100 MILIONI DI EURO - Sarebbe un investitore indiano l'ancora di salvezza della De Tomaso. Come riportato dal quotidiano La Repubblica, la famiglia Rossignolo, che sta rilanciando lo storico marchio italo-argentino, avrebbe stretto un accordo con un investitore istituzionale indiano disposto a rimpinguare le casse dell'azienda con 100 milioni di euro. Una cifra che dovrebbe permettere di pagare i salari dei 900 dipendenti e le rate d'affitto dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco dove verrà assemblata la crossover Deauville (nella foto sopra), primo di tre modelli di lusso che vuole mettere in commercio la De Tomaso: oltre alla crossover, si parla di una coupé erede della mitica Pantera (leggi qui per saperne di più) e di una citycar.
Il prototipo di quella che potrebbe essere l'erede della Pantera, sorpreso fuori dai cancelli dello stabilimento di Grugliasco.
MANCANO I SOLDI - Ricordiamo che nell'autunno del 2009 l'imprenditore Gianmario Rossignolo ha comprato il marchio De Tomaso (leggi qui la news) e stretto con l'allora giunta della regione Piemonte un accordo per la produzione di nuovi modelli negli stabilimenti ex Pininfarina di Grugliasco, Torino, salvando il posto di lavoro di circa 900 operai. Un'operazione per la quale Rossignolo avrebbe dovuto ricevere dalla regione Piemonte investimenti per 18 milioni di euro. Una copertura finanziaria venuta in parte a mancare per il cambio della giunta che avrebbe fatto saltare anche diversi finanziamenti bancari, come uno di 5 milioni del Montepaschi di Siena, mettendo in ginocchio la De Tomaso (leggi qui per saperne di più).