PARTENZA AL RALENTI - Le speranze della Ferrari di vincere il Gran Premio del Giappone 2019 di Formula 1 durano meno di trenta secondi, giusto il tempo di rovinare alla partenza il sorprendente esito delle qualifiche (posticipate a causa del tifone Hagibis): dopo aver stentato nelle prove libere, Sebastian Vettel e Charles Leclerc stabiliscono il primo e secondo miglior tempo, davanti alle Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton. Al via infatti i due ferraristi combinano però un "patatrac", partendo al rallentatore e facendosi superare da Bottas.
FALSA PARTENZA? - Non è solo l'indecisione alla partenza a complicare la gara delle Rosse: Vettel infatti fa avanzare la sua Ferrari SF90 prima dello start, mentre Leclerc si tocca con la Red Bull di Max Verstappen, danneggia il musetto e rischia una penalità. Leclerc riesce comunque a difendere la terza posizione, ma al quarto giro viene richiamato ai box per sostituire il musetto; rientra diciottesimo, senza speranze di arrivare a podio. Al decimo giro arriva la comunicazione che Vettel è sotto indagine per aver anticipato la partenza, ma i commissari decidono di "graziarlo". Da questo momento inizia una gara con pochi altri scossoni, perché Bottas è già irraggiungibile e alle sue spalle Vettel e Hamilton si contendono la seconda posizione.
DUELLO FINALE - Nella "girandola" di soste ai box Hamilton fa sua la testa della corsa, ma la Mercedes sceglie per lui una strategia con due pit stop, uno in più di quella che seguono Bottas e Vettel. Hamilton però non sembra volersi fermare per la seconda sosta, consapevole che un nuovo pit stop lo farebbe scivolare al terzo posto, ma a dieci giri dalla fine entra nella corsia dei box e dà strada a Bottas e Vettel. C'è ancora tempo per un duello con il ferrarista, che tiene duro e difende la seconda posizione. Leclerc invece deve accontentarsi della sesta posizione.
FESTA PER LA MERCEDES - Il primo e terzo posto regala alla Mercedes il sesto titolo costruttori in Formula 1, una vera e propria impresa considerando che sono arrivati tutti consecutivamente: soltanto la Ferrari ci era riuscita prima. La scuderia tedesca è quinta nella classifica per il maggior numero di titoli costruttori, dietro alle Ferrari (con sedici affermazioni), Williams (nove), McLaren (otto) e Lotus (sette).