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Fiat X 1/23: è lei l’antenata della 500 elettrica

Pubblicato 29 ottobre 2021

Un filo rosso tiene unita la moderna utilitaria alla spina al prototipo con batterie al nichel-zinco che la casa torinese svelò al Salone di Torino del 1974.

Fiat X 1/23: è lei l’antenata della 500 elettrica

PENSATA PER AFFRONTARE LA CRISI - Così piccola da sembrare una caricatura e avvolta su tutt’e quattro i lati da vistosissime protezioni in plastica nera, si potrebbe scambiarla per un’automobilina di quelle su cui i bambini giocano a fare a sportellate negli autoscontro. Invece è un’auto vera, verissima. Oggi la Fiat X1/23 brilla sotto i riflettori dell’Heritage Hub, la nuova casa di oltre 15.000 metri quadrati che FCA Heritage, il dipartimento di Stellantis che si occupa della tutela e della diffusione del patrimonio storico dei marchi Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia, ha aperto nel 2019 negli spazi rinnovati delle ex Officine 81 di Mirafiori. Nel 1974, invece, i riflettori erano quelli del Salone di Torino: la X1/23, disegnata all’interno del Centro Stile Fiat da Gian Paolo Boano, fu presentata accanto alla nuova 131, un’auto che sarebbe ben presto entrata nel cuore e nelle case di moltissimi italiani, riscuotendo un grande successo anche all’estero. Destino diverso toccò alla minuscola sorella X1/23, assai più piccola delle city-car del tempo con i suoi poco più di due metri e mezzo di lunghezza e concepita come una possibile concreta risposta automobilistica alla crisi energetica del 1973. 

UNA PICCOLA, GRANDE RIVOLUZIONE - La Fiat X1/23 non vedrà mai le luci della catena di montaggio, troppo audace, forse, nei suoi contenuti innovativi, ma proprio per questo oggi assume un significato fondamentale nel ripercorrere le tappe che separano l’attuale Fiat Nuova 500 elettrica dal primo prototipo a batteria della casa torinese. Per comprendere appieno la cifra innovativa del progetto va ricordato che all’alba degli Anni 70 l’elettronica che conosciamo oggi era pura fantascienza; la tecnologia delle batterie, inoltre, offriva accumulatori al piombo, pesantissimi e quindi utilizzabili unicamente su veicoli di grandi dimensioni. La Fiat stessa, in quel periodo, sperimentò la trazione elettrica su due furgoni derivati dal 900 T e dal 242, ma per una microcar da città serviva andare oltre. Così il Centro Ricerche Fiat mise da parte le batterie al piombo e adottò dei più leggeri e performanti elementi al nichel-zinco, prodotti dalla società americana Yaedney. 

EFFICIENTE E SICURA - Con un rapporto tra peso e watt/ora più che doppio rispetto agli accumulatori al piombo, quelli al nichel-zinco consentivano alla Fiat X 1/23 di percorrere fino a 70 chilometri con una ricarica completa. La massa del motore, posizionato all’avantreno e dotato di un regolatore di tensione, era controbilanciata dalle batterie, alloggiate dietro all’abitacolo a due posti. Le innovazioni non si limitavano al gruppo motopropulsore, ma riguardavano anche la carrozzeria, sulla quale furono riproposte le barre di protezione alle portiere e i paraurti sporgenti in gomma messi precedentemente a punto nello studio dei veicoli della famiglia ESV (Experimental Safety Vehicle). Elementi che, insieme a una serie di rinforzi nella parte anteriore e posteriore del telaio, contribuirono ad aumentare notevolmente la sicurezza dell’auto rispetto agli standard dell’epoca. Con la X 1/23, inoltre, la Fiat dotò per la prima volta una vettura di dimensioni ultracompatte di un efficace impianto di climatizzazione: un equipaggiamento necessario, perché i soli deflettori posteriori apribili a compasso (i vetri anteriori erano fissi) non consentivano un adeguato ricircolo dell’aria. 

TRA PASSATO E FUTURO - La Fiat X 1/23 non superò mai lo stadio di veicolo laboratorio, ma fu fonte di preziosi spunti per lo sviluppo di futuri veicoli a basso impatto ambientale. Nel 1990 il testimone della piccola city-car a batteria torinese fu raccolto dalla Panda Elettra, che sei anni più tardi fu protagonista di un car sharing ante litteram nell’ambito di un progetto con cui la Fiat e il Comune di Torino misero a disposizione dei cittadini nella centralissima piazza Vittorio un parcheggio d’interscambio con 20 vetture a noleggio. La famiglia Elettra si ampliò nel 1992 con la Cinquecento e nel 1998 con la Seicento, ma entrambe risultarono troppo pesanti e poco parche nei consumi per poter ambire a una produzione in serie. Il tema di una superutilitaria alla spina fu reinterpretato dalla Fiat nel 1993 con la Downtown (compatta tre posti con due motori elettrici nei mozzi ruota), nel 1995 con la ZIC (Zero Impact Car) e nel 1996 con le evoluzioni VANZIC e ZICSTR, dotate di un piccolo motore termico con funzione di “range extender”. Al 2008 risale il progetto Phylla, in cui debuttano le batterie agli ioni di litio, mentre nel 2010 negli Stati Uniti sbarca il prototipo della 500 elettrica che due anni più tardi entrerà in produzione per il solo mercato californiano. Il fil rouge prosegue con la Nuova 500 elettrica, presentata lo scorso anno con l’obiettivo di traghettare nel futuro intuizioni e innovazioni che risalgono a quasi mezzo secolo fa. 



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Ritratto di giulio 2021
31 ottobre 2021 - 12:11
L'ho vista dal vero a AutoMotod'Epoca Padova l'altro weekend, l'avevo sempre vista nei libri sulla storia dell'auto, secondo me è più importante per il contributo per lo sviluppo della sicurezza passiva rispetto alla ricerca per l'elettrico, cioè nell'elettrico fino all'avveento di Tesla pochissimi anni fa in definitiva si è rimasti ad un punto morto, mentre per quanto riguarda la sicurezza questi prototipi ESV effettivamente fecero capire l'importanza di irrobustire di molto l'abitacolo delle auto, e infatti tra le prime auto che tentarono di divenire sicure c'erano le Fiat e le Alfa Romeo già in quegli anni là, assieme a Volvo, Mercedes, Rover, SAAB ovviamente e poche altre.
Ritratto di Flavio8484
31 ottobre 2021 - 16:18
Che poi, correggimi se sbaglio, ma i fari posteriori sono dell alfasud
Ritratto di Illuca
31 ottobre 2021 - 22:10
No dai. I fari Alfasud avevano le luci di retromarcia integrate...
Ritratto di Flavio8484
31 ottobre 2021 - 22:19
Ne ero convinto...ma gli anteriori 127 sicuro!
Ritratto di giulio 2021
1 novembre 2021 - 08:33
Infatti l'Alfasud era più avanti...
Ritratto di Turbostar48
1 novembre 2021 - 14:01
@Giulio era più avanti nella rottamazione....
Ritratto di Flavio8484
1 novembre 2021 - 14:09
Tu che sei un fan dell oriente, lo sapevi che in cina, fecero il clone dell alfasud?
Ritratto di giulio 2021
1 novembre 2021 - 17:59
In realtà anche l'Alfasud teoricamente era il clone della Subaru 1000 del 1966, motore boxer e trazione anteriore e linea anche piuttosto caruccia, la 128 lo era esteticamente il clone di questa Subaru, la Alfasud nel layout anche se poi ampiamente migliorato, cioè già all'epoca e si parla di 50- 55 anni fa noi europei, anzi perfino noi italiani copiavamo qualcosa dai giap e poi erano loro che copiavano... Mi ricorda qualcosa: Iin Fiat copiavano alcuni anni dopo quello che facevano in Giappone che tanto qua nessuno conosceva, mica c'era il web...) che a sua volta era stato disegnato da Giugiaro, Michelotti o Bertone: Tombola !
Ritratto di Challenger RT
1 novembre 2021 - 02:31
Vista anch'io a Padova, guarda caso esposta accanto alla Nuova 500 Elettrica dello stesso colore. Prototipo molto interessante.
Ritratto di Ferrari4ever
31 ottobre 2021 - 12:28
1
Troppo avanti per l’epoca.
Ritratto di francyb11
1 novembre 2021 - 15:47
Era una macchina troppo avanti però per affrontare la crisi petrolifera era una grande idea
Ritratto di Quello la
31 ottobre 2021 - 13:36
Tolte le appendici nere che all'epoca erano un must, la linea era carina e sarebbe potuta diventare un classico. E invece.
Ritratto di Turbostar48
31 ottobre 2021 - 14:48
Anch'io l'ho vista dal vivo tanti anni fà, al museo dell'automobile di Torino. Per l'epoca era davvero innovativa come auto. Dopotutto Fiat è sempre stata innovativa, anzi per me era un passo avanti ha tutti, poi si è lasciata andare da sola alla deriva, non andando ad investire piú nulla sul progresso tecnologico, cosa che invece la concorrenza ha fatto negli ultimi 20anni, andando sempre di più avanti velocemente per poi superarci. Spero che in futuro riesca ad avvicinarsi alla concorrenza come un tempo, è perché No anche superarla, dopotutto anche per una questione di orgoglio verso il nostro prodotto automobilistico Made in Italy,che è un'eccellenza a livello mondiale, che però negli ultimi anni da parte di Fca è stato trascurato parecchio secondo il mio modesto parere.
Ritratto di Alvolantino
31 ottobre 2021 - 15:03
Da lì in poi i petrolieri si sono messi di mezzo con tutti i problemi che ben conosciamo, fortunatamente c'è chi ci ha creduto davvero come Tesla rivoluzionando il settore creando il meglio possibile.
Ritratto di Flavio8484
31 ottobre 2021 - 16:19
Strano, non hai fatto un commento demenziale....
Ritratto di Ferrari4ever
31 ottobre 2021 - 18:00
1
La Tesla sarebbe nata solamente 30 anni dopo, e ce ne sono voluti altri 10 per fare la prima auto.
Ritratto di Turbostar48
31 ottobre 2021 - 19:00
@Alvolantino il tuo solito commento stupido e senza un filo logico, che solo un'estremista dell'elettrico potrebbe fare!!!
Ritratto di giulio 2021
1 novembre 2021 - 08:36
Sarà anche un estremista dell'elettrico, tanto tempo due anni non ci sarà nessuna auto termica da commentare, tolte quelle del passato, e sarà solo per moda alla fine come è sempre stato per qualunque passaggio epocale.
Ritratto di Turbostar48
1 novembre 2021 - 13:57
@Giulio per non commentare più un'auto termica ci vorrà il 2030, quindi ancora ci sarà tanto da commentare, il resto,sono solo parole buttate lì senza un filo logico. Ancora è troppo presto per un cambiamento radicale nel settore automobilistico!!
Ritratto di giulio 2021
1 novembre 2021 - 18:58
Ma a parte supercar e auto low cost credo che il 90% delle auto fra poco sarà elettrico e nessuno ci penserà più, in Norvegia sembra che già dal prossimo anno non venderanno più termiche pure dato il successo di quelle artificiali cioè elettriche e ibride, la previsione era il 2025 mentre appunto ci sono arrivati già nel 2022, del resto se arrivano mostruosità cinesi come fa uno ancora a guardare quelle cavolo di tedesche dove ancora paghi a parte l'autoradio estraibile...
Ritratto di Giulio Menzo
31 ottobre 2021 - 18:53
2
Innovativa a suo tempo, ma troppo per l'epoca
Ritratto di OB2016
31 ottobre 2021 - 23:27
1
Comunque i finestrini anteriori sono apribili e non fissi come erroneamente scritto ( in una foto si vede che quello anteriore è aperto)
Ritratto di giulio 2021
1 novembre 2021 - 08:39
Però la Smart attuale è lunga quasi come una 500 vera del '57 e ha soli 2 posti, la Wuling Hongguang MIni EV ha 4 posti ed pure elettrica, non c'è stato neanche particolare interesse per le microcar, adesso si inizierà.
Ritratto di BZ808
1 novembre 2021 - 21:44
Brutta ma bella! Brutta, guardata con gli occhi di oggi, ma bella per l'epoca perché avvenieristica! Un bell'esercizio di stile e un ottimo veicolo laboratorio... peccato che dopo la crisi, ma soprattutto dopo Darth sergio, l'innovazione non abbia più albergato dalle parti di Torino...
Ritratto di v8sound
1 novembre 2021 - 22:55
La cosa sorpendente, qui ed in altri post, e' che ci sono ancora utenti che perdono tempo a rispondere a quel de_mente di Giulio Pedrali e ai sui stupidi teoremi sulle auto elettriche. Ma lasciatelo perdere, non capite che e' un povero celebroleso ingolfa siti d'auto? Lasciate che scriva le sue stupidaggini, lo fa' da 3 anni qui su AV.
Ritratto di giulio 2021
2 novembre 2021 - 08:31
Io fans delle elettriche, cioè si per quelle future si ma sono un grande appassionato di auto d'epoca e non certo di questa.
Ritratto di v8sound
1 novembre 2021 - 23:02
Troppo innovativa ma dove? 70 km di autonomia su 4 ruotine del carrello della spesa? Tecnologia da carrello elevatore venduta per innovazione? Per fortuna non l'hanno messa in produzione, tanto non l'avrebbe acquistata nessuno, come avvenne anni dopo con la Panda elettra. Nei musei, ma quelli delle invenzioni inutili, quello e' il suo posto.
Ritratto di giulio 2021
2 novembre 2021 - 08:33
La Panda Elettra costava un ca.sino e non serviva a niente uguale, è solo da Musk in poi che l'elettrico è comparabile alle auto tradizionali, comunque tanto scandalo i paraurti neri sulla impronunciabile Toyota elettrica e questa che poi è di 50 anni fa...
Ritratto di Francesco Pinzi
2 novembre 2021 - 09:22
La cosa sconcertante è che oggi ti vogliono vendere uno smartphone con le ruote a prezzi stellari quando il solo costo/novità è la batteria, tutto il resto è tecnologia del 1800. Pace alle nostre anime proletarie.
Ritratto di RubenC
3 novembre 2021 - 11:43
2
Già, una Detroit Electric e una Tesla Model Y sono proprio uguali, differiscono solo per il tipo di batteria...
Ritratto di Francesco Pinzi
4 novembre 2021 - 09:22
un telefono cellulare degli anni 90 costava di più di un iphone oggi, e dico iphone, perchè se vado su marchi low cost la cosa sarebbe imbarazzante. Perchè non dovrebbe essere così per queste auto fatte al 90% di elettronica?
Ritratto di RubenC
4 novembre 2021 - 10:42
2
Infatti contando l'inflazione e rapportando il costo agli stipendi medi dell'epoca, penso proprio che un'auto elettrica di inizio Novecento costasse più di una Tesla attuale.
Ritratto di otttoz
2 novembre 2021 - 18:12
ma non era stata bruciata da marchionne?
Ritratto di Das Driver
4 novembre 2021 - 08:10
1
un esempio della potenza ingegneristica italiana degli anni '70, svanita nel nulla e sprofondata nelle sabbie mobili come il nostro intero paese