KUBICA È PRONTO - Come finirà tra Felipe Massa e la Ferrari? Se ci dovessimo limitare a quanto visto e sentito a Monza in occasione del GP d’Italia, logica vorrebbe che a fine stagione il brasiliano e il team italiano giungessero alla risoluzione anticipata del contratto. Probabilmente non sarà così. Perché Massa gode ancora di ottimi agganci all’interno della Ferrari, su tutti il presidente Luca di Montezemolo e finché questi rimane al timone di comando, una monoposto per lui ci sarà sempre. Però, girano sempre più consistenti le voci che Montezemolo sia sul punto di lasciare non solo Maranello, ma tutto il Gruppo Fiat. Ed ecco che pronto, prontissimo, Robert Kubica passerebbe dalla tuta giallo-ape a quella rossa.
MASSA IMBRONCIATO - Fantascienza? Mica tanto. Ma perché Massa a Monza ha raggiunto il punto massimo di collisione con lo staff Ferrari? Che nei tre giorni trascorsi in Lombardia non ha fatto nulla per frenarlo, come invece era accaduto platealmente a Hockenheim. In Germania, a fine luglio, Massa aveva messo su il broncio e da quel giorno di estate piena non l’ha più tolto. Venire umiliato in quella maniera è stato qualcosa di insopportabile. Il suo orgoglio è stato ferito, qualcosa si è rotto nel suo cuore. Anche se avrebbe dovuto capirlo da un pezzo che Fernando Alonso ne aveva di più. Se a Spa aveva potuto giocarsela bene finendo davanti allo spagnolo sia in qualifica sia in gara, conclusa con un non esaltante quarto posto, a Monza gli è andata giù la catena. Seppur senza particolari motivi.
PAROLE FUORI POSTO - Quando il team e la logica, volevano che Alonso trovasse nel circuito di casa della Ferrari i punti per non perdere il treno del mondiale, Felipe se ne è uscito con la frase: “A Monza farò di tutto per vincere”. Una stonatura rumorosissima. In qualifica Alonso lo ha battuto e Massa ha rosicato. Alla prima variante dopo il via, l’ormai numero due della Ferrari ha tentato il colpaccio affiancando l’altra F10, provando a superarla di forza. Le due ruote anteriori si sono leggermente toccate però, nell’allungo verso la Roggia, Massa aveva la linea peggiore, quella esterna. Alonso ha quindi avuto la meglio ed il dualismo è finito lì. Il già due volte campione del mondo ha vinto dopo un bel confronto con Jenson Button, Massa ha festeggiato il terzo posto. Sembrava tutto bello. Ma a motori spenti, pochi secondi dopo che il vincitore aveva fatto sapere al mondo quanto erano stati bravi i meccanici a permettergli di rientrare in pista davanti all’inglese della McLaren, Massa ha detto esattamente l’opposto, tirando la croce sugli stessi ragazzi del team colpevoli di avergli fatto perdere il secondo posto.
UN RUOLO ALLA RUBINHO - Versione tutta di Massa però, perché a conti fatti difficilmente, anche con un pit-stop super, sarebbe riuscito a mettersi dietro Button. Ora resta da capire come Massa si comporterà nei prossimi appuntamenti. Monza ha definitivamente decretato che Alonso è il numero uno nel team di Maranello (nel caso ancora qualcuno non l’avesse capito), ma Felipe nutriva sempre qualche speranza, dopo Spa, di poter rimandare questo “decreto legge”. Adesso non potrà fare che la seconda guida. Un ruolo alla Rubens Barrichello, che aveva accettato di buon grado quando era al fianco di Michael Schumacher e che poi aveva ripetuto con Kimi Raikkonen nel 2007, ma dall’anno seguente si era guadagnato i galloni del capitano con quel mondiale perso all’ultima curva di San Paolo. Nel 2009 aveva regolato il finlandese, seppur a stento, e pensava di ripetersi con Alonso. La realtà è stata brutale. Se farà gioco di squadra, Massa recupererà il credito perduto, se continuerà a tenere il broncio, la frattura diverrà sempre più insanabile. Il futuro di Felipe è nelle mani di Massa.