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Mini auto, maxi gusto: quando le keicar si fecero sportive

Pubblicato 24 settembre 2022

Le keicar sono un fenomeno prettamente giapponese che, in un determinato momento storico, ha avuto come protagoniste tre mini sportive che a loro modo hanno segnato un’epoca.

Mini auto, maxi gusto: quando le keicar si fecero sportive

UN IMPORTANTE RUOLO SOCIALE - Più che automobili sembrano giocattoli, modellini in scala, caricature. Solo che hanno un motore vero, si possono guidare e sanno come far divertire. Dalle nostre parti sono una specie di unicorno: alcuni ne hanno sentito parlare, ma quasi nessuno ne ha mai vista una. In Giappone, invece, le keicar sono un simbolo e un orgoglio nazionale. Dopo la Seconda guerra mondiale, queste automobili in miniatura - che per precise disposizioni del governo dovevano montare motori motociclistici con una cilindrata massima di 150 cc e costare il meno possibile - hanno in sostanza svolto il ruolo della “nostra” Fiat 500. Contribuendo quindi a ricostruire un intero paese, facendone ripartire l’economia e dando un’automobile a quasi tutti i suoi abitanti, che prima si spostavano a piedi o, nel migliore dei casi, in sella a una bici o a una motoretta. 

DA NECESSITÀ A VIRTÙ - Ma il colpo d’ala alla crescita di quello che si affermerà come un vero fenomeno sociale arriva solo alla fine degli anni ’50. Il merito è della Subaru 360, la prima keicar a sfondare il tetto dei 150 cc, con una velocità massima di 80 km/h e una miriade di esemplari prodotti con le più svariate tipologie di carrozzeria, addirittura pick-up e furgoncino. Negli anni ’80, però, l’economia del Giappone comincia a galoppare e l’industria dell’auto si evolve con passi da gigante. Anche il mondo delle keicar in qualche modo viene pervaso da questa euforia e nel decennio successivo si assiste all’arrivo di tre auto sportive in formato ridotto. Ecco le protagoniste di una stagione nuova che, seppur breve, è riuscita a lasciare il segno nella storia dell’auto.

HONDA BEAT

Prodotta tra il 1991 e il 1996, la Honda Beat è la prima keicar “moderna” ed è stata l’ultima vettura della casa giapponese a essere approvata dal fondatore Soichiro Honda, che morì meno di tre mesi dopo la presentazione ufficiale del modello. Disegnata dal centro stile Honda partendo da un concept sviluppato dalla Pininfarina, lunga 330 cm come tutte le auto di questa categoria, aveva il motore motore centrale, un piccolo 3 cilindri aspirato di 656 cc che erogava 64 CV a 8.100 giri (ovvero la potenza massima all’epoca stabilita per questo genere di vetture da un gentlemen's agreement tra i costruttori giapponesi), e la trazione posteriore.

Sono una novità assoluta anche le barre antintrusione nelle portiere e l’airbag per il guidatore, il cui sedile è più largo di 2,5 cm rispetto a quello del passeggero. Ma la vera chicca è nell’impianto di alimentazione del motore: denominato MTREC (Multi-throttle response engine control), deriva da quello impiegato per il motore Honda a 12 cilindri con cui sono equipaggiate le monoposto di Formula 1 del team McLaren. Con una valvola a farfalla per ciascuno dei tre cilindri, il sistema era in grado di variare il rapporto aria/benzina in ognuno di essi in base al regime di rotazione del propulsore, garantendo una risposta più pronta dell’acceleratore.

SUZUKI CAPUCCINO

Guardatela bene e provate a dire che non sembra una Mazda MX-5 in miniatura. La somiglianza della Suzuki Cappuccino con la spider più venduta al mondo è netta, sia nello stile sia nel layout meccanico, con il motore collocato in senso longitudinale dietro l’asse anteriore e la trazione sulle ruote posteriori (a richiesta erano disponibili anche un differenziale autobloccante Torsen e l’ABS). Presentata nel 1991 (sei mesi dopo il lancio della Honda Beat) e rimasta sulla breccia fino al 1998, la Cappuccino è la prima keicar con sospensioni a doppio braccio oscillante (schema tipico delle vetture super sportive).

Sovralimentato mediante un turbocompressore, il suo motore a 3 cilindri con testata a 12 valvole ha una cilindrata di 657 cc e sviluppa una potenza di 64 CV (ovvero il massimo consentito dal sopracitato “patto” non scritto tra i costruttori giapponesi), inviata alle ruote posteriori. In realtà, però, pare fossero molti di più (qualcuno dice circa 130 CV). Anche perché, con la stessa (presunta) potenza, nello stacco da 0 a 100 km/h la Cappuccino spuntava un tempo di cinque secondi inferiore rispetto alla Honda Beat.

MAZDA AZ-1

Alla fine degli anni ’80 la Mazda decide di diversificare la propria produzione automobilistica attraverso cinque brand. La divisione Autoazam, in particolare, si sarebbe occupata dello sviluppo di vetture progettate da altri marchi e di keicar. In quello stesso periodo la Suzuki sta portando avanti il progetto di una mini-sportiva a motore centrale e trazione posteriore: intenzionata a fare il suo ingresso nel settore, la Mazda sprona la casa di Hamamatsu a proseguire lo studio, garantendoli il supporto del team che aveva appena finito di lavorare alla MX-5.

Ne viene fuori la Autoazam AZ-1, una keicar che sa di supercar da qualsiasi angolo la si guardi: le porte si aprono ad ali di gabbiano come sulla Mercedes 300 SL; l’alettone posteriore ricorda quello della Ferrari F40; i finestrini divisi in due elementi sono un omaggio alla Lamborghini Countach; i fanalini tondi sono ispirati a quelli della McLaren F1; le prese d’aria lamellari sui fianchi sono una citazione a un altro bolide del Cavallino, la Testarossa; il muso, infine, riporta immediatamente alla mente la Ford RS200, coi suoi fari circolari e la grande apertura sul cofano. Nonostante un look accattivante e un motore molto potente (lo stesso della Cappuccino), l’auto sbarcò sul mercato un po’ fuori tempo massimo e, con la moda delle keicar sportive ormai quasi esaurita, non riscosse il successo sperato. Appena 4.392 gli esemplari prodotti tra il 1992 e il 1994, ovvero un sesto rispetto alle rivali Suzuki e Honda.



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Ritratto di giulio 2021
24 settembre 2022 - 19:14
I giapponesi in pratica combinavano tutto quello che in Europa era quasi proibito o impensabile: se non in piccolissima serie, ora sembra di essere tornati a quei tempi anche se non più soltanto i giapponesi a tentare strade inesplorate.
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 08:05
Un po' come gli americani pure al tempo facevano cose impensabili/proibite per noi Eu e per i Jappo. E un po' come noi facevamo cose impensabili/proibite al tempo dalle Rolls alle Ferrari e Lamborghini) per americani e giapponesi. In verità pure in India probabilmente facevano ""cose"" per muoversi che qui nemmeno immaginavamo. Ecc.ecc.ecc...
Ritratto di giulio 2021
25 settembre 2022 - 08:26
I giapponesi facevano davvero cose impensabili, cioè la prima Honda fatta in serie la S600 uno spider, negli anni 60 aveva 100 cv / litro... cioè con 600 di cilindrata aveva 60 cv, perchè aveva il motore motociclistico, si avvaivainava magari alla nostra ASA 1000 GT che con un 1000 aveva 90 cv però era un'auto artigianale costosissima chiamata : la "Piccola Ferrari", fare auto sportive così piccole l'hanno fatto solo loro negli ultimi decenni, magari negli anni 50 e 60 lo facevamo anche noi ma poi ci siamo imborghesiti.
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 09:00
Guarda, visto che ci sei andato in loop, l'abbiamo capito che per te rappresenta l'evento che ha cambiato la storia dell'automobilismo, l'aver fatto quell'auto con quel motore :) Ma per il resto dell'universo non ha praticamente sortito effetto visto che non è che da allora i costruttori (eventualmente sotto pressione dei clienti) hanno spinto in quella direzione e poi per decenni abbiano dato luogo a motori 600cc similar o persino sempre più potenti. Anzi la stessa Honda quella macchina la ha alla fine tenuta in produzione per giusto un paio di anni, e poi soppressa. Quindi in cosa tu ci possa continuare a vedere questo evento e successo epocale, boh...
Ritratto di giulio 2021
25 settembre 2022 - 09:07
Non era un'auto tanto importante la Honda S500 però avremmo potuto capire subito di che pasta erano fatti, bè anche con la Nio Es8 era uguale, è in produzione da 5 anni, ma qua siamo talmente svegli, lodiamo le Giulia della Polizia, praticamente non più in produzione, che faranno la ruggine nei garage della Polizia.
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 09:15
Bah... Avremmo dovuto capire di che pasta erano fatti in base ad un'auto tenuta in produzione per giusto un paio d'anni, quindi da loro stessi ritenuta non certo la scelta commerciale del secolo. Poi che la Giulia non ti piaccia/convinca si è capito, ma onestamente per molti potrebbe essere visto come un complimento per la berlina Alfa :)
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 09:19
Sulla Es8 non so oramai nemmeno più che dire. E' diventato, per quanto ci riguarda, come parlare del sesso degli angeli. Cioè ancora il mese scorso le vendite europee di Nyo contano 38 ( T R E N T O T T O !!!!!) pezzi. Scusa non conviene che piuttosto parliamo, vista l'esiguità dell'argomento, di quanti italiani conoscono l'aramaico antico, o di quanti volte ha nevicato ad Atene nel corso dell'ultimo secolo?
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 09:20
* mese scorso già contabilizzato = Luglio '22
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 09:10
Poi di mio, lo voglio puntualizzare, di base sono un "dissacratore". Quindi lo capisco, eh, chi magari prende a riferimento qualche personaggio, che sia un imprenditore uno showman o un calciatore, di quelli per i quali si trovano on line i video delle auto che hanno nei loro garage da appassionati, e che ogni modello fra di essi che ci raccontano a qualcuno che ascolta potrà sembrare l'auto più meglio ancora di più della storia. Ma io ho le mie idee, quindi anche se qualcuno mi volesse presentare un giorno la 127 Rustica che ha in garage da amatore, come l'auto dei sogni, penserei/direi Ok, per lui sarà così (e magari le retine integrate nei paraurti messe a protezioni dei fari saranno anche un dettaglio interessante) ma per me rimane una fiat fatta per il sudamerica e portata qui da noi. Cioè tendo ad avere le mie idee, più che altro.
Ritratto di Miti
26 settembre 2022 - 16:35
1
Alvola2022 1. Giuliopedrali 0 .
Ritratto di Gianni_m
24 settembre 2022 - 20:14
La Capuccino me la ricordo molto bene, una piccola bestiola
Ritratto di Gordo88
24 settembre 2022 - 20:53
1
Ogni tanto vedo una daihatsu copen dalle mie parti che non è certo un progetto sportivo come la cappuccino ( famosa per la serie gran turismo)ma devo dire che è proprio carina, una coupe in miniatura..
Ritratto di Quello la
24 settembre 2022 - 23:29
La Copen è un’auto veramente carina. Non so perché le sportive piccole (tipo la Smart Roadster) non hanno mai avuto successo qui da noi.
Ritratto di Andre_a
24 settembre 2022 - 23:45
Purtroppo non hanno successo da nessuna parte. Anche in Giappone la Copen c'è sempre, e la versione attuale è piuttosto carina, ma è rimasta l'unica nel suo genere
Ritratto di Miti
26 settembre 2022 - 16:32
1
Andre_a , hai letto che sta dicendo pedrali ? Sembra vivere la. In questo argomento nessuno non ti può superare, nessuno. Sei il nostro docente.
Ritratto di Miti
26 settembre 2022 - 16:37
1
Ragazzi, visto una ad Esselunga settimana scorsa. Aveva pure un alettone gigante. Scusate ma era veramente imbarazzante.
Ritratto di Andre_a
26 settembre 2022 - 18:40
Non ci posso fare niente, ma a me le auto piccoline con elaborazioni "imbarazzanti" piacciono, e anche molto. Fosse anche un alettone eBay da 40€: gli è piaciuto, lo ha messo. Riguardo al tuo commento precedente: don't feed the troll :)
Ritratto di Challenger RT
25 settembre 2022 - 02:01
La gente si è omologata ed imbolsita e vuole salire in macchina (leggi SUV) come si sale in ascensore...
Ritratto di Quello la
25 settembre 2022 - 09:57
Hai ragione, caro, Challenger. Io stesso non credo riuscirei a gestire un saliscendi su auto del genere una decina di volte al giorno (ma non ho ancora un SUV). Ma le auto giapponesi per me sono quasi tutte bellissi... ehm affascinanti. Queste sportivette, poi... PS Qualcuno sa dirmi perché, dalle foto che vedevo, in Giappone gli specchietti venivano posti a metà passaruota? Vezzo stilistico?
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 15:44
Gli specchietti in quella posizione eliminano l'angolo cieco. Il problema è che, essendo più lontani, vedi tutto più piccolo, quindi immagino che non ne valga la pena
Ritratto di MS85
25 settembre 2022 - 10:37
Beh, la Smart Roadster scontava una trasmissione imbarazzante. Era divertente da guidare, leggera al punto che la scarsa potenza quasi non era un problema. Ma quando dovevi cambiare per affrontare un tornante dovevi ricordarti di dare il comando della scalata già in uscita da quello precedente. Più in generale non sono scomparse solo le piccole roadster, sono scomparse proprio tutte le parte “accessibili”. L’ultima fiammatina è arrivata prima della crisi del 2008 con le varie 206/207, micra, tigra. E il mercato in generale in buona parte non è mai tornato ai livelli di prima del 2008: non ci sono più ampi spazi per auto-giocattolo. Ha retto un po’ la Miata con la ND ma non è che abbia fatto furore come le generazioni precedenti, pur trovandosi a non avere quasi alternative per molti degli anni in cui è stata in commercio.
Ritratto di fastidio
26 settembre 2022 - 12:42
7
@MS85 Hai ragione sulla Smart, l'aveva la mia fidanzata e la guidavo spesso. Avesse avuto un cambio decente (e non dico ottimo, bastava decente) sarebbe stata l'auto perfetta: piccola, bella, leggerissima e con un motore che spingeva bene (avevamo la versione da 82 cavalli), un assetto piattissimo. Nonostante tutto mi sono divertito molto a usarla e alla fine avevo anche imparato a "prevedere" le cambiate :o)
Ritratto di Andre_a
24 settembre 2022 - 23:54
Una precisazione: il limite dei 64 cavalli è stabilito dalla legge, se ne hai di più non sei una kei car. I gentleman's agreement sono altri, come quello sulla velocità massima, che in questa categoria è di 140 km/h. Avrei aggiunto alla lista, oltre alla già citata Copen, la meravigliosa Honda S660, e alcune versioni come la Mitsubishi Minica Dangan ZZ: esteticamente una utilitaria vitaminizzata (ma neanche troppo), ma sotto un 660 turbo 4 cilindri, 20 valvole, con limitatore oltre i 9000 giri al minuto e trazione integrale: una mini-Evo
Ritratto di Paolo Giulio
25 settembre 2022 - 07:48
Per completezza, il limite per legge dei 64 cv fu introdotto nel 01/01/1990... in quella data, i nuovi limiti dimensionali furono fissati in 3.30 lung x 1.4 larg e 660 cm3 (nel 1949, la neonata categoria vedeva limiti di 2.8 x 1 solo metro di larghezza!)... nel 10/10/1998 l limiti sono stati aumentati a 3.40 x 1.48 ... Tali limiti generali avevano ragione in una migliore fiscalità e nel NON obbligo di aver un garage nelle aree metropolitane per possedere un'auto (eh, già: in Giappone, per avere un'auto, DEVI avere un garage se abiti in città!). Sempre negli anni 90, il Japan Automobile Manufacturers Association si autoimposta anche un limite di velocità per kei cars di 140 km/h. Le kei-car avevano nel 2013 addirittura una quota di mercato del 40%... poi il Giappone ne aumentò la fiscalità ed oggi siamo a quote inferiori.
Ritratto di giulio 2021
25 settembre 2022 - 08:28
Comunque sono stati i giapponesi a dimostrare perfino agli americani che : piccolo è bello, e volendo c'eravamo anche noi nell'agone, solo che come al solito ci siamo lasciati sfuggire tutto.
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 08:54
@Paolo Giulio: tutto corretto tranne il garage obbligatorio. Non è obbligatorio il garage, ma un posto auto. Molti hanno un abbonamento annuale in un parcheggio a pagamento vicino a casa, l'importante è dimostrare che l'auto non verrà lasciata per strada (con pochissime eccezioni, il parcheggio a bordo strada è vietato). L'obbligo vale anche per le kei car, solo che in questo caso puoi accontentarti di un posto auto più piccolo, che quindi costa meno. Infine, l'obbligo non è limitato alle aree urbane. Anche se stai in aperta campagna, l'auto devi poterla lasciare sul tuo terreno, per strada non si può. Può sembrare draconiano, ma insieme a un trasporto pubblico estremamente efficiente, fa si che se ti ritrovi a guidare al centro di Tokyo, una delle aree metropolitane più grandi al mondo, di traffico ne trovi poco
Ritratto di giulio 2021
25 settembre 2022 - 09:01
Che poi ste kei car sarebbero utili anche da noi oltre che in Giappone, non è che abbiamo le strade sconfinate del Texas... Cosa ho detto, i cinesoni fanno al ottima Wuling Hongguang MINI pure elettrica... E noi continuiamo con invendibili Alfa Romeo e Maserati...
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 09:22
Infatti abbiamo la Panda, fatta in loco, che non avendo il livello di metropolitaneità dei jappo o di pechino, qui è più indicata datosi che all'occorrenza ci porti anche la famiglia da un capo all'altro del paese. La gente, in genere, si dimostra più sveglia di ""noi"" espertoni da tastiera :)
Ritratto di Giulio Ossini
25 settembre 2022 - 10:17
Esatto, la PANDA... capolavoro decennale Italiano assoluto nelle sue varie edizioni.
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 16:04
La differenza è che la Panda è una, kei car è una categoria, che comprende utilitarie, ma anche monovolume, sportive, fuoristrada (il Jimny), furgoni... e sono mezzi incentivati dal governo, in quanto riducono l'inquinamento, il traffico, gli spazi dedicati a parcheggio. In Europa invece leggiamo continuamente di case che abbandonano il seg.A, o che lo faranno a breve. Ma non sono tanto i modelli di auto che dovremmo importare, ma un diverso modo di intendere gli spostamenti. Non è possibile che le città italiane (non solo Roma-Milano-Napoli, anche capoluoghi ben più piccoli) siano perennemente intasate, mentre dall'altra parte del mondo il traffico scorre in metropoli da milioni, decine di milioni, di persone.
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 16:21
Su questo mi trovi completamente già schierato pro, non per niente sventolo spesso la bandiera (cosa che in verità tende a trovare molta avversione in questo luogo) degli incentivi alle microcar (quadricicli) elettriche ancor prima che alle "autovetture" bev vere e proprie. Ciò detto ogni nazione ha le sue criticità e si muove, in parte centralmente con leggi - tasse ecc. e in parte anzi principalmente con lo stesso orientamento del pubblico acquirente, nel modo ritenuto più ""sensato"". Per questo poi quando l'auto più venduta in Italia è la Panda o magari lo fosse la Sandero, o lo divenisse fra poco una MG o una Dr, per me vox populi vox dei... Mentre a molti sembra non stia bene a fantasticano-teorizzano su cosa meglio sarebbe una qualsiasi altra persone, di cui non si conoscono esigenze disponibilità e gusti, """dovrebbe""" comprare. Inzomma il mio timore è che finché parliamo degli altri via di complimenti, e quindi la keicar in giappone è la scelta logica-rispettosa-giusta, Grandi! Bella! Giusta! Mentre appena torniamo qui da noi, per una scelta in fondo molto in linea a quella giapponese (leggasi Panda), siamo degli stolti che comprano trappole a 4 ruote...
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 16:44
Sugli incentivi alle microcar elettriche in Europa mi frena il discorso sicurezza. Sono troppo piccole e poco controllate per poter essere considerate sicure, da diversi studi e statistiche risultano addirittura più pericolose di moto e scooter. La Honda N Box (la kei car più venduta in Giappone) ha una serie di dispositivi di sicurezza attiva e passiva che qui non tutte le auto "vere" hanno. Se ingrandissimo la categoria delle microcar europee in modo da permetterle un livello di sicurezza accettabile, sarei sicuramente per incentivare solo loro. E non necessariamente solo elettriche, perché finché si fa un confronto tra categorie è evidente che l'elettrico è più pulito, ma rispetto a una termica da 800 kg e quasi 30 km/l...
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 17:04
Forse ne abbiamo già parlato del fatto sicurezza auto - microcar - moto. Ma bypasserei il rivangamento di cosa dicono i dati e cosa dedurne per il semplice motivo che è come dire in quel ristorante siamo stati meglio che in quell'altro. Ci sono svariati sensi e sfumature, infatti poi se vai in un sito di moto pare che una cosa esattamente opposta se leggi l'argomento in un sito di auto. Ma a prescindere, quindi: se ritieni un mezzo poco sicuro ne vieti la vendita e basta; una volta che è in vendita che c'entra vincolarne gli ecoincentivi alla sensazione (tua personale fra l'altro in questo caso) di sicurezza del mezzo? O almeno io non ricordo di aver mai letto; quest'anno incentivi auto per abbattere la co2 ma solo per quelle auto con almeno 4 stelle euroncap...
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 17:10
Hai ragione, infatti le microcar come sono ora le vieterei. Visto che sono ammesse, mi fa piacere che non vengano incentivate, almeno non si diffondono troppo
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 17:18
E allora via di Panda (ecoincentivi inclusi), yeahhh!!! :)
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 17:31
Guardando consumi ed emissioni, la Panda non mi sembra che sia particolarmente eco. Ma parlando in generale, ci posso stare: incentivi alle seg.A che consumano e inquinano meno, potenziamento dei mezzi pubblici e niente auto a chi non ha dove metterla (non si possono prendere solo le cose belle)
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 17:38
Ah no, a me la Panda va benissimo (quasi la stavo per comprare non troppo tempo fa), fra l'altro coi costi attuali delle microcar, assolutamente tutta la vita la piccola di casa Fiat. Dicevo più per chi vorrebbe recuperare qualche ulteriore cm di spazio in città; o per questa benedetta storia della co2, dar spazio a qualche bev più abbordabile e alla portata di più persone possibile (che in fondo pure la Spring non per tutti rappresenta una scelta conveniente fra prezzo e contenuti). Ma se la mettiamo sulla sicurezza davanti a tutto, come NON disse qualcuno: piuttosto che nulla meglio nulla.
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 18:19
Non dico la sicurezza davanti a tutto, ma neanche di andare 20 anni indietro. La Spring non sarà l'auto più sicura al mondo, ma se chi la compra ne è consapevole, non ho nessun problema. La Ami non ha airbag né abs, siamo ai livelli della Panda, ma quella del 1980
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 18:39
Qui si complica oltremodo tutto, e andiamo veramente a tentoni negli argomenti solo in base a sensazioni personali :) La Spring teoricamente va anche in autostrada, la Ami nemmeno in tangenziale gli è permesso... A sto punto, seguendo il tuo criterio per come pare da applicare indistintamente ai mezzi a 4 ruote sostanzialmente parificati, andrebbero immediatamente ritirati tutti i carrelli della spesa dai parcheggi dei centri commerciali!!!!! :)
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 18:55
La maggior parte degli incidenti, degli infortuni e dei morti non avviene in autostrada. Se hai quattro ruote e poi circolare in città, devi avere un minimo di sicurezza, soprattutto attiva. I carrelli della spesa non mi sembra che circolino regolarmente per strada, se non in qualche video di Jackass
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 19:34
Bah... Mi sembra tutto un assieme di regole cavillose tutte costruite ad hoc per la situazione: in città / 4 ruote / minimo di sicurezza (quanta? e quale?) soprattutto attiva (di nuovo quanta e quale)? Quando stiamo parlando di tutti mezzi, le microcar, ammessi dalla legge (che, per fortuna, tende a essere un po' meno "sfuocata/fumosa" nel definire cosa richiesto e cosa no). Poi intanto in una mezza discesa in città a 30 orari (oramai un limite sempre più esteso) ci arrivano anche monopattini e bici elettrici o meno che siano (ma anche a 50 orari se la discesa non è troppo mezza) e quelli invece... ah no, giusto, quelli in genere non hanno 4 ruote ma solo 2, allora no problem sul minimo di sicurezza. P.S. Consiglierei di, per scrupolo, aggiungere alle regole il fatto di essere un mezzo "non troppo datato", non vorrei venisse coinvolto nel ""provvedimento"" qualcuno con la sua old timer (che quella pure 4 ruote ha...) :)
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 20:36
Ovvio che sono definizioni fumose, siamo in un forum, mica in commissione parlamentare! Qui dico l'idea di massima, per vedere di quanto allargherei la definizione di quadriciclo bisogna analizzare cosa offre il mercato, parlarne con i costruttori, mica cose che posso inventarmi sul momento. Anche l'attuale definizione di quadriciclo non è stata sparata a caso, spero. Mi sembra invece di capire che tu non cambieresti nulla, ti va bene così com'è ora, anzi se fosse come 10, 20 (o più?) anni fa sarebbe ancora meglio. Quindi ti piace avere città sporche, stare in coda perenne, trovare parcheggio solo in seconda fila..? Non è esterofilia, ci sono cose che nessuno sa fare come in Italia, ma altre (come la gestione dei trasporti) decisamente no. Perché non prendere spunto da paesi che con premesse simili o peggiori alle nostre hanno evidentemente ottenuto risultati migliori?
Ritratto di alvola2023
26 settembre 2022 - 06:56
La mia idea è che a pretendere troppo, e per forza obbligatoriamente quel troppo, poi si finisce per non ottere nulla. Se riempi le città di Ami (per dirne una, anzi in verità l'unica al momento) risolvi tutti i problemi di cui parli tu, anzi di più. Ma la Ami non ti piace perché in ambito cittadino fra i 50 e anzi più spesso i 30 orari oramai in vigore, tu ritieni, porterebbe a stragi (esagero :) ) nella popolazione, cosa che """pare""" non ritenere invece a carico di ciclomotori bici e monopattini che pure a quelle velocità ci arrivano. Ok, facciamo così, aspettiamo che di microcar bev come la Ami si riempiano "prima" altri posti del mondo come (già oggi on verità con la Wuling Mini EV) Pechino, e poi fra 10-20 anni scriveremo (come stiamo a fare per queste keicar) ma com'è che là l'avevano capito e messi in pratica e qua non ci eravamo arrivati???
Ritratto di Andre_a
26 settembre 2022 - 07:26
Il problema è che senza imposizioni la Citroen Ami non la sta comprando nessuno. Certo, potresti incentivarla, ma già oggi la Ami la porti a casa con un canone mensile inferiore a quello che l'italiano medio spende in benzina. Applicando gli stessi incentivi delle auto elettriche, potresti regalarla, e allora forse si diffonderebbe... ma forse, perché io non la vorrei neanche regalata e non penso di essere l'unico. Tu, invece, perché non l'hai ancora comprata?
Ritratto di alvola2023
26 settembre 2022 - 08:30
Perché a pochi mila euro qualcuno non troppo tempo fa (qualche anno addietro) in alcune regione d'italia, si è portato a casa una e-Up / e-Twingo; e purtroppo io non porto Giocondo scritto in fronte da pagare invece adesso 5-6-7 mila euro per il livello di una Ami, visti quei trascorsi, eheh... Fra l'altro saranno una ventina di commenti che è proprio di questo che ""stavo provando"" a spiegarti; l'avevo anche scritto esplicitamente che incentivi per me meglio sulle microcar bev, se l'intento è rendere più vivibili davvero le città; a metà listino (meglio ancora se quasi gratis come dici tu) magari un primo passo per andarla a vedere in concessionaria, la Ami, lo farei... Ma va bene così, continuiamo a dare gli incentivi invece alla Panda """""hybrid"""" e/o alla Model 3 da 50k...
Ritratto di alvola2023
25 settembre 2022 - 17:12
Anzi in verità pure nei siti di auto non è detto che le microcar se la passino bene visto che poi il relativo mondo produttivo non ha niente a che fare, quasi sempre, con quello dei grandi produttori di auto "standard"....
Ritratto di S_Bianc0
25 settembre 2022 - 14:18
Io tra queste non conoscevo la Mazda, che trovo anche bruttina. Le altre due invece hanno uno stile simpatico e bello.
Ritratto di - ELAN -
25 settembre 2022 - 14:40
1
Manca questa: https://en.m.wikipedia.org/wiki/Honda_S660
Ritratto di - ELAN -
25 settembre 2022 - 14:41
1
La BMW Isetta si può definire kei-car?
Ritratto di Andre_a
25 settembre 2022 - 15:52
No. Fino al 1976 la larghezza massima era di 1,3m, la Isetta sfora di 4 cm
Ritratto di Oxygenerator
25 settembre 2022 - 15:14
Piccole e intelligenti. Come le Smart. Belle.
Ritratto di realista
26 settembre 2022 - 00:52
1
Carine, simpatiche, in una parola smart (ops... ma non è un'auto tedesca???) :)
Ritratto di Andre_a
26 settembre 2022 - 07:31
Già, infatti mi sembra che la Smart sia stata insieme a una Caterham l'unica non giapponese ad essere venduta come kei car.
Ritratto di Meandro78
26 settembre 2022 - 20:39
Bei tempi andati
Ritratto di lucaconcio
26 settembre 2022 - 20:43
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Tre piccoli "gioiellini"; sarebbe bello possederne uno (magari la Autozam, non fosse altro per la sua rarità). Non che siano pratiche in Italia (tra l'altro, hanno anche la guida a destra)