Auto e Moto d’Epoca 2023: le magnifiche 10 (più una)

Nel 2023 ricorrono i sessant’anni dell’Alfa Romeo Giulia Sprint GT, tra i modelli rimasti più famosi nella storia del Biscione grazie alla bellezza della linea firmata Bertone, opera di Giorgetto Giugiaro, e all’esuberanza dei suoi potenti motori quattro cilindri bialbero. Lo stand del Registro Italiano Alfa Romeo omaggia la leggendaria coupé della casa milanese con un esemplare stradale del 1964 in eccellenti condizioni di conservazione e una 1600 GTA da corsa preparata dall’Autodelta, lo storico reparto corse dell’Alfa Romeo.

Da un toro toro all’altro, nel segno dell’unicità. Vale uno scatto, e magari una bella chiacchierata con i curatori del Museo Ferruccio Lamborghini, la Lamborghini Miura targata Bologna 608732. Che non è una qualsiasi P400 SV rossa, ma quella appartenuta al fondatore della casa del toro. Solo a guardarla, vengono i brividi.

Il suo nome ufficiale è una sigla, 420 M-58, ma tutti la conoscono come Maserati Eldorado, per via dell’omonima industria produttrice di gelati, la prima azienda estranea al mondo delle corse ad aver dipinto con i propri colori la livrea di un’auto da corsa. Questo bolide, mosso da un V8 con più di 400 CV, nel 1958 è stato guidato da Stirling Moss nella seconda e ultima 500 Miglia di Monza, un’avvincente corsa di durata in cui le monoposto europee di Formula 1 sfidarono quelle americane della Indycar. 

È unica al mondo ed è stata costruita sulla base di un modello prodotto in serie nel 1938 da una piccola bottega emiliana. Sotto le filantissime e aerodinamiche forme della Fiat 1500 6C Turolla, opera dell’Officina Meccanica fondata dal geometra Renato Turolla, si celano il telaio e il motore a sei cilindri in linea a valvole in testa della Fiat 1500 di normale produzione. A cavallo tra l’inizio e la fine della Seconda guerra mondiale questa grintosa fuoriserie ha preso parte a svariate edizioni della Mille Miglia.

È la station wagon che non ti aspetti, persino tra i padiglioni di una fiera ricca di sorprese e rarità come Auto e Moto d’Epoca. A Bologna, tra i gioielli dello stand della carrozzeria Touring Superleggera, attira sguardi stupiti a non finire la Bellagio Fastback, elegantissima giardinetta basata sulla Maserati Quattroporte di quinta generazione, quella mossa da un 4.2 V8 con 400 CV di derivazione Ferrari abbinato a un cambio robotizzato a sei marce. Tra i dettagli che strizzano l’occhio al passato, i cerchi in lega in alluminio forgiato, ispirati nello stile a quelli della Maserati Biturbo degli anni ’80.

Si respira tutta la magia e il fascino unico della Mille Miglia, di fronte alla alla vedette dello stand della corsa più bella del mondo. Si tratta di una OM 665 Superba identica a quella con cui, nel 1927, Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi tagliarono per primi il traguardo della prima edizione della Freccia Rossa, percorrendo gli oltre 1.600 chilometri del percorso da Brescia a Roma e ritorno in poco più di 21 ore a una velocità media di 77,2 km/h. Il legame tra la OM 665, costruita dalle Officine Meccaniche di Brescia a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento e soprannominata “Superba” grazie ai suoi numerosi successi sportivi e alla sua grande affidabilità, è così forte che ancora oggi questo modello viene accettato d’ufficio alla rievocazione storica della gara e chi la guida ha il privilegio di partire per primo, davanti ai bolidi dei marchi più blasonati come Porsche, Ferrari, Aston Martin, Bugatti, Alfa Romeo, BMW e Mercedes.

Gli amanti della guida in fuori strada avranno di che lustrarsi gli occhi allo stand del Registro Storico Land Rover, che quest’anno ad Auto e Moto d’Epoca racconta la favolosa avventura del Camel Trophy con una speciale Land Rover Discovery, quella con cui il team italiano formato da Carlo Rinaldi ed Emilio Previtali partecipò all’edizione del 1991 in Tanzania-Burundi. L’auto porta con orgoglio i segni delle battaglie che ha dovuto affrontare nella giungla, ed è completa di tutto l’equipaggiamento speciale montato all’epoca dalla fabbrica e che comprende, tra gli altri, accessori utili in situazioni estreme come piastre per la sabbia, vanghe, verricello, taniche di gasolio supplementari, paravacche e una coppia di cavi d’acciaio per proteggere il parabrezza dai rami.

La casa del Tridente condensa la storia della sua berlina di lusso, che nel 2023 taglia il traguardo dei sessant’anni, con due esemplari in rappresentanza del modello di prima e di ultima generazione. La Maserati Quattroporte dei giorni nostri, rifinita in una sofisticata tinta multicolore in cui i toni del blu si dissolvono prima in grigio e poi in bianco, è affiancata da una prima serie come nuova. Ad accomunarle, oltre all’eleganza regale della carrozzeria, la presenza di un motore V8 sotto il cofano: quello del 1963 fornisce 260 CV, 270 in meno rispetto all’unità di pari frazionamento che muove l’auto di oggi.

Con la loro originalissima e super aerodinamica carrozzeria “bisiluro” a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 hanno macinato record su record. Tra le perle del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino sbarcate nei padiglioni di Bologna Fiere c’è anche la Tarf I, progettata dall’ingegner Piero Taruffi nel 1948 e titolare di ben 22 primati internazionali di velocità. A farle compagnia, dopo lunghi anni di lontananza, la “gemella” Tarf II (nella foto), nata dalla stessa matita e normalmente custodita nelle sale del Louwman Museum, nei Paesi Bassi.