Auto a 4 cilindri più potenti: ecco le magnifiche 10

Per i fan più “sfegatati” e nostalgici non esiste BMW senza motore a sei cilindri. Tuttavia, pur non producendo la stessa “melodia” vellutata del “sei in linea” che ha reso celebri tanti modelli della casa dell’elica, il quattro cilindri 2.0 turbo a benzina da 306 CV della versione più “spinta” della Serie 1 (disponibile solo in configurazione a quattro ruote motrici xDrive con cambio automatico Steptronic a 8 rapporti) a livello di prestazioni pure non patisce alcun complesso d’inferiorità: secondo la casa consente di “bruciare” lo 0-100 in 4,8 secondi e di raggiungere i 250 km/h (limitati elettronicamente).

Meno “brutale” della RS3 con il 2.5 a cinque cilindri da 400 CV, la compatta sportiva della casa di Ingolstadt, che porta avanti una tradizione lunga quasi un quarto di secolo (la prima S3 risale al 1998), è mossa dal collaudato quattro cilindri 2.0 turbo a benzina del gruppo Volkswagen. Forte di ben 310 CV, accoppiato unicamente a un cambio robotizzato a doppia frizione questo motore assicura una spinta vigorosa e prestazioni notevoli: nella nostra prova (la trovi qui) abbiamo rilevato una velocità massima di 251 km/h e per archiviare la pratica 0-100 sono sufficienti 4,8 secondi.

Con il modello di sesta generazione (2008-2012), il colosso di Wolfsburg ha deciso di mettere in soffitta i vecchi sei cilindri “a V stretta” che a cavallo tra gli anni ’90 e i 2000 avevano equipaggiato le versioni più potenti della bestseller della casa. Contraddistinta dalla sola lettera R e non più dalle mitiche sigle VR6 e R32, oggi la Golf più sportiva di tutte è spinta dallo stesso quattro cilindri 2.0 turbo a benzina della cugina Audi S3, rispetto alla quale ha però 10 CV tondi in più, per un totale di 320. Simili le prestazioni dichiarate dal costruttore, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e una punta massima (limitata elettronicamente) di 250 km/h.

Da scaricare a terra attraverso le sole ruote anteriori, 320 CV sono davvero tanti. A sprigionarli con forza è un quattro cilindri 2.0 VTEC turbo a benzina che non fa rimpiangere le vecchie unità aspirate e rende l’ultima delle Civic Type R un punto di riferimento tra le hot hatch. Sapendoci fare con il cambio manuale (una vera gioia per gli intenditori), questa compatta giapponese tutta grinta e motore sfoggia numeri da prima della classe, con un stacco da 0 a 100 in 5,7 secondi e una punta massima di ben 272 km/h.

La versione più sportiva è mossa da un V6 derivato direttamente dal raffinato “Nettuno” della supercar MC20, ma per viaggiare svelti sulla nuova suv medio-grande della casa del Tridente basta e avanza il quattro cilindri 2.0 turbo con tecnologia mild hybrid. Questo motore, il cui ritardo di risposta della sovralimentazione è attenuato dall’azione di uno speciale compressore elettrico, nell’allestimento Modena fornisce 330 CV. Secondo la casa, bastano per scattare da 0 a 100 km/h in 5,3 secondi e raggiungere una velocità massima di 240 km/h.
 

Attesa nella primavera del prossimo anno, la versione meno potente della super sportiva che raccoglie in un sol colpo l’eredità della Elise, della Exige e della Evora (e chiuderà l’era delle Lotus a benzina: le prossime saranno alimentate esclusivamente a batteria) è mossa dal 2.0 turbo da 360 CV derivato dalla Mercedes A35 AMG. La casa non ha ancora fornito dati ufficiali, ma la verve non dovrebbe essere inferiore a quella della “cattivissima” V6 spinta dal 3.5 da 405 CV con compressore volumetrico di origine Toyota (qui il nostro primo contatto).

Nella sua versione “d’attacco”, la mitica roadster della Stella a tre punte torna a montare, dopo sessant’anni, un motore a quattro cilindri. Si tratta del 2.0 della famiglia M139 che già equipaggia altri modelli sportivi della casa: grazie all’accoppiata tra il turbo e il sistema ibrido leggero di cui è dotato, la potenza massima raggiunge i 381 CV. Da Stoccarda promettono prestazioni di tutto rispetto, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e una velocità massima di 275 km/h. 

Sotto il cofano della più “cattiva” delle Classe A pulsa un 2.0 turbo a benzina elettrificato con il basamento tutto in alluminio e le canne dei quattro cilindri rivestite in Nanoslide. La potenza massima è di 421 CV, che corrispondono a un valore specifico di ben 211,5 CV/litro e assicurano prestazioni da supercar: 3,9 secondi dichiarati nello “0-100”, con una punta di 270 km/h (limitata elettronicamente).