la quale buttarsi a capofitto nei “track day” in qualsiasi pista del mondo.
Guidando la Maserati MC20 Cielo sulle strade aperte al traffico, però, bisogna fare i conti con la scarsa visibilità posteriore (dovuta ai fianchi larghi del retrotreno che coprono l’inquadratura degli specchi) e di tre quarti posteriore da destra (a causa della struttura di copertura del tetto retrattile) che rende problematiche le immissioni da sinistra nelle strade a elevato scorrimento: per questo, i sensori dell’angolo cieco negli specchi non dovrebbero essere optional. Altri due piccoli nei che si manifestano quando si guida sportivamente con continue accelerazioni e frenate, riguardano la cintura di sicurezza che preme fastidiosamente sulla clavicola sinistra e (per chi ha piedi lunghi) la vicinanza dei pedali del freno e dell’acceleratore.
L’esuberanza del 3.0 biturbo della Maserati MC20 Cielo va centellinata con attenzione. Con le accelerazioni che è capace di imprimere, se non si presta attenzione ci si ritrova alla fine dei rettilinei prima del previsto e andando molto veloci: occorre valutare con cura gli spazi e la velocità con la quale ci si approssima a una curva, anche perché la guida diventa più nervosa e richiede più decisione per gestire lo sterzo. Per quanto il motore sia trattabilissimo e in grado di riprendere nelle marce lunghe anche da meno di 1500 giri, diventa brutale, incollando al sedile, da 4500 a 7800 giri, regime dove il velocissimo cambio robotizzato a otto marce (che ha la prerogativa di scalare automaticamente, facendo la “doppietta”, quando si frena con decisione) ordina il passaggio al rapporto successivo cui fa seguito un’ulteriore “botta” nella schiena.
Dunque la Maserati MC20 Cielo è da “maneggiare con cura”, anche perché i pur potentissimi freni carboceramici su strada non mantengono sempre la temperatura ottimale e di conseguenza non risultano tanto pronti alle piccole e medie pressioni: per garantire tutta la loro formidabile potenza, occorre premere forte sul pedale.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 3000 |
No cilindri e disposizione | 6 a V di 90° |
Potenza massima kW (CV)/giri | 463 (630)/8000 giri |
Coppia max Nm/giri | 730/3000-5500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 261 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 8 (robotizz. doppia friz.) + retromarcia |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 325 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 2,9 |
Consumo medio (km/l) | 8,7 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 467/197/122 |
Passo cm | 270 |
Peso in ordine di marcia kg | 1560 |
Capacità bagagliaio litri | ant. 50 litri, post. 100 litri |
Pneumatici (di serie) | ant. 245/35 R 20 - post. 305/30 R 20 |