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Incidenti: due sentenze a favore degli automobilisti

22 gennaio 2013

Con due decisioni, la Cassazione condanna i gestori delle autostrade a risarcire guidatori vittime di incidenti.

Incidenti: due sentenze a favore degli automobilisti

QUELLA RUOTA PERDUTA - Vince l’automobilista, perde il gestore autostradale. La terza sezione civile della Cassazione, con sentenza 783 del 15 gennaio 2013, si esprime su un incidente verificatosi nell’aprile 2002. Alle 17, sul tratto Savona-Genova, gestito da Autostrade per l’Italia, un veicolo esce di strada, con danni per 20.000 euro circa di allora. La causa? Una gomma con cerchio (persa tre ore prima da un Tir) rimasta sulla carreggiata, almeno secondo il guidatore, che chiede subito l’indennizzo alla concessionaria autostradale. Questa si oppone, sostenendo di aver fatto tutto il possibile per evitare il sinistro, e che in definitiva l’impatto con il pneumatico era inevitabile. Si va per tribunali, e dopo un’estenuante e costosa guerra giudiziaria (occorre farsi assistere da legali esperti), la Cassazione dà definitivamente ragione al cittadino; rimandando la decisione finale, per il risarcimento, alla Corte d’appello di Genova, che comunque dovrà tener conto dell’indirizzo della Corte suprema.

MEGLIO PREVENIRE…  - Ovviamente, ogni caso fa storia a sé (vedi qui). Ma il fatto che il gestore, a quanto emerso, avesse accantonato la gomma a bordo strada, senza rimuoverla, non è stato sufficiente a scagionare la concessionaria stessa. E se c’è stato il sinistro, questo significa che tanto in sicurezza l’autostrada non doveva essere. Comunque, un segnale importante da parte della Cassazione, meno tollerante verso i gestori rispetto la passato.
 
IL GUARD-RAIL ASSASSINO - Ma ecco un’altra sentenza della Cassazione (quarta sezione penale), la 48216 del 13 dicembre 2012. Nel dicembre 2003, il guidatore di un’auto va a sbattere contro il guard-rail del raccordo autostradale Ascoli-Porto d’Ascoli, e muore. Dalla perizia emerge che la mancanza dei bulloni di collegamento fra le lame sovrapposte delle barriere ha impedito la resistenza all’urto. L’accusa a carico del responsabile della manutenzione della strada per l’incidente mortale è di omicidio colposo, perché il guard-rail non ha retto all’urto. Il funzionario ricorre in tre gradi di giudizio, sostenendo di aver effettuato un sopralluogo e che la responsabilità ultima fosse in capo a un’altra persona, ma perde sempre, fino alla sentenza definitiva della Cassazione.


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Ritratto di 911 Carrera
22 gennaio 2013 - 12:53
+ severi sui vari gestori, adesso queste sentenze faranno correre ai ripari, la TO-Mi e la TO-SV tanto male non sono, ma, a volte, dopo gli incidenti, restano residui sulla strada, si potrebbe fare di +, ma, rispetto ad altre autostrade italiane, le trovo discretamente gestite. Pessima , invece, la TO-AO, l' ultima volta 3 ore x arrivare ad Aosta, lavori NON segnalati prima, volevo rifiutarmi di pagare il casello e far intervenire la polstrada, ma ero con parenti, e lasciai correre, pur segnalando tutto il giorno dopo. X lavoro spesso preferisco le statali o le s.s.
Ritratto di ARAN-GP
23 gennaio 2013 - 01:10
lo dice la parola stessa: sicurezza ...stradale, si pensa sempre alla sicurezza dell'auto, abs, airbag etc., ma la sicurezza delle strade? Siamo sicuri che siano idonee alle vetture di oggi?
Ritratto di marcoVB
23 gennaio 2013 - 16:19
ed invece di toglierla la si mette a bordo carreggiata? E volevano anche avere ragione? Ma con quale faccia tosta?