PRO LEWIS - Con un Mondiale di
Formula 1 2015 che parla sempre più la lingua di Lewis Hamilton (avanti in classifica di 28 punti rispetto al proprio compagno di squadra Nico Rosberg), il
Gran Premio d’Italia in programma sullo storico circuito di
Monza questa settimana appare il crocevia di una stagione già delineata: colpi di scena a parte, beninteso, perché solo due tappe fa, al Gran Premio d’Ungheria, il tedesco della Mercedes era capoclassifica virtuale a causa delle traversie subite dall’inglese. La partita, insomma, appare fortemente indirizzata in una direzione, ma non certo chiusa: le variabili in gioco sono molteplici, anche se a Rosberg servirebbe più di una prestazione maiuscola per riaprirla realmente, insieme a qualche prolungata impasse per Hamilton.
PIRELLI SPIEGA - In terra brianzola, data per scontata la superiorità sulla carta delle monoposto con power unit Mercedes - il carico aerodinamico sarà basso, con una messa a punto concentrata più che altro sulla velocità massima raggiungibile in rettilineo - sono gli pneumatici a tornare alla ribalta, se non altro perché la Pirelli presenterà il risultato delle indagini svolte in seguito all’episodio di Spa che ha privato Vettel del podio. La casa porterà due mescole, media e soffice, con un divario prestazionale atteso pari a circa un secondo al giro: il problema non sarà l’usura (è prevista una strategia di una sola sosta: almeno, questa è quella che lo scorso anno adottò il vincitore Hamilton, ma nel 2014 si correva con dure e medie), quanto la gestione delle gomme. I cordoli impongono sollecitazioni alla carcassa, mentre quelle laterali sono determinate dai curvoni in appoggio (Parabolica su tutti) e quelle longitudinali dalle frenate e dalle successive ripartenze - si pensi alle varianti Goodyear e della Roggia.
VALZER DI MOTORI? - Per il 2016, con la riconferma di Raikkonen (foto sopra) alla Ferrari, il mercato piloti appare chiuso per le scuderie di punta: tuttavia, varie ipotesi legate ai motori aprono nuovi scenari in prospettiva. Voci di corridoio ipotizzano una fornitura Mercedes per la Red Bull, con la Renault destinata a rilevare il team Lotus (sul podio a Spa, agguerrita a Monza, ma con una situazione finanziaria non facile da dipanare) o a prendersi uno stop. In questo caso sarebbe possibile trattenere con una certa facilità Daniel Ricciardo, rivelazione del 2014 e sempre coriaceo (ma non vincente, e per questo scontento) nel 2015: ipotesi tutta da verificare, certo, ma affascinante. Difficile, se non altro per una questione di equilibrio (il che, vista l’esangue griglia di partenza del Circus, presuppone un intervento di Bernie Ecclestone), pensare a una doppia fornitura, anche in favore della Toro Rosso: il Campionato diverrebbe una sorta di monomarca Mercedes o quasi, almeno sotto la pelle delle monoposto. In questo caso, si potrebbe pensare a una fornitura Ferrari - e magari a un’idea-Verstappen per il 2017. Ma da qui a due anni, più che un’ipotesi, è assoluta certezza che passerà molta acqua sotto i ponti, anche perché chi gestisce le cose in casa Red Bull, vale a dire Helmut Marko, non è mai stato tenero in tema di contratti: e se l’olandese dovesse confermare nel 2016 quanto di buono espresso già al debutto in questa stagione, il suo diverrebbe il nome più caldo nel mercato piloti.