Il campionato 2022 di Formula 1 potrebbe già avere un potenziale vincitore. Sì, perché con il primo posto ottenuta oggi nel Gp d’Ungheria, Max Verstappen, che partiva decimo, è salito a quota 258 punti, 80 lunghezze più di Leclerc, che di punti ne ha 178. Un abisso praticamente impossibile da colmare. Ed è un peccato perché la Ferrari come monoposto ha dimostrato di essere sempre molto veloce, ma alla Ferrari, evidentemente, c’è più di qualcosa da registrare al muretto, dove, come oggi, vengono prese decisioni sbagliate, penalizzanti per i piloti.
E la Ferrari deve guardarsi anche dal ritorno della Mercedes, tornata molto competitiva, tanto da concludere la gara al secondo e al terzo posto con Hamilton e Russell. Il pilota inglese della Mercedes, partito settimo, ha fatto una grande gara confermando in grande crescita. Tornando al vincitore Max Verstappen, all’ottavo assolo stagionale (28esima in carriera), la vittoria di oggi è forse quella più netta di tutta la stagione, arrivata, addirittura, dopo un testacoda.
Il poleman Russell è partito bene, mantenendo il primo posto, con Sainz e Leclerc ad inseguire. Verstappen, partito decimo, ha guadagnato due posizioni e, all’ottavo giro, dopo aver infilato Perez e Ocon, si è trovato già al sesto posto. Nel valzer dei pit stop, Verstappen, ha montato le medie, esattamente come Russel. Le due Ferrari hanno approfittato della situazione ritrovandosi in testa; le due rosse di Sainz e Leclerc si sono fermate al 18° e al 21° giro. Il monegasco è rientrato davanti a Sainz e dietro a Russel. Leclerc, che ne aveva di più, ha sferrato l’attacco decisivo a Russel, ritrovandosi in prima posizione.
Al 38° giro la mossa che ha determinato l’andamento del Gp: Verstappen si è fermato montando gomma media, Leclerc invece ha messo gomma dura. L’olandese, in grande spolvero, ha superato Leclerc, ritrovandosi in testa, con Leclerc secondo e Russel terzo. Il monegasco, in grandissima difficoltà con le gomme, è stato quindi costretto a rientrare ai box e montare le morbide, ma, ovviamente, la frittata ormai era già fatta. Fa riflettere che, a parità di gomme, Hamilton era molto più veloce di Sainz, segno evidente che oggi la Ferrari, al di là degli errori di strategia, era comunque più in difficoltà degli altri Gp.