MISURA DRASTICA - Rifiutare l’aggiornamento ufficiale della Volkswagen potrebbe ripercuotersi negativamente sulle automobili con i motori a gasolio coinvolti nel Dieselgate, dotati cioè di un software illecito capace di riconoscere quando l’auto sta eseguendo un test di omologazione o sta circolando su strada e quindi regolare le emissioni di Nox di conseguenza. La motorizzazione tedesca (KBA) starebbe infatti pensando di ritirare l’omologazione a tutti i modelli che non torneranno in officina per l’intervento, secondo una anticipazione del settimanale tedesco Focus, che sostiene di aver letto i documenti ufficiali emessi dalla motorizzazione sull’argomento. Un provvedimento del genere impedirebbe ai proprietari di guidare su strada pubblica le loro vetture senza correre il rischio di grosse sanzioni. In questo modo la KBA vuole assicurarsi che tutte le persone coinvolte aderiscano alla campagna di richiamo, studiata dalle varie marche del gruppo Volkswagen per riportare i motori non in regola entro i valori di inquinamento previsti dalla legge.
LE PRESTAZIONI CAMBIANO? - Il timore della KBA è che molte persone vogliano tergiversare o rinunciare all’aggiornamento per mantenere invariate le prestazioni del motore, che secondo una ricerca effettuata in Svezia potrebbero diminuire nonostante la Volkswagen sostenga il contrario: le rilevazioni compiute (qui per saperne di più) dimostrano che quasi tutte le auto sono meno “performanti” dopo l’aggiornamento. I modelli non in regola sulle strade in tutta Europa sfiorano quota 8,5 milioni: sono quelli con i diesel 1.2 TDI, 1.6 TDI e 2.0 TDI omologati Euro 5 delle marche Audi, Seat, Skoda e Volkswagen. Il gruppo tedesco ne ha richiamati 1,8 milioni e conta di riportare in officina i restanti entro la fine del 2017. La natura degli interventi è diversa in base alla cilindrata del motore: il 1.6 TDI riceve ad esempio un nuovo componente meccanico e nuove regolazioni, il 2.0 TDI soltanto modifiche software alla centralina.