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Design del gruppo Stellantis: il cambio di passo secondo Gilles Vidal

Pubblicato 09 ottobre 2025

Dal rétro design all’intelligenza artificiale all’importanza della storia: il nuovo numero uno dello stile dei marchi europei del gruppo Stellantis traccia la direzione da seguire per vivere da protagonisti la rivoluzione dell’auto.

Design del gruppo Stellantis: il cambio di passo secondo Gilles Vidal

GRANDI MARCHI, GRANDI SFIDE

“Quelle che siamo chiamati ad affrontare sono le sfide più difficili degli ultimi trenta-quarant’anni. La velocità con cui il settore automobilistico si sta evolvendo è impressionante”. Gilles Vidal (nelle foto), fresco di nomina a responsabile dello stile dei marchi europei del gruppo Stellantis, arriva a Torino con un’esperienza trentennale nel mondo del car design e la piena consapevolezza del delicato compito che lo attende: tenere i fili del design di tantissimi brand e modelli diversi, riannodando in corsa quelli pendenti “per creare auto che non siano semplicemente belle ed efficienti, ma anche capaci di uscire fuori dal coro ed essere coerenti con il valore e l’immagine del marchio che portano sul cofano”.

IL VALORE DELLA STORIA

Ieri, durante una tavola rotonda con un piccolo gruppo di giornalisti italiani (qui la news), Vidal ha abbozzato la sua visione sulla “filosofia” che i centri stile dei 14 marchi sotto la sua guida dovranno seguire per sfruttare appieno “il potenziale enorme del gruppo” e disegnare auto straordinarie nel senso più letterale del termine, ossia “capaci di uscire dall’ordinario”. Per riuscirci, secondo il manager francese classe ’72, bisognerà individuare “il giusto mix tra esperienza e flessibilità”. Per giocare alla pari con i migliori servirà “una mentalità aperta” e non perdere mai di vista la storia del marchio: “La domanda che dobbiamo farci è: se questo marchio scomparisse domani, come reagirebbe la gente?”.

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“LA MENTE UMANA? INSOSTITUIBILE”

Vidal, che ha iniziato a disegnare automobili nel 1996 alla Citroën e, quindi, ha vissuto in prima persona tutte le tappe della rivoluzione digitale del design automobilistico, ha parlato anche di intelligenza artificiale: “È uno strumento potentissimo ed è molto utile in diverse fasi della progettazione. Per esempio, si può chiedere all’AI di generare cento, duecento, volendo anche mille proposte di stile sulla base delle istruzioni che le si forniscono, ma anche di creare dei modelli per studiare alcuni dettagli a progetto quasi ultimato. Ma un computer, per quanto velocissimo e intelligente, non potrà mai sostituire la creatività della mente umana”. 

RÉTRO DESIGN? NON PER FORZA…

Un altro tema appassionante emerso nel corso della chiacchierata è quello del rétro design, su cui qualche anno fa Vidal, all’epoca numero uno dello stile della Renault, ha fatto brillantemente leva per plasmare le forme della 5 elettrica. “Le auto retrofuturistiche - sostiene il manager transalpino - possono funzionare, ma deve valer la pena farle. In passato l’Alfa Romeo l’ha fatto con la 147 e la 156, ma francamente oggi, se dovessi scegliere una musa ispiratrice, opterei per un’auto più vecchia. Diciamo abbastanza vecchia per tornare di nuovo di moda”. 

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ALFA ROMEO E FIAT, AVANTI TUTTA

Il focus della tavola rotonda di ieri erano i marchi italiani del gruppo Stellantis e, secondo quanto riportato da Vidal ad alVolante a margine dell’incontro, Fiat e Alfa Romeo hanno intrapreso la strada giusta. “La Grande Panda è proprio quel genere di auto che ci si attende da un marchio come Fiat - afferma Vidal -, ma non è detto che tutte le Fiat del futuro le somiglieranno. Certo, le luci a pixel sono uno spunto che con ogni probabilità riprenderemo, ma la cosa davvero importante è rimanere il più possibile aderenti allo spirito del marchio”. L’Alfa Romeo, invece, con la baby-suv Junior ha segnato una rottura netta con il passato, ma Vidal in questo vede un’opportunità anziché un problema: “Quando due anni fa l’ho vista la prima volta ho subito pensato che fosse un’auto perfetta per la sua categoria. Non è una macchina spettacolare, ovviamente, ma è intelligente e non fa a pugni con i valori del marchio”. 

LA MASERATI? DEVE FARE UNO SCATTO

E se con i designer della Lancia Vidal deve ancora incontrarsi per mettere a fuoco lo stato dei progetti futuri, sulla Maserati la visione è molto chiara: “È un marchio che cambia stile ogni vent’anni da quando è stato fondato: le Maserati degli anni ’50, ’70 e ’90, non a caso, sono auto molto diverse tra loro. Quelle di domani rimarranno eleganti, ma lavoreremo sul trattamento di forme, superfici e luci per renderle più spettacolari”.



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Ritratto di Volpe bianca
9 ottobre 2025 - 14:28
"La Junior non fa a pugni con i valori del marchio". Un suv con un posteriore orribile e un tre cilindri francese infatti fa parte della tradizione Alfa, giusto?
Ritratto di Ricci1972
9 ottobre 2025 - 14:36
3
So che sono cose che poi non guarda nessuno...ma sospensioni McPherson all'anteriore e ponte torcente al posteriore non me li ricordo come tradizione Alfa...
Ritratto di Volpe bianca
9 ottobre 2025 - 15:33
Di Alfa non è rimasto niente ormai
Ritratto di Oxygenerator
10 ottobre 2025 - 09:06
Che palline….. Alfa é morta 40 anni fa. Su, fatevene una ragione. E che @@ con sta tradizione…
Ritratto di Ricci1972
10 ottobre 2025 - 12:10
3
Sui 40 anni senza Alfa concorderei se non avessero fatto la Giulia attuale (ancora per poco) ed anche la 4C.
Ritratto di Ilmarchesino
10 ottobre 2025 - 11:40
3
Hanno spostato pure la targa per fare capire meglio che nn è Alfa...che delirio
Ritratto di 63 BULLDOZER
10 ottobre 2025 - 16:01
@Ricci1972 In realtà, sono gli schemi di Alfasud e 33... Che stavano in strada in modo assolutamente superbo. Del resto, pure la prima Giulia (come anche tutte le sue derivate, dalla Gt alla Duetto/Spider), dietro, montava un banalissimo assale rigido. Alla fine della fiera, ciò che fa la differenza è la messa a punto e l'equilibrio generale, ché pure uno schema sulla carta semplice e addirittura banale può diventare efficace e divertente come neanche ci immaginiamo.
Ritratto di stat
10 ottobre 2025 - 18:55
@63 L'analogia inizia e finisce con l'assale rigido…Le Alfasud, una volta risolti i problemi di ruggine, e le 33 erano tra le migliori compatte dell'epoca a livello europeo (l'Alfasud TI poteva competere con la prima Golf GTI): sicuro di poter dire lo stesso della Junior (col suo modesto puretech), che in Italia fa i numeri con le flotte e le Km0 e nel resto d'Europa non si vende ?
Ritratto di 63 BULLDOZER
11 ottobre 2025 - 13:59
@stat L'Alfasud (terza serie del 1981) è stata l'auto dei miei 18 anni: usata di terza mano e con già 12 anni sulle ruote... Ma c'erano i limiti di potenza per neopatentati e io volevo un'Alfa. La 33 (seconda serie) è stata l'auto dei miei vent'anni e l'ho amata tanto (come del resto anche tutte le altre Alfa che ho avuto dopo di lei). Chiaro, quindi, che le ho ben presenti e che so benissimo dove iniziano e finiscono le analogie. Ma io rispondevo ad un messaggio in cui si riduceva tutto ad uno schema sospensivo valutato sulla carta. E torno a dire che non puoi consacrare o fustigare un'auto basandoti su uno schema sospensivo freddamente letto in una scheda tecnica. Bisogna provarla, un'auto. Stop. Nel merito della questione, non puoi attendeterti da un crossover del 2025 la stessa efficacia stradale di una berlina di 900 chili bassa e stesa per terra degli anni Settanta/Ottanta. E questo lo so. Però so anche che dalle prove su strada emerge una Junior superiore alle concorrenti del segmento in termini di guidabilità e piacere di guida.
Ritratto di Ricci1972
11 ottobre 2025 - 14:16
3
Si può fare un'ottimo setting di uno schema di sospensioni qualsiasi, ma a parità di "impegno" da un quadrilatero deformabile all'avantreno e multilink al posteriore otterrai sempre un risultato migliore rispetto ad un McPherson anteriore e ponte torcente posteriore. In famiglia abbiamo avuto una Alfasud Super dal 1977 al 1988. La volle mio padre che guidava le volanti della Polizia e voleva un'Alfa. Su quell'auto mi ha portato a guidare le prime volte a 12 anni (sono un 72). Era sicuramente il top di quel segmento, aveva anche 4 freni a disco, ma la tecnica si è evoluta. L'Alfa di oggi è solo una copia "migliorata" di un progetto francese che nulla ha a che vedere con quello che un'appassionato si aspettava da Alfa secondo la linea che voleva seguire (senza mai averlo poi fatto) Marchionne.
Ritratto di Challenger RT
9 ottobre 2025 - 15:56
L’unica soluzione è il Retro- Design! Sono 18 anni che la Fiat 500 tira e 25 per la Mini . Ora la.nuova Renault 5 ha colpito nel segno anche se stupidamente solo elettrica. Quindi avanti con Citroen Nuova 2CV e basta col marchio DS, ma un’ammiraglia che sia una nuova retrò DS o anche CX ( come in parte lo era stata la bellissima C6). Per Lancia c’è spazio solo per una Nuova Strato’s su base Ferrari da vendere a circa 250.000 euro, così i lancisti avranno pane per i loro denti… Alfa dovrebbe seguire l’ispirazione di Dodge con auto retrò a trazione posteriore utilizzandone piattaforme e anche motori… Fiat con la Nuova 500 finalmente a benzina e con la Pandona Lego è a posto. Maserati ha la splendida MC20, forse un po’ sovraprezzata, e dovrebbe reinventarsi una berlina come la splendida Ghibli ( ma questa volta senza oltraggiosi diesel) e magari delle nuove piccole e squadrate Biturbo a prezzi per quasi tutti. Peugeot ha un suo stile che sembra andare.. Ultimo problema i motori, da reinventare con nuovi 4 cilindri benzina e i V6 e V8 americani e italiani… in prestito da Ferrari…
Ritratto di giocchan
9 ottobre 2025 - 16:25
Una nuova Citroen BX la vedrei stra-bene.
Ritratto di Ricci1972
9 ottobre 2025 - 18:38
3
Cerca Citroen DS 23 moderna su google, c'è un restyling che è stupendo.
Ritratto di lucaconcio
9 ottobre 2025 - 21:36
2
Si, molto bella in effetti, ma perché quelle "prese d'aria" , o come le vogliamo chiamare, csul frontale? Sono da auto di adesso, erano proprio necessarie? Poi il resto è molto bello, anche il posteriore
Ritratto di nialex
9 ottobre 2025 - 16:22
Purtroppo attualmente il problema di stellantis non è la linea che bene o male qualche modello che piace c'è. Ma da rivedere gli interni troppo Francesi. E magari cambiamo quel motore
Ritratto di serginolatino
9 ottobre 2025 - 16:23
Guardando le linee della Junior, sembra che abbia fatto a pugni con sé stessa... e che le abbia anche prese! Battute di spirito a parte (non mi piace la Junior, ma rispetto i gusti degli altri), faccio un grande in bocca al lupo al Sig. Vidal, attendendo i nuovi modelli.
Ritratto di 63 BULLDOZER
10 ottobre 2025 - 15:53
È tutto molto soggettivo. A me, per esempio, lo stile della Junior piace tanto. Piuttosto, dovessi acquistarla, qualche riserva l'avrei solo per il motore... Non mi preoccuperei affatto dell'affidabilità, perché ormai è a catena e, di problemi, non ne ha più dato; è proprio l'idea di un tre cilindri 1.2 che mi dà fastidio: potente e prestazionale quanto basta e nulla di più.
Ritratto di giocchan
9 ottobre 2025 - 16:24
"Diciamo abbastanza vecchia per tornare di nuovo di moda" un remake della Tipo anni 80?
Ritratto di AZ
9 ottobre 2025 - 18:43
Vedremo.
Ritratto di Tfmedia
10 ottobre 2025 - 01:15
2
VIDAL lava via la stanchezza!
Ritratto di Oxygenerator
10 ottobre 2025 - 10:12
Modernità e cambio di rotta, la giusta prospettiva per il futuro.
Ritratto di Ilmarchesino
10 ottobre 2025 - 11:39
3
Non devono cambiare il.design ma devi cambiare il motore e il paradosso che non lo capiscono che il 1.2 3 cil nn lo puoi mettere su tutto. L unico posto dove sta bene su. È sul.....lo stomaco )))
Ritratto di Kappa18
13 ottobre 2025 - 07:22
Le auto Stellantis, l'unica cosa in cui non peccano e' proprio il design, a parte qualche modell come la Junior che non mi piace proprio. E' tutto il resto su cui dovrebbero lavorare, che sia a combustione, o elettrica.

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